Una riflessione dell’agronomo PARAKRAMA WAIDYANATHA
IL PRESIDENTE DEL GMOA INGANNA IL PUBBLICO
di PARAKRAMA WAIDYANATHA
NON ESISTONO PROVE DEL FATTO CHE LA MALATTIA RENALE SIA CAUSATA DA FITOFARMACI
In primo luogo, vorrei presentare un rapido profilo dei risultati chiave delle ricerche fin qui svolte in merito a CKDu. La consultazione internazionale sulla CKDu in Sri Lanka (2017) ha concluso che non esiste ALCUNA PROVA del fatto che i prodotti chimici per l'agricoltura abbiano causato la CKDu.Il Dr. Padeniya è purtroppo fermo al 2013, quando uno studio dell'OMS concluse provvisoriamente che nelle urine di pazienti con CkDu erano presenti tracce di cadmio, arsenico e residui di alcuni fitofarmaci superori rispetto ai limiti di riferimento. Tale rapporto tuttavia, per qualche ragione ignota, non evidenziava quanto emergeva dall’analisi dei dati grezzi, e cioè nell'area di "controllo" non colpita da CKD (Hambantota) vi erano da due a quattro volte più soggetti con cadmio, arsenico e livelli di pesticidi SUPERIORI rispetto a queli dell’area con CKD.
Illuminante in tal senso è stato lo studio che ha confrontato due villaggi adiacenti nel territorio di Girandurukotte e cioè "Badulupura", posto su un'altura e ove le persone bevevano esclusivamente l'acqua da pozzi scavati e Sarabhumi, nella pianura e ove le persone bevevano l'acqua del fiume, di serbatoi o di pozzi scavati vicino alle loro case. La gente di Baduluprua che beveva l’acqua dei pozzi ha contratto la malattia, che non ha colpito praticamente nessuno a Sarabhumi. L'analisi dell'acqua nei pozzi di Badulupura e Sarabhumi ha rivelato che l'acqua di Badulupura era dura e fortemente contaminata da fluoruri, sostanze chimiche altamente nefrotossiche, pur essendo PRIVI DI PRODOTTI AGROCHIMICI. Un'ulteriore prova del ruolo del fluoro nella malattia è data dal fatto che i pazienti con insufficienza renale cronica manifestano spesso anche fluorosi dentale.
Diversi gruppi di ricerca indipendenti hanno anche dimostrato che l'alto contenuto di fluoruri e magnesio nell'acqua dura dei pozzi (alimentata da falde acquifere del regolite) era l’agente causale dell'insufficienza renale cronica.
Inoltre la Facoltà di Medicina, l'Università di Peradeniya e l'Istituto di Studi Fondamentali hanno dimostrato che i ratti alimentati con acqua dura contenente fluoruri contraevano la malattia, al contrario di quelli alimentati con acqua del rubinetto. Ciò è stato confermato in modo indipendente da Thammitiyagoda et al. Che hanno utilizzato acqua di pozzo proveniente da un'area ove la malattia è endemica (Ceylon Medical Journal, 2018).
Anche gli studi dell'Università di Tokyo (2020) condotti a Ginnoruwa sull'acqua in ingresso nelle unità di osmosi inversa hanno confermato l'assenza di sostanze chimiche nell'acqua e il legame della malattia con i fluoruri e il magnesio.
Al contempo alle famiglie di Badulupur sono stati forniti serbatoi sul tetto per la raccolta dell'acqua piovana ed il consumo di tale acqua ha prodotto la diminuzione dell’incidenza del CKDu nel villaggio. Occorre anche dire che oggi le persone nelle aree colpite da CKDu sono consapevoli dell'agente eziologico e generalmente evitano di bere acqua di pozzo.
Alla luce di tutte queste prove, è pertanto pienamente giustificato eliminare la "u" da CKDu.
IL CONSUMO DI FITOFARMACI E FERTILIZZANTI DI SINTESI IN SRI LANKA
Mostrando una copia della Dinamina (http://www.dinamina.lk), il dottor Padeniya ha affermato acriticamente che lo Sri Lanka è il più alto consumatore mondiale di prodotti chimici per l'agricoltura, come riportato in quel documento. Purtroppo il dottor Padeniya si è precipitato al microfono senza aver prima controllato le fonti autentiche.La tabella 1 fornisce i dati sul consumo di fertilizzanti e fitofarmaci della Banca mondiale di diversi paesi che mostrano che in questa parte del globo lo Sri Lanka è il Paese che consuma MENO prodotti chimici per l'agricoltura, anche al di sotto dell'India. M non è tutto: come riportato dal Dipartimento dell'Agricoltura, dal 2006 è stato ridotto sensibilmente l'uso dei fitofarmaci più tossici di Classe 1 e 2 (rispettivamente -98% e -29%) mentre è sensibilmente aumentato l’uso dei prodotti meno tossici di Classe 3 e 4 (+91% e +41 % rispettivamente).
