Si tratta di una decisione che appare surreale sotto il profilo della logica e del diritto: fino a prova contraria nel Principato di Monaco, nei principali paesi europei e soprattutto in Italia il dressage degli animali è perfettamente legittimo e la programmazione del Festival di Monte-Carlo ne prevede la presenza.
L’eliminazione di tali attrazioni appare una maldestra e brutale operazione di censura che impedisce al pubblico di decidere cosa vedere e cosa no.
La RAI è una rete pubblica che rappresenta i gusti del pubblico in generale e non può piegarsi per ragioni di opportunità, innervata da una certa codardia, alle indebite pressioni delle associazioni animaliste che rappresentano tutt’ora una rumorosa minoranza”.
Con questo testo stilato in occasione della programmazione in prima serata su RAI 3, nelle giornate del 24 e 31 dicembre 2018 della 42a edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo, l’avv. Francesco Mocellin dell’Associazione “Club Amici del Circo” (C.A.de.C.; l’Associazione di appassionati del mondo del Circo sorta grazie all’interessamento del compianto cav. Egidio Palmiri storico presidente dell’Ente Nazionale Circhi, E.N.C.), invitava semplici appassionati dello spettacolo circense e liberi cittadini a copiarne il testo e firmarlo, quindi inviarlo per mail a ufficiostampa@rai.it (e postarlo sulla pagina Facebook di RAI 3).
Dal 2018 a oggi si osserva che non è cambiato praticamente nulla. Agrarian Sciences se ne era già occupata nel 2018 e nel 2019 attraverso due scritti sul tema proprio nel periodo natalizio.
Rigiriamo pertanto a nostra volta ai lettori di Agrarian Sciences il testo del C.A.de.C purtroppo ancora attuale, ritenendo quella a favore dei circhi equestri, dei circhi classici, una battaglia civile a favore della cultura e dell’arte che essi hanno sempre rappresentato in oltre tre secoli di storia, nonché battaglia in difesa dei diritti costituzionali sia per tutti i circensi ma anche per il pubblico che vuole continuare liberamente ad andare al Circo, senza rischiare di essere per questo infastidito dalle pretestuose e offensive proteste dell’associazione animalista di turno.
L’art. 9 della nostra Carta infatti dispone che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Censura animalista nei riguardi dei numeri che prevedono l’impiego di animali (nelle ultime due edizioni trasmesse nel 2020 e 2021, l’unica eccezione era curiosamente rappresentata dai cavalli e dai cani), che perdura dal 2016 e avuta origine lo ricordiamo ai lettori, da un tweet dell’allora direttrice di RAI 3 Daria Bignardi in risposta a un’animalista vegana (che aveva raccolto lo 0,4% di preferenze nelle comunali di Roma dove si era candidata), concorrente del Grande Fratello, che a sua volta aveva postato il pensiero del presidente della sezione milanese dell’ENPA, che voleva cancellare in un sol colpo il Circo tradizionale e la cultura che esso ha apportato e rappresentato verso intere generazioni di italiani (senza che questi siano mai usciti scandalizzati dagli spettacoli), a partire dalla peculiare simbiosi animale-uomo che nel Circo ne costituisce l’essenza.
"È l'ultimo anno del circo su @RaiTre. Dal 2017 il circo con gli animali non ci sarà", tuonò la Bignardi su Twitter e, chi scrive non può non osservare che se ella ha diretto la terza rete RAI per poco più di un anno, il divieto da lei imposto si continua a protrarre per invero da ben 6 anni! Si fa pubblicamente notare ai lettori, che la TV di Stato si è ben guardata dall’informare i telespettatori e pubblici contribuenti di questa scelta unilaterale.
È la stessa ideologia animalista che ha condotto un gruppo di facinorosi a imbrattare la canonica, ricoprire di insulti e minacciare di morte l’autore del libro “Gli animali del Circo. “Diritti” animali e responsabilità dell’uomo” (2020), tra gli scriventi delle presenti note (cronache sul Quotidiano del Piave; rif. in calce).
L’autore del libro in qualità di responsabile diocesano e per il triveneto della Pastorale del Circo e dei Luna Park, forte di una esperienza pluriennale tra la gente (e gli animali) del Circo, ha infatti esaminato dal punto di vista filosofico e teologico le correnti tesi antispeciste, argomentando in particolare quelle del filosofo australiano Peter Singer (l’autore de “Liberazione animale” del 1975, spesso citato dagli animalisti nelle loro argomentazioni).
