L’analisi è stata in prevalenza riferita al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2023. Fa eccezione l’analisi termo-pluviometrica mensile per la quale è stato considerato anche il trimestre ottobre – dicembre 2022, di grande importanza per fruttiferi e vite, colture erbacee autunno - vernine e più in generale per la ricarica delle falde. Gli elaborati presentati e discussi sono stati ottenuti analizzando i dati termici di 202 stazioni sinottiche della nostra area presenti nel dataset GSOD della statunitense NOAA. I dati pluviometrici per le stesse 202 stazioni sono stati invece ricavati interpolando spazialmente i dati di oltre 2000 stazioni delle reti regionali italiane. Come normale di riferimento è stata considerata la media ventennale 2001-2020.
CARTOGRAFIE TERMO-PLUVIOMETRICHE
I valori di anomalia termica e precipitativa per l’Italia riferiti al periodo 1 gennaio-30 settembre 2023 e a 4 macrosettori (Nordovest, Nordest, Centro e Sud) sono indicati in tabella 1 mentre le figure dalla 1 al 4 mostrano le carte di anomalia termica (temperature minime e massime) e precipitativa per l’areale italiano sempre per periodo 1 gennaio-30 settembre 2023. In particolare la carta di anomalia precipitativa (figura 4) mostra che la maggior parte del territorio italiano ha goduto di precipitazioni nella norma (aree in verde) o in anomalia positiva (aree in azzurro) pur sussistendo anomalie pluviometriche negative a carattere locale (aree in giallo e arancio). Per quanto riguarda invece le temperature massime e minime si nota il prevalere di lievi anomalie positive (aree giallo paglierino).
Figura 1 – Carta dell’anomalia delle temperature massime in °C dal 1 gennaio al 30 settembre 2023. Prevalgono deboli anomalie positive. L’anomalia è calcolata rispetto alla media 2001-2020. |
Figura 3 – Carta delle precipitazioni totali (mm) dal 1 gennaio al 30 settembre 2023. |
Figura 4 – Carta dell’anomalia percentuale delle precipitazioni dal 1 gennaio al 30 settembre 2023. L’anomalia è calcolata rispetto alla media 2001-2020. |
ANALISI TERMO-PLUVIOMETRICA MENSILE
In tabella 1 si riportano le anomalie termiche e pluviometriche mensili per l’Italia e per le 3 macroaree Nord, Centro e Sud. Da tali dati emerge che nel 2022 il mese di ottobre è risultato anormalmente mite e povero di precipitazioni, per cui la ricarica delle riserve idriche è risultata significativa solo a iniziare da novembre, mese con temperature nella norma e piovosità nella norma al Nord e superiore alla norma al Centro e soprattutto al Sud ed è poi proseguita a dicembre, mese con temperature superiori alla norma e precipitazioni per lo più superiori alla norma al Centro-Nord e inferiori alla norma al Sud e a gennaio, mese con temperature e precipitazioni in prevalenza superiori alla norma salvo anomalie negative sui rilievi alpini centro-occidentali. La stagione invernale si è chiusa con un mese di febbraio generalmente povero di precipitazioni con l’eccezione di limitati areali del settore ionico. La stagione primaverile¹ ha avuto inizio con un mese di marzo mite e generalmente povero di precipitazioni salvo anomalie positive a carattere locale. Ciò non ha potuto far altro che acuire la scarsità di innevamento sui rilievi alpini, già evidente a fine febbraio. In sintonia con marzo è risultato anche aprile, che ha goduto di precipitazioni inferiori alla norma su gran parte del Centro-Nord e al di sopra della norma nel Meridione peninsulare, accompagnate da temperature nella norma o in lieve anomalia negativa.
Maggio è stato dal canto suo segnato da un’anomala abbondanza di precipitazioni (figura 5) e di giorni di pioggia, cui si sono accompagnate temperature in anomalia negativa nei valori massimi e per lo più nella norma nei minimi. L’estate meteorologica si è aperta con un mese di giugno contraddistintosi per temperature nella norma e precipitazioni nella norma al Nord e sensibilmente superiori alla norma al Centro-Sud. La stagione estiva è proseguita poi con un mese di luglio caratterizzato da temperature nella norma al settentrione e in sensibile anomalia positiva al Centro-Sud (figure 6). Un comportamento speculare hanno manifestato le precipitazioni di luglio, abbondanti su gran parte del settentrione e scarse sui restanti settori.
