domenica 10 dicembre 2023

...MA SE MANGIAMO INSETTI TUTTI I GIORNI! Riflessioni sul contesto, sulla percezione e sulla normativa in tema di insetti allevati e non.

di GIANLUIGI MAZZOLARI





“Purché non si vedano”, per superare l’”effetto disgusto”, additato quale primario ostacolo all'inserimento nella nostra abituale dieta degli insetti allevati, inserimento propugnato quale contributo ai fabbisogni alimentari crescenti a fronte di un dichiarato basso impatto della loro produzione. Affermare che siamo tutti “insettivori” perché parti di insetti sono presenti nei cibi che quotidianamente assumiamo, parrebbe esagerato anche se la presenza di tutto o di parti del loro corpo o delle loro secrezioni è reale e, entro certi limiti, inevitabile.
Poi esiste l’assunzione consapevole tramite cibi “naturalmente” ospitanti insetti, si pensi solo ad alcuni formaggi ed ai funghi in cui l’”effetto disgusto” è prevaricato da altre apprezzate peculiarità, offrendo però il fianco a problematiche normative.

Per arrivare al recente interesse per questa ultima “domesticazione” quale alternativa alla cattura, attuata in quelle aree ove il loro consumo, storicamente sopravvissuto, è ancora diffuso. Il dibattito sulla (in)opportunità di elevare l’utilizzo degli insetti a fonte alimentare concreta, sconta il gap ideologico fra un passato che verosimilmente ha utilizzato tale pratica come risorsa ed un presente che la osserva con titubanza.L’argomento è di attualità, controverso e merita di essere affrontato, realisticamente, nell'assunto che con gli insetti conviviamo da sempre, (in)volontariamente fanno parte della nostra dieta e, sullo slancio del ridotto impatto ambientale, si propongono affiancare a pieno titolo le abituali fonti alimentari.

Infestazione entomatica degli alimenti e assunzione (in)volontaria

È uso riferirsi prevalentemente a “insetti” quali agenti di infestazione nelle derrate alimentari, in realtà è limitativo occorrendo includere “aracnidi”: più consono sarebbe quindi utilizzare “artropodi”.¹ La loro presenza negli alimenti è, nell’accezione comune, associata a rischi per la salute e, prima ancora, al livello di pulizia degli ambienti dedicati alla produzione e stoccaggio, quindi di più o meno buone pratiche.La loro ingestione può manifestare allergie e disturbi digestivi, possono essere veicolo di patogeni e favorire i processi di fermentazione e decomposizione delle sostanze alimentari. ²

Da tempo la normativa nazionale ha affrontato la contaminazione degli alimenti decretando che anche minime tracce di infestanti organici rendono una derrata inaccettabile,³ così come la normativa europea, rifacendosi ai principi generali di igiene e di controllo sanciti dal cosiddetto "Pacchetto Igiene", estende la responsabilità nel non dover accettare materie prime o ingredienti contaminati. ⁴ La loro presenza sulle derrate alimentari può iniziare già in campo ma, realisticamente, è nelle fasi successive, in particolare di stoccaggio delle materie prime come pure di confezionamento e conservazione dei prodotti finiti, ove si collocano le maggiori criticità.Il problema è molto diffuso ed è una delle concause dello sperpero alimentare che la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) stima rappresenti circa un terzo di tutto il cibo prodotto ogni anno di cui poco meno della metà prima della commercializzazione, quindi durante le fasi di produzione e conservazione. ⁵

Il caso delle farine

Difficilmente come consumatori abbiamo consapevolezza del fatto che con i pasti ingeriamo una certa quantità di corpi estranei all’alimento: essendo le farine le materie prime per uso alimentare maggiormente diffuse, va da sé che ne siano una fonte tangibile. “Già nell’antichità i granai offrivano cibo abbondante per insetti e roditori, conseguentemente, numerose specie, viventi dapprima in pieno campo, si trasferirono come “parassiti” nei magazzini, insediandovisi in pianta stabile (…) residui di insetti pressoché fossilizzati si sono rinvenuti nelle “fosse granarie” utilizzate sin dal neolitico (4590- 3530 a.C.) nel Foggiano”. (Cravedi P., Süss L., 2011) ⁶ In campo, nei magazzini di stoccaggio e negli ambienti di lavorazione, per arrivare ai prodotti finiti confezionati, il monitoraggio è propedeutico al loro contenimento più che a una improbabile assenza. Dall’emanazione dei “Metodi ufficiali di analisi dei cereali e derivati - Determinazione delle impurità solide negli sfarinati e nei prodotti di trasformazione (filth test)”,⁷ non sono stati fissati i limiti massimi ammissibili.