Tuttavia, vi è un uso eccessivo di fertilizzanti di sintesi con conseguente presenza di fosfati e azoto nelle acque di drenaggio. Tuttavia secondo le analisi chimiche di Chandrajith et al. (Università di Peradeniya) non sono stati rilevati metalli pesanti al di sopra dei livelli di riferimento nei corpi acquatici, confermando gli studi dell'Università di Tokyo. Su questo è necessario educare gli agricoltori e i "guru" disinformati come il dottor Padeniya. Nel mio articolo su The Island del 19 maggio 2021 ho già affrontato il tema della necessità di educare gli agricoltori per i quali il rafforzamento dei servizi di assistenza tecnica è un'esigenza fondamentale.
IL RITORNO ALLE VECCHIE ABITUDINI ALIMENTARI E ALLE VARIETÀ TRADIZIONALI DI PIANTE COLTIVATE
Il buon dottor Padeniya raccomanda il ritorno alle vecchie abitudini alimentari e alle varietà tradizionali di riso che, secondo lui, sono più nutrienti e salutari, altra affermazione non suffragata da ricerche appropriate.
Insieme al Ven. Ratana e al gruppo "agricoltura priva di tossine", durante il regime di Yahapalana, il dottor Padeniya suggerì di piantare varietà tradizionali (TV) di riso che producono al massimo solo il 30-40% rispetto alle nuove varietà migliorate (NIV) (tabella 2), sostenendo che sebbene a basso rendimento le TV hanno un alto contenuto nutritivo con benefici per la salute. Purtroppo il dottor Padeniya non è consapevole del fatto che, a parte le rese molto elevate, alcune delle nuove varietà hanno molte di queste caratteristiche. In particolare il riso come alimento base fornisce le calorie, mentre gli altri nutrienti sono solitamente ottenuti da altri alimenti.
Se torniamo alle TV, come risulta dalla tabella 2, per sfamare la popolazione occorrerebbe almeno il doppio dell'attuale estensione delle terre coltivate a riso. Ma dov'è la terra? Norman Borlaug, premio Nobel e padre della rivoluzione verde, rivolgendosi al forum del Nobel nel 2000, ricordava agli ambientalisti e ad altri critici delle tecnologie della rivoluzione verde, come il dottor Padeniya, che se le rese fossero rimaste quelle degli anni ’50 il mondo avrebbe oggi bisogno di tre volte più terra per sfamare la popolazione, con conseguenze ambientali molto più disastrose di quelle che oggi si registrano con l'agricoltura convenzionale.
L’IDEA DI RIATTIVARE LE "SEKKUVAS" DI VILLAGGIO PER LA PRODUZIONE DI OLIO DI COCCO
Il dottor Padeniya raccomanda anche di produrre olio di cocco "puro" usando "sekkuwas" (mulini a pietra azionati dai buoi), per fermare il consumo di olio di palma. L'olio di palma è l'olio vegetale numero uno al mondo con una produzione globale di oltre il 40% del totale e oltre il 50% dell’olio per consumo umano in Sri Lanka. È sicuro come qualsiasi altro grasso saturo e sono stati rivendicati molti benefici per la salute. Il dottor Padeniya è uno degli ispiratori della sciocca mossa del governo di vietare l'olio di palma e sradicare le coltivazioni di palma da olio esistenti. Al riguardo ritengo quantomeno che il divieto di importazione dell’olio di palma debba essere revocato perché nessun paese al mondo tranne lo Sri Lanka ha mai vietato l'olio di palma.
Farebbe anche bene a ricordare le sagge parole di Buddha: "Parla solo quando avverti che le tue parole sono migliori del tuo silenzio".
¹ In proposito si leggano le emblematiche parole dell’allora Presidente dello Sri Lanka Gotabhaya Rajapaksa, riportate in calce al mio articolo TRANSIZIONI INFELICI AL BIOLOGICO
² Scrive Bacone nel Novum Organum: “Gli idoli e le false nozioni che penetrarono nell’intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti umane in modo da rendere difficile l’accesso alla verità, ma addirittura (una volta che quest’accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgono e sono causa di molestia nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini, preavvertiti, non si agguerriscano, per quanto è possibile, contro di essi (https://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaB/BACON_%20LE%20QUATTRO%20SPECIE%20DI%20IDOL.htm).
³ Sottoprodotto delle produzione di olio di cocco.
Ho avuto il piacere di accompagnarlo in visita alla Florimond Desprez e quindi di colloquiare con lui durante i 5 giorni tra viaggio e visita. Ho il ricordo di una persona splendida
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