martedì 17 dicembre 2024

LA PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA "SPIGOLATURE AGRONOMICHE" PRESSO LA FACOLTÀ DI AGRARIA DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

 di ALESSANDRO CANTARELLI


Il Presidente della Società  Agraria di Lombardia  dott. Flavio Barozzi e il prof. Osvaldo Failla,
durante la presentazione della Rivista.


Sotto lo sguardo vigile dell’eroe delle cinque giornate di Milano e del Risorgimento Gaetano Cantoni, la cui scultura primeggia al centro di quello stesso Ateneo di Scienze Agrarie che Egli aveva fortemente voluto, a simboleggiare che l’agricoltura nella e dalla scienza deve trovare i propri fondamenti, all’interno della prestigiosa cornice rappresentata dalla collezione “Garnier Valletti” del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, giovedi 12 dicembre grazie all’organizzazione della Società Agraria di Lombardia (S.A.d.L.) e del Museo di Storia dell’Agricoltura (MU.L.S.A.) di S. Angelo Lodigiano, si è svolta la presentazione del primo numero della rivista alla presenza del direttore Ermanno Comegna dei singoli autori.
Con il patrocinio di importanti enti istituzionali. A fare da sfondo alla presentazione della rivista, la collezione rappresentata da circa 1.700 modelli di frutti artificiali (realizzati con mirabile verosimiglianza ai frutti veri), rappresentanti il panorama varietale frutticolo europeo del XIX secolo: un vero e proprio monumento ante litteram alla biodiversità frutticola, realizzata in un’epoca nella quale detta tematica non era sicuramente declinata secondo l’odierna accezione.
La presentazione è iniziata con l’intervento dell’agronomo Flavio Barozzi che nella veste di moderatore dell’incontro e presidente S.A.d.L., ha rimarcato il contributo all’editoria e alla divulgazione tecnico-scientifica che caratterizza la mission della prestigiosa Associazione, che dal 1861 raggruppa studiosi e agricoltori del mondo agricolo lombardo.
Contestualmente è stato posto l’accento su quanto sia oneroso il costo della burocrazia sul risultato finale delle aziende agricole (oltre che in termini monetari, anche di tempo); un onere che risulta tanto maggiore quanto più piccole in dimensione siano le aziende.
Ne discende che la tanto decantata sostenibilità, per le aziende agricole (al pari di tutte le imprese) oltre a essere in primo luogo economica (pena, la inevitabile chiusura delle stesse), debba essere improntata ai principi della razionalità scientifica, in luogo di quelli più propriamente ideologici, così di moda al giorno d’oggi.
Un esempio lampante per chi scrive, è rappresentato dall'esplosione della problematica della fauna selvatica (cinghiali, caprioli, lupi, volpi, istrici, ecc.), che tanti danni stanno arrecando alle produzioni agrarie e agli allevamenti (vedasi su tutte, la peste suina africana).
In diversi casi anche all’incolumità stessa delle persone, come è purtroppo il caso degli incidenti stradali causati da questi animali, o dibattiti surreali sui lupi o sugli orsi.
Nel precisare che Spigolature Agronomiche non è un’iniziativa della S.A.d.L. tuttavia ha precisato Barozzi, fin dal suo esordio nel panorama agrario italiano ne riceverà l’apporto. Prezioso e sicuramente utile, aggiunge chi scrive.
Infatti come subito dopo spiegato dal direttore Comegna nel riprendere il suo editoriale, Spigolature non vuole essere una rivista tecnica in senso stretto (per questo, sono già presenti nel panorama editoriale collaudate e prestigiose riviste), bensì vorrebbe rappresentare una peculiare offerta culturale volta alla diffusione della sempre più bistrattata o dimenticata cultura agraria, ispirata dal confronto, dalla riflessione e ricerca storica, non scevra tuttavia da quegli inderogabili principi scientifici che sono alla base di una corretta informazione e del successo dell’impresa agricola aperta al mercato.
Il tutto all’insegna della liberalità, intesa come indipendenza di giudizio e autonomia di pensiero, offrendo i singoli autori volontaristicamente un format gratuito al pubblico.
Il direttore, nel ringraziare Maria Teresa Monaco per il lavoro di impaginazione della rivista, ha delineato la tipologia di pubblico alla quale intenderebbe offrirsi: in primo luogo agricoltori, tecnici agrari, dell’alimentazione, ambientali, operatori del mondo della ricerca, dell’innovazione e, comunque, tutti i lettori interessati a “farsi un’idea” su questo o quell’argomento.
Questi concetti sono stati ripresi anche nell’intervento della Presidente dei dottori Agronomi e Forestali di Milano Francesca Oggionni, che ha ribadito l’importanza e l’attualità della figura dell’agronomo nella società di oggi.
Una figura forse sottovalutata per l’effettivo impatto reale sulla vita quotidiana delle persone, ma al fine di dipanare eventuali dubbi in merito, sia sufficiente riflettere sul lavoro dell’agronomo tutte le volte che ci si siede a tavola. Infatti a partire dal campo della ricerca, per proseguire poi nell’azienda agraria nelle diverse fasi del processo produttivo, quindi a valle dei cancelli aziendali nell’industria agraria per la successiva trasformazione delle materie prime ecc. ebbene, si constata l’importanza e la centralità di questa figura professionale, sempre attuale. Si può trasporre questo assunto nella vita quotidiana, tutte le volte che si indossano tessuti realizzati con fibre naturali, senza tralasciare la tematica agroenergetica.
La presidente dell’Ordine milanese ha anche ribadito l’importanza di “cucire” il territorio considerato nel suo insieme, con il territorio rurale e il paesaggio agrario.
Nella pianura lombarda sempre più antropizzata con intere porzioni di territorio destinato ad usi non agricoli (un esempio lampante è rappresentato dalla provincia di Monza-Brianza, ma la tematica coinvolge pressoché l’intera pianura padana), il dottore agronomo e forestale dovrebbe essere quella figura professionale in primo luogo chiamata a svolgere una funzione di raccordo nella programmazione e pianificazione territoriale.
Non a caso in questi ultimi lustri e con una intensità sempre maggiore, il problema del consumo di territorio rurale o consumo di suolo costituisce una delle problematiche maggiori che coinvolge non solo il mondo agricolo per l’impatto negativo che su di esso inevitabilmente esercita, ma anche la società intera per l’impatto sulla salute dei cittadini (così come stabilisce la stessa Convenzione Europea del Paesaggio).
Alla presenza degli autori del primo numero delle Spigolature Agronomiche, sono stati presentati al pubblico i singoli contributi, quali (seguendo l’indice della rivista):