Così, convenzionalmente, per la farina di frumento viene tollerato un “livello massimo di 50 frammenti di insetti e un pelo di roditori per 50 g di farina”, anche se gli attuali sistemi di pulitura/lavaggio prima della macinazione consentono di abbattere tali valori, che peraltro sono quelli adottati dall’FDA (US Food and Drug Administration) che a partire dai primi anni del ‘900 fu precursore della sicurezza sanitaria degli alimenti. (Domenichini G., 1995) ⁸.In linea generale, i frammenti indicano che gli insetti erano presenti prima della macinazione (quindi derivanti dalla coltura in campo o da contaminazione durante il trasporto o lo stoccaggio delle granaglie), la presenza invece di corpi è indice di contaminazione avvenuta nelle farine ovvero dopo la macinazione. Sui prodotti confezionati, valutando il tipo di foro (entrata/uscita) eventualmente presente sulla confezione, è possibile accertare l’origine dell’infestazione, ovvero se di natura endogena o esogena e, conseguentemente, modulare i criteri di intervento. (Maroli M., 2011) ⁹

Il caso dei funghi

“Numerosi alimenti tradizionali contengono insetti o frammenti di insetti, senza che la loro presenza sia normata, né che esistano specifiche valutazioni riguardanti la loro sicurezza alimentare. È questo il caso dei funghi spontanei, in quanto quasi tutte le principali specie commestibili sono soggette alla costante presenza di contaminazioni da insetti, soprattutto allo stadio larvale. Centinaia di specie di insetti, infatti, si nutrono dei funghi negli ambienti naturali di crescita o vi svolgono (totalmente o in parte) il loro ciclo vitale. Poiché tali ambienti non sono controllabili da parte dell’uomo, la contaminazione entomatica nei funghi spontanei è un fenomeno connaturato al prodotto e non eliminabile”. (Ferrari A., et al., 2023) ¹⁰ Diverso è il caso dei funghi coltivati ove, al controllo dei parametri ambientali, si affianca la possibilità di monitorare e, se del caso, intervenire, per contrastare le infestazioni,¹¹ potendosi in tal modo ragionevolmente ambire all’assenza di contaminazioni entomatiche nei prodotti commercializzati.

Occorre rilevare come, a un raccoglitore di funghi o a un conoscitore della loro natura, la presenza di larve appaia scontata; non lo è per un consumatore/acquirente che tende ad associare tale presenza a uno stato di cattiva conservazione e/o di nocività. Da qui il riferimento normativo nazionale, il DPR 376/95 che fissa per i funghi porcini secchi una tolleranza per le unità fungine con «tramiti di larve di ditteri micetofilidi». ¹² Dai “tramiti”, ovvero i buchi che si riscontrano nelle fette di porcini secchi causati dalle larve, la tolleranza non si estende alla presenza delle larve stesse ed ecco allora il ricorso per violazione alla già citata legge 283/62,³ oppure alla definizione di “inadatto al consumo umano" di cui al Regolamento (CE) n. 178/2002. ¹³ In sostanza, apprezzare i funghi presuppone adattamento alla condivisione del pasto con ospiti che da commensali diventano cibo essi stessi; in alternativa il ricorso alle frastagliate norme esistenti ma questa è altra storia.

Il caso del casu marzu

Trattasi forse del più famoso ma in realtà, formaggi con i vermi, in Italia e non solo, si mangiano da sempre anche se, da qualche tempo a questa parte, in clandestinità.
Infatti le norme evidenziate per i funghi estendono la loro efficacia anche ai formaggi, classificando tale tipologia illegale. ¹⁴ La loro produzione sopravvive in piccole realtà lattiero-casearie a conduzione famigliare e il consumo, all’interno di tradizioni locali, sostenuto da mai sopite richieste gourmet. La loro peculiarità produttiva consiste nella colonizzazione da parte delle larve della mosca del formaggio o mosca casearia (Piophila casei) che, all’interno delle forme, sono artefici della trasformazione della pasta nella crema tanto caratterizzata. L’interesse suscitato dal “casu marzu” nei consumatori ha contribuito nel corso degli anni allo sviluppo di una realtà sommersa, ma, secondo i produttori, remunerativa (produzioni stimate in oltre 1.000 q/a). Per tale ragione alcuni produttori primari e caseifici industriali hanno promosso un’iniziativa di valorizzazione, finanziata dalla Regione Sardegna. In questo contesto, allo scopo di ottenere il riconoscimento del “casu marzu”, è stato preliminarmente condotto un lavoro di caratterizzazione dei prodotti artigianali (aziendali) e successivamente una prova di colonizzazione sperimentale, finalizzata alla produzione di “casu marzu” in condizioni controllate”. (Mazzette R., et al., 2010) ¹⁵. Nel frattempo, la regione Sardegna, trattandosi di una produzione codificata da oltre venticinque anni, lo ha inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). ¹⁶

Domesticazione degli insetti

È dagli inizi degli anni 2000 che la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) è impegnata con il programma “Edible Insects” a promuovere l’uso degli insetti commestibili per l’alimentazione umana e la produzione di mangimi¹⁷: “Domestication of insects is a win–win approach”, a supporto della transizione dalla cattura vs l’allevamento, evitando di compromettere le popolazioni di insetti selvatici e migliorando i mezzi di sussistenza delle comunità rurali. (Ndoye O., 2013 FAO (Cameroon) ¹⁸.Infatti la cattura, qualora praticata in forma indiscriminata, può comportare impoverimento della risorsa oltre che squilibri ambientali. (Van Huis A. 2013). ¹⁹ Tornando in Europa, gli insetti rappresentano un settore di nicchia, rappresentato da consumi sporadici e occasionali in alcuni Paesi. La diffusione dell’agricoltura, notevole soprattutto in certe aree dell’emisfero boreale, può aver portato l’uomo a considerare gli insetti più come parassiti che come fonte di nutrimento accrescendo i pregiudizi psicologici relativi al loro consumo che oggi caratterizzano il pensiero occidentale”. (Tommaseo-Ponzetta M., Paoletti M.G., 2005) ²⁰, anche se “il disgusto iniziale rispetto ad un certo alimento può trasformarsi in una preferenza, come avvenuto ad esempio per il sushi nel mondo occidentale”. (Van Huis A., 2013) ¹⁹

