domenica 19 marzo 2023

MICHELE STANCA: NON C’È AGRICOLTURA SENZA GENETICA

(22 maggio 1942 – 19 marzo 2020)



di LUIGI CATTIVELLI 

Orzo cv. Cometa, foto APSOV Sementi. Articolo tratto dagli atti del convegno organizzato dal MULSA 

"Gregor Mendel il mendelismo e la genetica agraria".



Michele Stanca è stato uno scienziato che ha dedicato la sua vita alla genetica dei cereali. Una persona molto nota in Italia ed all’estero che ha rivestito ruoli di grande prestigio nel mondo della ricerca agraria. Ha lasciato una grande eredità umana e scientifica, ma in particolare vorrei segnalare 5 aspetti che penso possano essere di esempio e di monito per tutti.

L’ATTIVITÀ SCIENTIFICA

Michele Stanca ha dedicato la sua attività al miglioramento genetico dell’orzo, puntando a selezionare varietà produttive, resistenti alle malattie, di elevata qualità e adatte all’ambiente mediterraneo. Michele è stato un pioniere in questo settore in Italia, il suo lavoro ha reso conveniente una coltura che era sempre relegata nelle aree marginali. La prima varietà selezionata da Michele (cv. ARDA, 1985) ha rappresentato un cambio di passo nelle varietà di orzo coltivate in Italia e Arda è diventata immediatamente il nuovo standard produttivo. La sua diffusione raggiunse fino il 30% di tutta la superficie ad orzo in Italia. Ad Arda seguirono molte altre varietà, alcune delle quali di grandissimo successo come NURE (1998) e COMETA (2006) che è ancora oggi tra le 3 varietà più diffuse in Italia.
Michele ha sempre lavorato per un obbiettivo molto concreto come la selezione varietale, se vogliamo vera ricerca applicata, ma aveva ben capito che per raggiungere risultati “pratici” serve la ricerca più avanzata possibile. Michele aveva pertanto promosso gli studi di fisiologia molecolare degli stress, applicato le più moderne biotecnologie sino a lanciarsi nei progetti internazionali di sequenziamento dei genomi. Michele era orgoglioso di aver costruito un centro di ricerca dove ancora oggi coesistono le ricerche più avanzate con i risultati più applicativi, e (forse) è proprio perché ci sono le ricerche avanzate che poi si raccolgono risultati applicativi capaci di cambiare in meglio l’agricoltura italiana.

LA SCIENZA COME MOTORE DI SVILUPPO DELLA SOCIETÀ

Michele Stanca ha sempre sostenuto la ricerca come motore per il progresso dell’agricoltura italiana. Non il ritorno all’antico, ma l’uso delle conoscenze più moderne per realizzare un’agricoltura sostenibile e capace di coniugare la difesa dell’ambiente con la produzione di cibo per tutti. La scienza è il modo più razionale per gestire le grandi sfide del futuro e le conoscenze scientifiche devono essere messe alla base delle scelte politiche. Memorabili sono state le prese di posizione di Michele Stanca contro la scelta anti OGM dell’Italia, la posizione attendista nel caso Xylella ed in molte altre situazioni
dove il parere chiaro della maggior parte dei ricercatori del mondo era offuscato da qualche voce fuori dal coro. La ricerca è un’assicurazione sul futuro di tutti e questo è particolarmente evidente in questi tempi dove l’agricoltura deve affrontare cambiamenti i che impongono di adeguare le piante ed i sistemi produttivi alle nuove condizioni.

NON C’È AGRICOLTURA SENZA GENETICA

Alla base di qualunque forma di agricoltura ci sono degli esseri viventi e quindi la genetica (ovvero la scienza che studia la vita). Michele Stanca ha dimostrato, con il suo lavoro e le sue varietà, che avere la capacità di selezionare nuove varietà e mantenere una competitività internazionale nel campo delle conoscenze genetiche e genomiche delle piante sono un aspetto fondamentale (quello che gli economisti chiamano un asset strategico) dell’agricoltura nazionale. Un paese che rinuncia alle conoscenze necessarie per sviluppare nuove varietà o ibridi lascia le chiavi della propria agricoltura nelle mani di altri.