Figura 5 – Carta delle precipitazioni totali del mese di maggio 2023. |
Figura 6 – Carta dell’anomalia delle temperature massime in °C del mese di luglio 2023. L’anomalia è calcolata rispetto alla media 2001-2020. |
Agosto ha presentato temperature massime e minime per lo più nella norma salvo anomalie positive o negative a carattere locale. Tale andamento è stato frutto di una prima decade del mese in cui hanno dominato anomalie negative da deboli a moderate, seguita da una seconda e terza decade in anomalia positiva da debole a moderata al centro-nord. Le carte delle precipitazioni mensili evidenziano che gran parte dell’areale italiano è stato interessato da anomalie positive salvo anomalie negative a carattere locale al centro-nord. Le precipitazioni si sono concentrate nella prima e terza decade del mese mentre una piovosità scarsa ha caratterizzato la seconda decade.
Settembre si è caratterizzato per un’anomalia termica positiva da debole a moderata, frutto delle anomalie positive proprie della seconda e terza decade del mese. Le precipitazioni mensili evidenziano inoltre il sussistere di un’anomalia negativa su gran parte dell’areale italiano, con l’eccezione del Nordovest e dell’Alto Adige ove è stata presente un’anomalia pluviometrica positiva.
RISORSE E LIMITAZIONI AMBIENTALI ED EFFETTI SULLE RESE DELLE PRINCIPALI COLTURE ERBACEE
L’analisi quantitativa di sintesi delle risorse e limitazioni ambientali, riferita al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2023 è riportata nelle tabelle dalla 2 alla 7²[2].
Nel periodo in esame le colture hanno mediamente goduto di risorse termiche e radiative nella norma (tabelle 2 e 4) e di una piovosità nella norma al Nord e superiore alla norma al Centro-Sud (tabella 5), il che si è tradotto in livelli di stress idrico potenziale (stimato cioè presupponendo l’assenza di irrigazione) decisamente inferiori alla norma.
Dalla tabella 2 emerge che il Centro-Sud ha presentato una moderata anomalia positiva dello stress da caldo, il cui valore complessivo non ha comunque raggiunto i valori record del 2022. Ulteriore aspetto critico evidenziato in tabella 6 è dato dall’elevato numero di giorni di pioggia al Nordest e al Centro-Sud, che ha interessato soprattutto i mesi di maggio e giugno e da cui sono in molti casi derivati sensibili problemi fitopatologici.
Segnalo inoltre che sono giunte da più parti notizie di danni da grandine e da vento su mais e alte colture per effetto dei temporali verificatisi a luglio e agosto. Personalmente ho avuto modo di osservare tali fenomeni sulla fascia dell’alta pianura a Nord del Po compresa fra il Novarese e la provincia di Verona.
In complesso rispetto al 2022 si sono registrati incrementi nelle rese che secondo stime di settembre 2023 di COCERAL (http://www.coceral.com/) hanno interessato sopratutto la soia (+44%: 33 q/ha contro i 23 q/ha del 2022) e il mais (+40%: 98 q/ha contro 70 q/ha del 2022) e in misura più limitata il girasole (+13%: 22.5 q/ha contro 20 q/ha del 2022), il grano duro (+7%: 30 q/ha contro 28 q/ha del 2022) e il grano tenero (+4%: 52 q/ha contro 50 q/ha del 2022). Per il riso infine le prime stime a raccolta in corso indicano un aumento di resa del 10% rispetto al 2022 (https://www.risoitaliano.eu/raccolto-al-via-con-giallo/) ma si invitano i lettori ad attendere i dati ufficiali che l’Ente Nazionale Risi diffonde di norma a fine novembre-inizio dicembre.
Luigi Mariani
Molto interessante. Dovrò presentare la tesi proprio sulla crisi idrica
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