Agli occhi dei fanatici dell’ideologia, nulla deve essere messo in discussione ed evidentemente per questo motivo si spiegano i gravi atti di intolleranza verso l’autore che ne sono conseguiti.
Di “liberazioni” animali avvenute in questo ultimo decennio (in realtà veri e propri atti criminali, che in taluni casi hanno comportato la morte degli animali o provocato incidenti taluni con esiti anche mortali per l’uomo), ad opera di “ignoti” che di nascosto aprono i cancelli dove sono alloggiati gli animali del Circo, ne è stata data notizia su queste stesse pagine e si diceva il costituire episodio grave, il fatto che sempre più amministratori pubblici prestino il fianco a coloro che si proclamano paladini dei diritti animali, aggirando in tutti i modi possibili la legge n. 337 del 1968 (l’Italia fu la prima Nazione europea a dotarsi di una legge organica per il Circo!), che prevede presso ogni municipalità un’apposita area dedicata agli spettacoli viaggianti.
Analizzando i pretesti branditi dai cosiddetti “paladini degli animali” contro i circhi che ne prevedono la presenza (i complessi che li hanno tolti hanno dovuto chiudere, perché il pubblico ama il bel Circo e chiede gli animali), traspaiono palesi lacune in tema di zoologia ed etologia animale (e sull’allevamento degli animali nel Circo, dal momento che quasi nessuno di loro, che per invero ha l’arroganza di discettarne, vi ha mai messo piede), lasciando per il vero intendere di finalizzare le loro azioni al solo scopo di fare cassa, come può facilmente osservare il lettore che vorrà cimentarsi a scorrere il bilancio annuale di una sola e scelta a caso, fra le decine di associazioni che compongono la galassia animal-ambientalista. Bilancio che si compone come si potrà notare oltre che di cospicui lasciti testamentari, anche dei proventi delle campagne “contro” (come quella dei circhi, dell’impiego dei macachi nella sperimentazione clinica, adozioni animali varie ecc.).
Ma il Circo è anche impresa e a differenza delle associazioni animal-ambientaliste, non è una Onlus. In questi ultimi lustri, al pari degli altri allevamenti zootecnici per adattarsi e rispettare le normative europee in tema di benessere animale, sono stati fatti notevoli investimenti nel settore circense.
È la stessa ideologia che ha condotto nella città di uno dei due scriventi, Parma, militanti di svariate sigle animaliste e ambientaliste a sfilare più volte nel centro cittadino e organizzare presìdi davanti all’ospedale contro il progetto di ricerca bandito nel campo biomedico dall’European Research Council, per lo studio della perdita parziale o totale della vista in seguito a lesioni cerebrali causate per es. da ictus; progetto denominato LightUp. Capitanato dalle Università di Parma e Torino, siccome il progetto prevede una fase di test sui machachi, due ricercatori dei rispettivi atenei sono stati pubblicamente insultati e minacciati di morte. Come spiega efficacemente la senatrice a vita prof.ssa Elena Cattaneo nel suo libro “Armati di Scienza” (2021), a cui ha seguito la bella recensione di Flavio Barozzi pubblicata su queste stesse pagine.
D’altra parte siamo anche un Paese molto strano, dove un’eminente scienziata di formazione veterinaria nonchè parlamentare, è stata costretta a lasciare l’Italia a seguito delle accuse (rivelatesi totalmente infondate), riprese dai vari media, di essere “trafficante di virus”: è il caso di Ilaria Capua.
È la stessa ideologia contraria ad ogni forma di sperimentazione scientifica che preveda l’utilizzo di animali di laboratorio (compresa quella che opera necessariamente nel campo dei vaccini e, in una emergenza pandemica come quella attuale l’importanza della stessa risulta quantomeno calzante), in quanto ritenuta vivisezione animale, inutile tortura e pratica non necessaria. Per rendersene conto, basta cliccare su un qualsiasi motore di ricerca “animalismo e vaccini” oppure “animalisti e no vax”, solo per fare un esempio e trovare certe cronache. Parecchi animalisti non accettano che un vaccino messo a punto in laboratorio, una volta prodotto venga saggiato sugli animali per valutarne la sicurezza e infine, venga sperimentato sull’uomo prima di ottenere la definitiva approvazione da parte delle autorità competenti; procedimenti che vengono riportati nei libri del prof. Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, brillante divulgatore scientifico.
Giuliano Grignaschi, direttore di Research 4 life (R4L) e socio fondatore del Patto traversale per la scienza, spiega che sostenere, come fa la Lega anti-vivisezione (L.A.V.) in un comunicato, che è necessaria una ricerca "human- based" - sviluppata per l'uomo e sull'uomo - significa proporre di sperimentare direttamente sull'uomo, quindi senza aver testato prima i parametri di efficacia, sicurezza e tossicità (Il Foglio, 24/04/2020).
