“Riceviamo dal comando N.A.C. dei Carabinieri di Parma il seguente comunicato, che volentieri pubblichiamo, riguardante il sequestro di beni per un valore di 2.8 milioni di euro nell’ambito di un’indagine relativa ad una frode sui finanziamenti agricoli dell’UE. A testimonianza che gli argomenti trattati e dibattuti in tutti questi anni e in queste stesse pagine dai professionisti di settore, non solo hanno un riflesso sull'impatto delle scelte di politica agricola e ambientale in particolare, ma possono a maggior ragione avere dei risvolti diretti anche di natura amministrativa e/o penale, quando le norme e le leggi approvate -che alla scienza e all'interesse degli agricoltori dovrebbero essere primariamente ispirate, lo sosteniamo da sempre -, si prestano invece ad essere male applicate, interpretate, quando non addirittura aggirate". La magistratura farà ovviamente il suo corso per appurare le reali responsabilità dei soggetti coinvolti".
sabato 23 marzo 2024
SEQUESTRO DI BENI PER UN VALORE DI 2,8 MILIONI DI EURO SUI FINANZIAMENTI AGRICOLI UE
Sono stati sequestrati beni per un valore di 2,8 milioni di euro nell’ambito di un’indagine sulla frode sui finanziamenti dell’Ue volti a sostenere giovani agricoltori. Il provvedimento, su richiesta della Procura europea (Eppo) di Venezia (Italia), è stato emesso dal gip del Tribunale di Treviso nei confronti di quattro persone sospettate. Denaro, beni immobili e fondi ricevuti dall’Agenzia italiana per i pagamenti agricoli (Agea) e finanziati dalla Pac sono stati sequestrati dal Reparto Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Parma.
Nei confronti del principale indagato è stata eseguita una misura cautelare personale Il procedimento vede la convergenza di 2 indagini nate autonomamente, di cui una dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare che ha riguardato tutte le aziende agricole oggetto dell’indagine, mentre l’altra dei Carabinieri Forestali di Torino per alcune di esse che operavano anche in Piemonte. Secondo le prove, venivano create aziende a nome di persone che non avevano diritto a richiedere i sussidi agricoli. Si sostiene che questo schema mirasse a massimizzare il guadagno finanziario ottenendo grandi terre montuose ed esagerando le dimensioni delle loro mandrie oltre la realtà, per poter ricevere importi maggiori in sussidi. Tra il 2017 e il 2022, gli indagati hanno ottenuto oltre 2,8 milioni di euro in sussidi dell’Ue finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feas) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), gestiti da diverse agenzie di pagamento regionali italiane.
Per ulteriori approfondimenti sulla notizia riportata:
Dalla bibliografia di Agrarian Sciences:
Disponibile su: Agrarian Sciences
Comegna E. La questione giovani nell’agricoltura europea: un dilemma difficile da affrontare.Agrarian Sciences, 19/11/2019.
Maggiore T. I pascoli oggi e quelli che andrebbero realizzati per meglio utilizzare le terre incolte. I Tempidella Terra, n.8, dicembre 2020, pagg. 7-14.
Disponibile su: Agrarian Sciences
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Questa indagine dimostra che la burocrazia fatta di carta può essere dribblata mentre una struttura di controllo fatta con gli "stivali ai piedi" renderebbe molto più difficile simili comportamenti truffaldini che oltre al danno erariale gettano in cattiva luce che lavora duramente e seriamente.
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