LA SCIENZA SPIEGATA A TUTTI

Michele Stanca ha fatto della divulgazione scientifica un’arte, ha insegnato a raccontare le cose più difficili a tutti: dai bambini delle elementari sino ai membri del parlamento. La scienza non deve far paura ed i cittadini devono conoscere quello che succede nei laboratori, devono sapere che i ricercatori lavorano per il bene comune e non hanno secondi fini.

LE PERSONE PRIMA DELLA BUROCRAZIA, LA SOSTANZA PRIMA DELLA FORMA

Michele Stanca ha sempre cercato di fare ricerca secondo standard scientifici internazionali, privilegiando le capacità delle persone e i risultati scientifici all’applicazione letterale dei vincoli formali e burocratici. Visto oggi questo messaggio sembra surreale e totalmente fuori dal tempo, l’esperienza attuale infatti è quella di una ricerca imbrigliata da incredibili vincoli burocratici che aumentano i costi e limitano l’efficienza, una situazione che non ha eguali in nessun altro Paese.
Michele Stanca se ne è andato, ma il suo messaggio resta, nella speranza che trovi persone in grado di raccoglierlo e portarlo avanti.

DATE E ATTIVITÀ SIGNIFICATIVE DELLA SUA VITA PROFESSIONALE

Nato nel 1942 a Soleto (LE). 1960: maturità classica e si iscrive all’Università. 1965: laurea in Scienze Agrarie a Bari. 1972: ricercatore presso la Sezione di Fiorenzuola d’Arda dell’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura e Direttore incaricato della stessa; 1976-78: visiting scientist del Plant Breeding Institute (P.B.I.) Cambridge (UK), frequenta anche la Summer School on Cereal Prodution presso il Trinity College di Dublino (Irlanda). 1984-2006 Direttore della Sezione di Fiorenzuola d’Arda dell’Istituto Sperimentale per la cerealicoltura 2006-2009: Direttore del Centro di ricerca per la genomica e la postgenomica animale e vegetale di Fiorenzuola d’Arda del Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in Agricoltura (CRA). 2000- 2020: Professore di “Miglioramento Genetico e OGM in agricoltura” presso l’Università di Modena e Reggio Emilia Consigliere, Vicepresidente, Presidente, Past Presidente, socio emerito della Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA). Presidente, Past President, Presidente emerito dell’Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie (AISSA).
Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura di Bologna. Accademico dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, membro del Consiglio Accademico e per molto tempo Vice Presidente. Accademico degli Incamminati di Mogliana. Presidente dell’Unione Italiana delle Accademie per le Scienze Applicate allo Sviluppo dell’Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare e alla Tutela Ambientale (UNASA). Presidente dell’Union of European Academies for Science Applied to Agriculture, Food and Nature- UEAA. Presidente della Sezione Cereali dell’European Association of Plant Breeding Research – EUCARPIA emembro onorario della stessa. Costitutore di varietà di orzo di successo a livello nazionale ed internazionale. Arda (iscritta nel 1985) ha determinato un salto di qualità e produttività nella coltura dell’orzo in Italia dove negli anni ‘90 ha raggiunto il 30% della semente certificata. Arda è stata la prima varietà selezionata per l’area mediterranea ed è ancora popolare nel sud Italia e in Grecia. Nure (1998) è ancora oggi, dopo oltre 20 anni, la quarta varietà più venduta in Spagna, Cometa (2006) è da circa 10 anni tra le prime 3 varietà più diffuse in Italia. Autore di circa 400 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali, libri e capitoli di libri.


LUIGI CATTIVELLI
 
Direttore del CREA Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica di Fiorenzuola     d'Arda, PC. Genetista ed esperto di miglioramento genetico dei cereali.

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