Una ideologia quella antispecista, di acclarata matrice antiscientifica che potrebbe ispirare l’aggiornamento di alcuni famosi libri del prof. Burioni che, in questi tempi di assoluta confusione, si ritiene siano di grande aiuto per orientarsi nella direzione tracciata dalla scienza; rispettivamente “La congiura dei somari” (2017) o “Balle mortali” (2018), queste ultime particolarmente insidiose in tempo di pandemia come quello attuale.
Questa introduzione per ribadire che il Circo classico, così tanto osteggiato dagli animalisti, non ha mai arrecato danni alla società! Ha avuto solo il “torto” di promuovere l’arte, la cultura della bellezza, la gioia come sostiene anche Papa Francesco in questo riconfermando il pensiero dei Suoi Predecessori, il rispetto degli animali e l’armonia dei rapporti con l’uomo, l’allegria.
Chi scrive conserva bellissimi ricordi di infanzia quando assieme ai compagni di classe, andava al Circo arrivato nel capoluogo provinciale. Bei tempi e che begli spettacoli!
Si rammenta in questa sede che nessun animale selvatico viene allevato nei circhi, essendo gli animali impiegati negli spettacoli discendenti da ben due secoli (sic!) di animali che hanno condotto l’intera esistenza nel Circo (impropriamente definiti in “cattività”, come spiega Dalla Torre nel suo libro). Nessun direttore di circo è mai stato nella savana o in qualche foresta pluviale a catturare gli esemplari da impiegare, come vorrebbe invece fare credere una menzognera quanto stolta propaganda antispecista.
Il Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo nasce nel 1976 grazie alla passione e alla sensibilità verso il mondo e l’arte circensi da parte del Principato di Monaco, nella persona di S.A.S. il principe Rainieri III di Monaco e della moglie Grace Kelly (successivamente i figli Stéphanie, Carolina e Alberto) che, grazie alla collaborazione dapprima con i fratelli Liana, Nando e Rinaldo Orfei, successivamente con il Circo Americano di Elvis e Flavio Togni, è riuscito nell’impresa di creare la rassegna più importante a livello mondiale volta alla celebrazione del Circo, nella sua cultura e nella sua arte, nel mese di gennaio di ogni anno.
La principessa Stephanie in questi anni ha dato vita a molte iniziative di importanza mondiale ed europea: la Giornata mondiale del circo, l’European Circus Association, la Fédération mondiale du Cirque, l’Associazione Baby & Népal. Ella rappresenta indubbiamente un “faro” per il Circo tradizionale, ma anche un’autorevole voce in campo istituzionale in difesa della nobile arte; chi scrive ricorda volentieri l’incontro dell’ottobre 2019 con il compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli dedicato alla promozione dell’arte circense europea, in occasione del quale era stato conferito il patrocinio dell’istituzione europea all’International Circus Festival of Italy che dal 1999 si tiene ogni anno a Latina.
Di S.A.S. condividiamo e indichiamo virgolettati un passaggio della copiosa intervista rilasciata a Bianchin e Serena per l’E.N.C. nel gennaio del 2019 (rif. in calce): “Il Circo tradizionale, quello con gli animali, è un valore culturale europeo che va difeso e per il quale bisogna battersi. Perché in gioco c’è un valore che va ben al di là della difesa del Circo. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace vedere il Circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo”.
Rassegna che nel corso degli anni ha visto premiare diversi addestratori italiani con menzioni speciali e Clown di Oro, Argento e Bronzo; si ricordino i Bellucci, i Casartelli (video, in calce, del 1996), gli Errani, i Fumagalli, i Larible, i Nones, gli Orfei (video, in calce, del 2004), i Pellegrini, i Togni per citare solo alcuni lodevoli esempi.
Purtroppo a causa del perdurare della pandemia da Sars-CoV-2 nel 2021 è stata presa la sofferta decisione di interrompere il Festival per acclarati motivi di natura sanitaria (e già disposto anche per il 2022), che ne compromettevano la complessa organizzazione e la tenuta dello stesso, in considerazione, inoltre, del numeroso pubblico che tutti gli anni vi accorre.
RAI 3 ha trasmesso, come pluridecennale tradizione nelle serate di venerdi 24 (Vigilia del S. Natale) e 31 dicembre 2021, ultimo dell’anno (entrambe con successive repliche), una scelta dei numeri registrati nel corso della 43a (2018) e 44a (2019) edizione del Festival, presentati dalla brava conduttrice Melissa Greta Marchetto.