Sta di fatto che negli ultimi anni nei Paesi europei si è risvegliato un certo l’interesse all’utilizzo di insetti finalizzato ad ampliare la disponibilità di fonti alimentari: obiettivo lodevole, che richiede di essere affrontato a partire da quello che è, un allevamento zootecnico.Infatti gli insetti rientrano negli “animali da allevamento”, almeno secondo la definizione di cui al regolamento (CE)1069/2009 ²¹, peraltro richiamata dal regolamento (UE) 893/2017 in materia di proteine animali ²² e come tali soggiacciono a norme igienico-sanitarie relative alla loro produzione, anche se, come animali invertebrati, non sono inclusi nella Direttiva 98/58/CE sul benessere degli animali ²³, recepita nel DL 146/2001. ²⁴ Il tema del benessere animale è attualissimo tant’ è che IPIFF (International Platform of insects for Food and Feed) consiglia agli allevatori di agire con precauzione, cercando di evitare qualsiasi azione che potrebbe causare danni agli insetti, raccomanda di evitare lesioni, contrastare il cannibalismo e assicurare una morte rapida evitando la triturazione degli insetti vivi. ²⁵ Tali raccomandazioni scaturiscono dal dibattito se gli insetti siano coscienti e provino dolore, essendo dimostrato che gli insetti hanno neuroni sensoriali (c.d. nocicettori) e quindi rispondono a lesioni e stimoli dannosi, mentre l’esperienza soggettiva del dolore (risposta nocicettiva) non è stata dimostrata: “L’assenza di prova però non deve essere fraintesa come prova di assenza e dedurre quindi che non hanno la capacità di sentire dolore”. ²⁶ Anche una recente review ha portato gli autori a ritenere che gli insetti abbiano molto probabilmente una sorta di sistema di controllo della risposta al dolore e che tale controllo è coerente con l’esistenza dell’esperienza del dolore. (Gibbons M., et al., 2022) ²⁷

Impieghi Food

A partire dal 2021 EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha espresso quattro pareri favorevoli come Novel Foods: per la tarma della farina (Tenebrio molitor), per la locusta (Locusta migratoria), per il grillo domestico (Acheta domesticus) e per la larva della farina minore (Alphitobius diaperinus). A seguire la Commissione Europea, ha autorizzato la loro immissione sul mercato. ²⁸⁻²⁹⁻³⁰⁻³¹ Le autorizzazioni riguardano il consumo di insetti interi congelati e/o essiccati (Whole Insects) e in polvere (powder, no “farina”!!), ossia macinati interi, tranne la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus ³²: bisognerà quindi attendere per vedere autorizzate le frazioni proteiche e lipidiche (Insect meal e Insect oil) quali nuove opportunità di consumo, peraltro elogiate nelle proiezioni di mercato. ³³

Il quale mercato, in Europa, soffre di pochezza dovuta alla breve storia e alla dubbiosità dei consumatori; sono comunque attese nuove autorizzazioni e con esse l’aumento di popolarità che esse trainano attraverso le comunicazioni dei mass media. ³⁴ È altresì previsto uno spostamento delle preferenze di consumo dalla forma intera vs le specialità alimentari che li contengono, in linea con la praticità gradita al consumatore, permettendo di agganciare il trend positivo degli alimenti funzionali, di specifici regimi dietetici, per alimentazione sportiva ecc., eliminando altresì l’effetto visivo. ³⁵

Il problema delle allergie

La corretta informazione è espressamente prevista dalle norme di etichettatura degli alimenti “(…) in modo da consentire ai consumatori, in particolare quelli che soffrono di allergie o intolleranze alimentari, di effettuare scelte consapevoli per la loro sicurezza (…)”. ³⁶ I Regolamenti di esecuzione (UE) relativi all’immissione sul mercato delle specie di insetti autorizzate, prevedono, per l’etichettatura dei prodotti alimentari che le contengono, l’obbligo di indicare che tali ingredienti “possono provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere». (vedi note 28-29-30-31-32) I dati riportati in letteratura descrivono reazioni allergiche non solo a punture o altre sostanze volatili ma a un’ampia varietà di specie di insetti commestibili: (…) “Sono stati identificati vari allergeni tra cui la tropomiosina e l'arginina chinasi, che sono entrambi pan-allergeni noti per la loro reattività crociata con proteine ​​omologhe nei crostacei e negli acari della polvere”. (De Gier S., Verhoeckx k., 2018) ³⁷ Non sono definite dosi soglia di tropomiosina da insetti necessaria a scatenare reazioni allergiche ma la caratteristica di termo e gastro resistenza ne fanno il principale fattore di rischio di crossreattività per ingestione con crostacei e molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati come gli acari della polvere. (Broekman H., et al., 2016) ³⁸