  • La sparizione dell’attività sementiera in Italia di Alberto Guidorzi;
  • La domesticazione animale rappresentata nel nuovo spazio espositivo del museo di storia dell’agricoltura di Osvaldo Failla;
  • L’Alpe di Siusi e la pratica dell’alpeggio in alta quota di Anna Sandrucci;
  • Sulle ali degli alisei di Luigi Mariani;
  • Riabilitare l’Italia: servono più libertà, meno regole e apertura al mercato di Michele Lodigiani;
  • La forza della ragione, riflessioni sulla nuova legislatura UE di Flavio Barozzi;
  • La trattoria Cantarelli: l’attualità di un mito della cucina italiana di Alessandro Cantarelli e Francesco Marino;
  • L’inciampo del regolamento Ue per combattere la deforestazione di Ermanno Comegna;
  • Francesco Petrarca e l’alloro di Luigi Mariani.

A conclusione di questo breve reportage della presentazione di Spigolature, nell’uscire dalla bella sala i presenti passavano nuovamente di fianco al busto del medico e agronomo Cantoni. Osservandolo meglio colpisce il fatto che a fare da base allo stesso, sia la raffigurazione scultorea dei libri. In questo, rimanda immediatamente con la mente all’altro monumento scultoreo dell’altro grande agronomo Cosimo Ridolfi, nella piazza di Santo Spirito a Firenze.
Anch’egli, tra l’altro, di idee risorgimentali e anche a causa di queste, al pari di Cantoni, ha dovuto fronteggiare dei nemici.Ridolfi vi è raffigurato pensieroso, con la mano sinistra ad appoggiarsi su una pila di libri.L’insegnamento dei due massimi agronomi italiani dell’Ottocento è chiaro e ben presente a tutti: come a dire di attingere per la neonata rivista alle corrette fonti bibliografiche e di studiare sempre.
In un’epoca di fakes, questo aspetto costituisce già un obiettivo ambizioso e ce  la si metterà tutta.Non resta a questo punto che augurare ai lettori una buona lettura e sperare nel loro giudizioso gradimento.
Negli scatti che seguono, alcuni particolari della vasta collezione “Garnier Valletti” presso l’Ateneo milanese, con indicati alla base, scritti con il pennino, i nomi delle singole varietà di frutta e uva corrispondenti e altre foto della giornata.








La Rivista è scaricabile dal sito: www.spigolatureagronomiche.it



ALESSANDRO CANTARELLI

Laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Piacenza, con tesi in patologia vegetale. Dal febbraio 2005 lavora presso il Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca di Parma (STACP), della Regione Emilia Romagna (ex Servizio Provinciale), dapprima come collaboratore esterno, successivamente come dipendente. E’ stato dipendente presso la Confederazione Italiana Agricoltori di Parma. Ha svolto diverse collaborazioni, in veste di tecnico, per alcuni Enti, Associazioni e nel ruolo di docente per la formazione professionale agricola. Iscritto all’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali ed alla FIDAF parmensi.

 

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