Il telespettatore ignaro, poteva essere condotto a credere che i numeri con gli animali esotici non fossero più contemplati nel cartellone del Festival ma, lo si ribadisce nelle presenti note i numeri c’erano eccome!, addirittura erano stati premiati dalla Giuria del Festival.
Sono stati censurati per volontà politica della regia di RAI 3.
In calce al presente articolo, viene riportata per i lettori la sitografia dove potere trovare il filmato dei numeri menzionati, tagliati dal terzo canale della Tv nazionale.
Il lettore accorto e non insensibile a questa forma d’arte, potrà facilmente comprendere quanto sapere etologico, quanta pazienza e amore nei riguardi degli animali siano necessari per potere raggiungere questi invidiabili traguardi. Al Circo non si può improvvisare.
Di converso quanto pregiudizievoli, arbitrarie e pretestuose risultino le tesi animaliste, come è stato ben evidenziato nella audizione in Senato del 9 marzo 2018, in risposta al workshop al Senato organizzato da Lega Anti Vivisezione (L.A.V.) e Animal Defender International (A.D.I.) del 15 marzo dell’anno precedente, dove l’Ente Nazionale Circhi ha dimostrato, attraverso il supporto di riconosciute autorità internazionali in tema di ricerca zoologica ed etologica (e che hanno fatto ricerche direttamente nei circhi), quali l’italiana Raffaella Cocco, l’americano Theodor Friend e l’inglese Marthe Kiley Worthington quanto fallaci e inattendibili risultino le tesi e le “prove” che vertono sul presunto stato di stress, quando non di vere e proprie “sevizie” alle quali sarebbero sottoposti gli animali allevati al Circo (ne è stato dato rilievo su Agrarian Sciences da Cantarelli, 2018 e 2019). Ancora una volta la scienza depura la realtà dalle autosuggestioni e dai fotomontaggi, così cari a tanti animalisti nostrani (L’Eco di Parma del 17/05/2017, in calce).
Nell’edizione del 2018 (e chi scrive è stato presente a entrambe le edizioni), era stato assegnato il prestigioso Clown d’Oro (e per la prima volta nella storia della rassegna, pure un “Premio straordinario della Giuria”), all’ammaestratore inglese Martin Lacey junior per un numero che prevedeva l’impiego di ben 26 tra leonesse, leonesse bianche, tigri e tigri bianche.
Per dirla con il prof. Alessandro Serena docente di Storia dello spettacolo circense e di strada all’Università degli Studi di Milano, a commento di quella edizione del Festival: “E se ancora qualcuno si stesse chiedendo se in quest’arte ci sia o meno posto per gli animali, ebbene la risposta è chiara. Non solo c’è il posto ma indubbiamente nella forma più autentica del Circo classico la presenza degli animali fa parte della specificità e dell’assenza artistica e antropologica”.
Questa è l’essenza del Circo moderno, che prende origine nelle forme attuali dalla creazione dall’ex sergente di cavalleria inglese Philip Astley (1742-1814), successivamente perfezionato e portato in giro per tutta Europa dal cavaliere italiano Antonio Franconi (1737-1836), poi dalla dinastia dei bolognesi Chiarini, nel corso degli anni evolutosi con i numeri più vari di acrobazia che si alternano all’alta equitazione e alle stesse abilità equestri, oltre a quelli che prevedono ovviamente l’impiego di animali esotici. Il tutto alternato con gli sketch degli irresistibili clowns.
L’ammaestratore Lacey oltre a eseguire alla perfezione un repertorio vastissimo di esercizi della disciplina, univa il carisma proprio dell’artista stabilendo con gli animali quell’empatia che egli emanava in maniera indiscutibile osservando la performance.
Dalla stessa 43a edizione, sempre per scelta univoca della RAI non è stato trasmesso il numero con gli elefanti della famiglia Gärtner (premiato con il Clown di Bronzo) il quale, oltre alla performance con grandi piramidi (con e senza sgabelli) e salti mortali (un quadruplo!), si assisteva a un commovente duetto tra il piccolo Joseph Gärtner junior (nei panni di un clochard) e l’elefantessa. Standing ovation di tutti gli spettatori.
Né francamente si capisce la scelta di censurare i numeri presentati da Marcel Kramer rispettivamente con asini e bisonti americani, mentre e per fortuna, la regia di RAI 3 ha accettato di non censurare l’eccezionale numero di alta equitazione senza briglia, presentato da Yuri Volodchenkov in groppa al bellissimo cavallo Legion con la ballerina Avalina Kvasova.