Impieghi Feed

La richiesta crescente di materie prime proteiche nell’alimentazione di animali da allevamento ha fatto recentemente aumentare l’interesse verso l’allevamento di insetti, essendo questo in grado di fornire elevati quantitativi di proteine di alto valore biologico con cicli di allevamento rapidi. Tale tipologia di allevamento è anche capace di utilizzare una serie di materiali derivati ad esempio dalle industrie alimentari, quali fonti nutritive degli insetti stessi, favorendo l’economia circolare e l’utilizzo di prodotti di scarto”. (Ministero della Salute, 2017) ³⁹ L’utilizzo di insetti in alimentazione animale non soffre dei pregiudizi di cui in umana ma si confronta con una normativa alquanto articolata, ispirata dall’emergenza BSE (Encefalopatia Spongiforme Bovina o morbo della mucca pazza), con il divieto di somministrazione di proteine animali trasformate (PAT) a tutti gli animali d’allevamento (c.d. FEEDBAN). ⁴⁰ Essendosi negli anni ridotto il rischio BSE, si sono via via allentate le norme mediante una serie di deroghe al FEEDBAN, prima (2017) ⁴¹, rendendo possibile l’utilizzo delle PAT per pesci di acquacoltura, poi, (2021) ⁴², per pollame e suini, salvaguardando la regola del “non cannibalismo”, cioè la non somministrazione a un animale di PAT derivanti dalla stessa specie. ⁴³

Gli insetti d’allevamento sono inclusi fra gli animali da cui derivano le PAT ²², limitatamente alla lista positiva delle specie autorizzate. ⁴⁴ A fronte di tali modifiche normative, il Ministero della Salute è nuovamente intervenuto con una nota sostitutiva della precedente del 2017 esplicitando lo stato dell’arte dell’utilizzo di insetti in alimentazione animale. ⁴⁵

Impatto ambientale


La letteratura scientifica è prodiga di enunciazioni sulle minori emissioni di gas ad effetto serra, sulla LCA (Life Cycle Assessment) inferiore a quella degli allevamenti tradizionali, sul minor impiego di suolo, fabbisogno di acqua, ecc. Non mancano comunque posizioni meno definite, tipo che il “GWP (global warming potential) delle proteine degli insetti può essere maggiore di quello della proteina dei polli da carne (…) come le attuali pratiche di produzione di insetti per uso alimentare non siano ancora abbastanza efficienti”. (Vauterin A., et al., 2021) ⁴⁶ Poco valutata è ad esempio la componente di costi dipendente dal mantenimento di adeguate condizioni ambientali (circa 28°C.) e dai trattamenti di igienizzazione (70°C. per 1h) del substrato esausto (insect frass) ⁴⁷ prima di essere impiegato come ammendante, utilizzo che fra l’altro influisce sull’impronta di carbonio (Suckling et al., 2020) ⁴⁸: l’energia necessaria può avere origini, costi e carbon footprint diversi.

I dati rientrano comunque in un range molto ampio dipendendo da innumerevoli fattori fra cui il tipo di alimentazione che, per la verità, non può essere a base di rifiuti, come da più parti evocato per migliorare la competitività. ⁴⁹ Ad esempio, (Smetana S., et al., 2023) ⁵⁰ riporta emissioni per 3,9 – 7 kg CO₂eq per 1 kg di proteine, con punte da 15 – 29 kg CO₂eq. Esulando irritualmente dai confronti abituali con gli altri animali di allevamento e cimentandosi in un paragone inusuale con il lievito, tipologia di prodotto ad alto contenuto di proteine (50% circa), elaborando i dati disponibili (Cofalec)⁵¹ si arriva a 4,03 – 6,7 kg CO₂eq per 1 kg di proteine ⁵², quindi ampiamente confrontabili. Questo a dimostrazione che lo scenario di confronto merita di essere ampliato.

Conclusioni


Giusto per introdurre un sorriso, chi scrive non potrà contribuire al benessere del pianeta consumando insetti, rientrando, ahimè, nei soggetti allergici, dovendosi quindi limitare a raccogliere riscontri organolettici da chi vorrà accedere a tale esperienza. Di contro, in tema di funghi e formaggi (con…), il background accumulato non difetta per partecipare con profonde competenze al dibattito! Il tema insetti si/insetti no è, purtroppo, controverso, quando basterebbe affrontarlo razionalmente, sgombero da preconcetti. Potenzialità nutrizionali e sostenibilità ambientale da una parte, sicurezza alimentare (gli insetti non sono efficienti filtri di patogeni) e rischi per l’ecosistema (in caso di fughe) dall’altro, sono gli elementi in contrapposizione. Nel mezzo, l’economia di scala produttiva e la corretta informazione al consumatore, meritano il ruolo di driver del successo o meno.



Note


Gli insetti (Insecta Linneo, 1758) sono una classe di animali appartenenti al grande phylum degli Arthropoda. Questa classe rappresenta il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell'intero regno animale.

Gli Aracnidi (Arachnida Cuvier, 1812) sono una classe di artropodi del subphylum dei chelicerati. Furono i primi animali a colonizzare le terre emerse. Gli acari sono gli aracnidi che hanno maggiori contatti con la specie umana, dal punto di vista sanitario ed economico.

<https://it.wikipedia.org/wiki/Arthropoda>


  1. Rapporto ISTISAN 12/41, Artropodi di interesse sanitario in Italia e in Europa.

https://www.iss.it/documents/20126/45616/12_41_web.pdf/5ef364e0-d6ef-a876-1e57-a42a545e5f9e?t=1581095265420

Rapporto ISTISAN 10/18, Artropodi delle derrate alimentari: chiavi di identificazione e procedure operative per la determinazione dei principali infestanti entomatici.

<https://www.iss.it/documents/20126/45616/10_18_web.pdf/a38a1c25-323a-c5f6-a14f-f5d7c21737f8?t=1581098675513>


  1. LEGGE 30 aprile 1962, n. 283, Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.

 (Art.5) “è vietato impiegare nella preparazione di alimenti e bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come merce ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari…..

d) insudiciate, invase da parassiti (insetti ed acari), adulterate o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione".

< https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1962/06/04/062U0283/sg >


  1. Regolamento CE 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari 

Allegato II - CAPITOLO IX - Requisiti applicabili ai prodotti alimentari

  1. Un’impresa alimentare non deve accettare materie prime o ingredienti, diversi dagli animali vivi, o qualsiasi materiale utilizzato nella trasformazione dei prodotti, se risultano contaminati, o si può ragionevolmente presumere che siano contaminati, da parassiti, microrganismi patogeni o tossici, sostanze decomposte o estranee in misura tale che, anche dopo che l’impresa alimentare ha eseguito in maniera igienica le normali operazioni di cernita e/o le procedure preliminari o di trattamento, il prodotto finale risulti inadatto al consumo umano.

<https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:139:0001:0054:it:PDF>



  • Food loss : per perdita di cibo  si intende la riduzione non intenzionale del cibo destinato al consumo umano che deriva da inefficienze nella catena di approvvigionamento: infrastrutture e logistica carenti, mancanza di tecnologia, competenze, conoscenze e capacità gestionali insufficienti.  Avviene soprattutto nella fase di produzione, di post raccolto e di lavorazione dei prodotti, per esempio quando il cibo non viene raccolto o è danneggiato durante la lavorazione, lo stoccaggio o il trasporto e viene smaltito.

  • Food waste: il termine spreco alimentare si riferisce invece allo scarto intenzionale di prodotti commestibili, soprattutto da parte di dettaglianti e consumatori, ed è dovuto al comportamento di aziende e privati.

  • Con il termine sperpero alimentare si fa riferimento alla combinazione dei due termini precedenti

<https://www.fao.org/3/ca6030en/ca6030en.pdf>


  1. Cravedi P, Süss L., L’Entomologia merceologica per la prevenzione e la lotta contro gli infestanti delle industrie alimentari. - Atti Accademia Nazionale Italiana di Entomologia  ”Sviluppo delle conoscenze in Italia sugli organismi infestanti in post-raccolta: passato, presente, futuro”, Anno LIX, 2011: 75-82.

<https://www.accademiaentomologia.it/wp-content/uploads/2021/05/Atti-e-Rend_Anno-LIX_2011.pdf>


  1. D.M. del 23 Luglio 1994, approvazione dei “Metodi ufficiali di analisi dei cereali e derivati”, supplemento n. 4 “Determinazione delle impurità solide (filth test) negli sfarinati e nei prodotti di trasformazione” (G.U. n° 186 del 10 Agosto 1994, Supplemento n. 114) 

<https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwianYKl366CAxXZQ_EDHY6JBE0QFnoECA4QAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.gazzettaufficiale.it%2Feli%2Fgu%2F1994%2F08%2F10%2F186%2Fso%2F114%2Fsg%2Fpdf&usg=AOvVaw3ZEtMRLfa_D0fs1Jobpypt&opi=89978449>


  1. “Il filth-tesl fu rivolto a proteggere il consumatore dalle pratiche che offendono le norme igieniche negli alimenti e che nei cibi possono veicolare agenti nocivi alla salute E quand'anche non siano causa di danno per il consumatore sono lesivi dell'esigenza di nutrirsi con cibo esente da inquinamenti. Sporco è sporco sia cotto che crudo, dannoso o sicuro, visibile o invisibile a occhio nudo. Una mosca o una sua parte contenuta in un alimento repelle anche se pastorizzata durante il processo di trasformazione. Riconoscendo che non è possibile trasformare alimenti esenti, in termini assoluti, da impurità come frammenti di insetti e altre particelle solide, l'FDA ha stabilito per ogni categoria di alimenti dei limiti di accettazione chiamati brevemente DAL ossia Detection Action Leve”.

Domenichini G., L'utilizzo dei filth-test nei paesi industrializzati: storia ed impiego nella valutazione qualitativa degli alimenti. – Tavola rotonda: Impurità solide negli sfarinati e nei prodotti di trasformazione: metodo ufficiale di analisi (filth-test) e aspetti normativi. Istituto Superiore di Sanità, Roma, 7 aprile 1995:6-10.

<https://www.iss.it/documents/20126/45616/Pag1_19RapportoIst96_08.pdf/7ca72566-f70d-63a4-bf64-a906038e20af?t=1581101348185


  1. Maroli M., La contaminazione entomatica nella filiera degli alimenti di origine vegetale: controllo igienico sanitario e limiti di tolleranza, Atti Accademia Nazionale Italiana di Entomologia, Anno LIX, 2011: 107-116

<https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjzy_u1466CAxXrgv0HHfJDAc4QFnoECBcQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.accademiaentomologia.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2021%2F05%2FAtti-e-Rend_Anno-LIX_2011.pdf&usg=AOvVaw3cV3WaVwOfmRyVzDuV8k0f&opi=89978449>


  1. Ferrari A., Decastelli L., Maurella C., Manila Bianchi D.M., Ferraris C., Fragassi S., Della Marta U., Noè P., Monteleone D., Costa A., Sitta N., Contaminazioni entomatiche nei funghi spontanei. Criteri di valutazione, sicurezza alimentare e aspetti merceologici. Alimenta, N. 2/2023, pp. 284-285. 

<https://www.rivistalimenta.com/_files/ugd/0dc5bc_e9cf5ab2f221471bb45b107caec3dc5e.pdf>


  1. Ultimi prodotti utilizzabili su Funghi coltivati

<https://fitogest.imagelinenetwork.com/it/colture/altre-colture/funghi-coltivati/funghi-coltivati/375>


  1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 luglio 1995, n. 376. Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati.

Art. 5, comma 5 L'incidenza percentuale delle unità difettose o alterate, per ogni singola onfezione, non deve superare (…) c. tramiti di larve di ditteri micetofilidi, non più del 25% m/m;

<https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1995-09-11&atto.codiceRedazionale=095G0410>


  1. Regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.

Articolo 14 Requisiti di sicurezza degli alimenti

(…) paragrafo. 5 «Per determinare se un alimento sia inadatto al consumo umano, occorre prendere in considerazione se l'alimento sia inaccettabile per il consumo umano secondo l'uso previsto, in seguito a contaminazione dovuta a materiale estraneo o ad altri motivi, o in seguito a putrefazione, deterioramento o decomposizione». 

<https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:2002R0178:20060428:IT:PDF>


  1. “Dal punto di vista normativo, il casu marzu sarebbe incompatibile con il consumo umano in quanto “sostanza alimentare invasa dai parassiti”, come disciplinato dall’art. 5 della legge n. 283/1962, e, in qualità di alimento a rischio poiché “inadatto al consumo umano… in seguito a putrefazione, deterioramento o decomposizione”, come stabilito dall’art. 14 del Reg. 178/2002, ne è vietata l’immissione sul mercato. Di fatto, però, la presenza delle larve è un elemento voluto nel processo produttivo, quindi non un’inadempienza di chi lo produce né un’infestazione legata a cattiva gestione della conservazione. Un limbo normativo, dunque, che sembrerebbe però trovare qualche potenziale appiglio nel Reg. (UE) n. 2015/2283, ovvero la disciplina del mondo dei novel food”.

<https://www.ruminantia.it/casu-marzu-pat-storia-di-uninfestazione-agroalimentare-tradizionale/>


  1. Mazzette R., Colleo M.M., Riu G., Piras G., Piras F., Addis M., Pes M., Pirisi A., Meloni D., Mureddu A., Spada S., Fiori M., Coinu M., Lentini A., Produzione di “casu marzu” in condizioni controllate: valutazione dell’effetto della colonizzazione da piophila casei sulle caratteristiche microbiologiche e chimiche dei formaggi., A.I.V.I. marzo 2010 n.7.

<https://www.researchgate.net/publication/273138690_PRODUCTION_UNDER_CONTROLLED_CONDITIONS_OF_CASU_MARZU_CHEESE_EFFECT_OF_THE_Piophila_Casei_COLONIZATION_ON_MICROBIAL_AND_CHEMICAL_COMPOSITION_OF_THE_CHEESES>


  1.  Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Diciannovesima revisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali   

<https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13762>


  1. FAO (2013),  Edible insects: future prospects for food and feed security
    <https://www.fao.org/3/i3253e/i3253e.pdf

http://www.fao.org/edible-insects/en/>


  1. Ndoye O., The contribution of insects to food security, livelihoods and the environment,  2013 FAO  (Cameroon) 

 <https://www.fao.org/3/i3264e/i3264e00.pdf)>


  1. Van Huis A. (2013), Potential of Insects as Food and Feed in Assuring Food Securit. Annu. Rev. Entomol. Vol. 58:563-83

<https://www.annualreviews.org/doi/pdf/10.1146/annurev-ento-120811-153704)>

  1. Tommaseo-Ponzetta M., Paoletti M. (2005) In: Ecological implication of Minilivestock, capitolo 21-Lessons from Traditional Foraging Patterns in West Papua (Indonesia), pp. 441–457. Science Publisher. 

Cit. Simone Belluco: INSETTI PER USO ALIMENTARE UMANO: ASPETTI NUTRIZIONALI E IGIENICO-SANITARI., Corso di Laurea specialistica a ciclo unico in Medicina Veterinaria, Anno accademico 2008-2009, pp.6-7.

            < https://thesis.unipd.it/handle/20.500.12608/13228>


  1. REGOLAMENTO (CE) n. 1069/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21  ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano. 

Articolo 3 – Definizioni Ai fini del presente regolamento, si intende per:

(…) 6) «animale d’allevamento»:

a) un animale detenuto, ingrassato o allevato dall’uomo e utilizzato per la produzione di alimenti, lana, pellicce, piume, pelli o qualsiasi altro prodotto ottenuto da animali o per altri fini d’allevamento;

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009R1069,>


  1. REGOLAMENTO (UE) 2017/893 DELLA COMMISSIONE del 24 maggio 2017 che modifica gli allegati I e IV del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio e gli allegati X, XIV e XV del regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione per quanto riguarda le disposizioni in materia di proteine animali 

ALLEGATO I - Gli allegati I e IV del regolamento (CE) n. 999/2001 sono così modificati:

  1. l'allegato I è così modificato:

(…) b) al punto 2 sono aggiunte le seguenti lettere:

«m) “insetti d'allevamento”: animali d'allevamento, quali definiti all'articolo 3, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (CE) n. 1069/2009, delle specie di insetti che sono autorizzate per la produzione di proteine animali trasformate conformemente all'allegato X, capo II, sezione 1, parte A, punto 2, del regolamento (UE) n. 142/2011.

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R0893&from=FR>


  1. DIRETTIVA 98/58/CE DEL CONSIGLIO del 20 luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti

 < https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31998L0058>


  1. DECRETO LEGISLATIVO 26 marzo 2001, n. 146 Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti.

<https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2001/04/24/001G0202/sg>


  1.  The International Platform of Insects for Food and Feed (IPIFF) is an EU non-profit organisation which represents the interests of the insect production sector (…)  https://ipiff.org/wp-content/uploads/2019/02/Animal-<Welfare-in-Insect-Production.pdf>


  1.  L’allevamento di insetti per l’alimentazione umana e animale. Gli aspetti tecnico-impiantistici, la questione del benessere e la biosicurezza.

    <https://www.sivempveneto.it/lallevamento-di-insetti-per-lalimentazione-umana-e-animale-gli-aspetti-tecnico-impiantistici-la-questione-del-benessere-animale-i-vantaggi-e-gli-svantaggi/>


  1. Gibbons M., Sajedeh Sarlak S., ChittkaL., Descending control of nociception in insects?, The Royal Society Publishing, 06 July 2022. 

<https://doi.org/10.1098/rspb.2022.0599>


  1. Regolamento di esecuzione (UE) 2021/882 della Commissione del 1° giugno 2021 che autorizza l’immissione sul mercato della larva di Tenebrio molitor essiccata (...).

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R0882&from=EN>

Regolamento di esecuzione (UE) 2022/169 della Commissione dell’8 febbraio 2022 che autorizza l’immissione sul mercato della larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata e in polvere (...) 

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022R0169>


  1. Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1975 DELLA COMMISSIONE del 12 novembre 2021 che autorizza l’immissione sul mercato della Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere(…)

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R1975>


  1. Regolamento di esecuzione (UE) 2022/188 della Commissione del 10 febbraio 2022 che autorizza l'immissione sul mercato di Acheta domesticus congelato, essiccato e in polvere (...) 

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022R0188>


  1. Regolamento di esecuzione (UE) 2023/58 della Commissione del 5 gennaio 2023 che autorizza l’immissione sul mercato delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere (...)

            <https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023R0058&from=EN>


  1. REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/5 DELLA COMMISSIONE del 3 gennaio 2023 che autorizza l'immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) (…)

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023R0005&from=IT>


  1. Edible Insects Market by Product, Insect Type, Application, and Geography – Forecast to 2032, Meticulous Researche, Aug-2023.

<https://www.meticulousresearch.com/product/edible-insects-market-5156?utm_source=LinkedinP&utm_medium=Social&utm_campaign=Product&utm_content=02-06-2022>


  1. Mancini S., Sogari G., Espinosa Diaz S., Menozzi D., Paci G., Moruzzo R., Exploring the Future of Edible Insects in Europe, Foods 2022, 11(3), 455.

<https://www.mdpi.com/2304-8158/11/3/455>


  1. Edible insects on the European market   

<https://ipiff.org/wp-content/uploads/2020/06/10-06-2020-IPIFF-edible-insects-market-factsheet.pdf>


  1.  REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (…),

Considerandum 24

<https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:304:0018:0063:it:PDF>


  1.  De Gier S.,  Verhoeckx k., Insect (food) allergy and allergens, Mol Immunol. 2018 Aug:100:82-106. 

DOI: <10.1016/j.molimm.2018.03.015>


  1. Broekman H, Verhoeckx KC, den Hartog Jager CF, et al., “Majority of shrimp-allergic patients are allergic to mealworm”. J Allergy Clin Immunol 2016; 137(4): 1261-1263

          DOI: <10.1016/j.jaci.2016.01.005>


  1. Ministero della Salute, nota 11399 del 5 maggio 2017, Allevamento ed uso di insetti per la produzione di mangimi.

<https://www.fnovi.it/sites/default/files/MinSal_0011399-05_05_2017-DGSAF-MDS-P.pdf>


  1. REGOLAMENTO (CE) N. 999/2001 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2001 recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili.

<https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:2001R0999:20060709:IT:PDF>


  1. REGOLAMENTO (UE) 2017/893 DELLA COMMISSIONE del 24 maggio 2017 (…) per quanto riguarda le disposizioni in materia di proteine animali

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R0893&from=FR>


  1. REGOLAMENTO (UE) 2021/1372 DELLA COMMISSIONE del 17 agosto 2021 che modifica l’allegato IV del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il divieto di somministrazione di proteine animali agli animali d’allevamento non ruminanti diversi dagli animali da pelliccia

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2021:295:FULL&from=EN>


  1. REGOLAMENTO (CE) 1069/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano.

Articolo 11 - Restrizioni dell’uso

1. Sono vietati gli usi seguenti di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati:

a) alimentazione di animali terrestri di una determinata specie, esclusi gli animali da pelliccia, con proteine animali trasformate ottenute da corpi o parti di corpi di animali della stessa

specie;

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009R1069>


  1. REGOLAMENTO (UE) 2017/893 DELLA COMMISSIONE del 24 maggio 2017 che modifica (…)disposizioni in materia di proteine animali.

Allegato II) Gli allegati X, XIV e XV del regolamento (UE) n. 142/2011 sono così modificati) all'allegato X, capo II, sezione 1, la parte A è sostituita dal testo seguente:

Materie prime

2. Le proteine animali trasformate derivate da insetti d'allevamento, destinate alla produzione di mangimi per animali d'allevamento diversi dagli animali da pelliccia, possono

essere ottenute solo dalle seguenti specie di insetti:

i) mosca soldato nera (Hermetia illucens) e mosca comune (Musca domestica),

ii) tenebrione mugnaio (Tenebrio molitor) e alfitobio (Alphitobius diaperinus),

iii) grillo domestico (Acheta domesticus), grillo tropicale (Gryllodes sigillatus) e grillo silente (Gryllus assimilis).»;

(poi baco da seta (Bombyx mori) 

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R0893&from=FR>



  1. Ministero della Salute, nota 15 settembre 2023, Allevamento di insetti ed uso di insetti vivi per l’alimentazione di animali da allevamento (pesci, pollame e suini).

(…)Definizioni

Insetto vivo: insetto vivo a qualsiasi stadio di accrescimento (uovo, larva, crisalide/pupa, adulto);

Insetto trattato: insetto morto a qualsiasi stadio di accrescimento sottoposto a un trattamento, quale ad esempio disidratazione, essiccazione, fermentazione, frantumazione, congelamento, surgelazione ecc. (…) 

PAT di insetto: proteine animali trasformate come definite nel reg. (UE) 142/2011, derivate da insetti a qualsiasi stadio di accrescimento;

(…)

L’uso di PAT di insetto per animali da allevamento (…) oltre che per animali da pelliccia, esclusivamente per pollame, suini e pesci di acquacoltura (…)

Insetti vivi: NON sono soggetti al reg. (CE) 1069/2009 in quanto NON sono sottoprodotti di origine animale. Tuttavia, pur ammettendone, con la presente nota, l’uso per animali produttori di alimenti, permane il divieto di somministrazione ai ruminanti come previsto dall’articolo 7 del reg. (CE) 999/01;

Insetti trattati: sono soggetti al reg. (CE) 1069/2009 in quanto sottoprodotti di categoria 3 ai sensi dell’articolo 10, lettera l) (…) possono essere somministrati ad animali da allevamento, diversi da animali da pelliccia, solo previa trasformazione secondo un metodo di trasformazione (…)

Grassi e oli derivati da insetti: NON rientrando nel FEEDBAN possono essere destinati anche ad animali di allevamento.

<https://www.anmvioggi.it/images/NOTA_DGSAF_INSETTI_VIVI_ALIMENTAZIONE_ZOOTECNICA.pdf>


  1.  Vauterin A., Steiner B., Sillman J., Kahiluoto H., The potential of insect protein to reduce food-based carbon footprints in Europe: The case of broiler meat production, Journal of Cleaner Production Volume 320, 20 October 2021, 128799.

<https://doi.org/10.1016/j.jclepro.2021.128799>


  1. REGOLAMENTO (UE) 2021/1925 DELLA COMMISSIONE del 5 novembre 2021 che modifica alcuni allegati del regolamento (UE) n. 142/2011 per quanto riguarda le prescrizioni per l’immissione sul mercato di determinati prodotti a base di insetti e l’adattamento di un metodo di contenimento

(…) «61. “frass”: una miscela di escrementi derivati da insetti d’allevamento, substrato alimentare, parti di insetti d’allevamento e uova morte, con un contenuto di insetti d’allevamento morti non superiore al 5 % in volume e non superiore al 3 % in peso.»;

<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021Ro1925>

Considerandum 8

L’allegato XI del regolamento (UE) n. 142/2011 stabilisce le prescrizioni per l’immissione sul mercato dello stallatico.

In seguito all’introduzione della definizione di «frass» nell’allegato I di tale regolamento, le prescrizioni per

l’immissione sul mercato del frass trasformato dovrebbero garantire la sicurezza del commercio dello stesso. Le

prescrizioni stabilite in tale allegato dovrebbero pertanto applicarsi anche al frass. È pertanto opportuno modificare di conseguenza l’allegato XI del regolamento (UE) n. 142/2011

REGOLAMENTO (UE) N. 142/2011 DELLA COMMISSIONE del 25 febbraio 2011 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale (…)

<https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:054:0001:0254:IT:PDF>


  1. Suckling, J., Druckman, A., Moore, C.D. et al. The environmental impact of rearing crickets for live pet food in the UK, and implications of a transition to a hybrid business model combining production for live pet food with production for human consumption. Int J Life Cycle Assess 25, 1693–1709 (2020).

<https://doi.org/10.1007/s11367-020-01778-w>


  1. Dal punto di vista normativo, i substrati, essendo di fatto mangimi per animali da allevamento, devono rispettare tutti i requisiti igienico sanitari, di etichettatura e immissione in commercio applicabili a tali prodotti (…)

              <https://www.anmvioggi.it/images/NOTA_DGSAF_INSETTI_VIVI_ALIMENTAZIONE_ZOOTECNICA.pdf>


  1. Smetana S.,  Bhatia A., Batta U., Mouhrim N., Tonda A., Environmental impact potential of insect production chains for food and feed in Europe, Animal Frontiers, Volume 13, Issue 4, August 2023, Pages 112–120.

<https://doi.org/10.1093/af/vfad033>


  1. COFALEC (European confederation of yeast producers)

<https://cofalec.com/en/carbon-footprint/>


  1. Elaborato dal Seminario Il Pane del futuro, MULSA, 16 giugno 2023

<https://www.mulsa.it/_files/ugd/81c218_447f83263cd24c90aa375a8efd9fcd05.pdf>



***




GIANLUIGI MAZZOLARI

Agronomo, laureato in Scienze Agrarie presso l'UCSC di Piacenza. Ha percorso la propria carriera professionale presso aziende multinazionali nel settore alimentare. Ora esercita attività di consulenza agro-alimentare.





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