Così come di trasmettere il favoloso numero di cavalli con l’alta equitazione della famiglia svizzera Knie (giustamente premiato con il Clown d’Oro), con l’italiano Maycol Errani tra gli addestratori.
Della 44a edizione si ricorderà la censura della tv italiana per il Clown d’Argento conquistato dall’addestratore russo Sergey Nesterov che con le sue tigri bianche ed una leonessa “ha dimostrato un’ulteriore evoluzione del dressage russo in dolcezza” (prof. Serena).
Insomma il pubblico italiano a sua insaputa e per il quinto Natale consecutivo, non doveva apprezzare i numeri con gli animali esotici nel più importante Festival internazionale di arte circense, dovendo evidentemente secondo gli intendimenti dei censori, indirizzarsi nei gusti verso un tipo di circo definito “contemporaneo”, evidentemente gradito dall’oligarchia animalista.
Un modo di fare tipico di un’ideologia totalitaria, quella antispecista.
Una censura inaccettabile della Tv pubblica, in uno Stato che si definisce ancora democratico e di diritto.
Ricordiamo inoltre che per tanti anni e sempre sulla Tv nazionale in prima serata in occasione della festività dell’Epifania, il Circo equestre veniva celebrato nel Golden Circus Festival, rassegna internazionale ideata e organizzata da Liana Orfei e dal marito Paolo Pristipino.
Sì, perché diciamolo pure: con una pandemia che perdura da ormai due anni, che ha mietuto migliaia di vittime e creato gravi difficoltà di natura socio-economica, un disagio giovanile crescente che ha determinato in diverse realtà urbane la creazione di vere e proprie baby gang e un numero crescente di consumatori di sostanze stupefacenti, vaste plaghe del territorio nazionale controllate dalla criminalità organizzata, ebbene il problema per alcuni cittadini italiani e politici al loro seguito (guinzaglio?) è quello degli animali amorevolmente allevati nei circhi, che tra l’altro vivono e si riproducono con tassi più che doppi rispetto ai loro consimili propriamente selvatici, ossia allo stato brado. E vorrà pure dire qualcosa (si tralascia dal descrivere in questa sede altri parametri fisiologici, presi a riferimento dai veterinari come indicatori del benessere animale: al Circo spesso tali indici risultavano migliori rispetto agli animali della stessa specie allo stato brado).
L’immotivato atteggiamento censorio e violento verso il Circo, non contempla semplicemente perché lo ignora, il sapere tramandato, lo studio e il lavoro, che tante scuole di Circo a partire dalla stessa Accademia d’Arte Circense di Verona (con annesso Centro di documentazione delle arti circensi), fondata nel 1985 (anche questa istituzione sorta grazie all’intuizione del cav. Palmiri), portano avanti tra mille difficoltà e con tanta passione.
Per dirla con S.A.S. Stéphanie di Monaco “il Circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto generosità: la generosità della gente del Circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni”.
Confidiamo nei politici e negli amministratori di buona volontà che certo non mancano in tutti gli schieramenti, in Parlamento e nelle amministrazioni locali, affinché continuino ad adempiere “con disciplina e onore” (art. 54 della Carta) al proprio mandato; non cedendo coraggiosamente ai ricatti della lobby animalista possano aiutare il Circo, che ama i propri animali e vigilare affinché venga tolta la ridicola censura della TV pubblica in occasione del Festival di Monte-Carlo e altri programmi che mostrino la bellezza del Circo equestre e dei suoi animali.
Al proposito si ritiene opportuno riportare quanto dichiarò, nell’incontro menzionato con la principessa Stéphanie il presidente David Sassoli professionista scrupoloso e politico onesto, purtroppo recentemente mancato: “Il Circo è una parte importante del nostro patrimonio europeo e la nostra istituzione è convinta che il patrimonio culturale svolga un ruolo significativo nella creazione, nella tutela e nella promozione della cultura e dei valori europei e dell’identità nazionale, regionale, locale e individuale nonché dell’identità contemporanea della popolazione d’Europa”.
Un pensiero e una direzione del Parlamento europeo di alto profilo per iniziativa del compianto presidente, a favore della cultura e dei valori nei quali il Circo (tradizionale o classico o moderno, n.d.r.), ne costituisce parte integrante.
Invece il nuovo anno inizia con gli integralisti dell'animalismo che strappano 600 manifesti del circo di Alex Medini nella città di Asti.
Tutto questo in totale spregio al valore culturale, al nobile lavoro che il Circo rappresenta: sembra quindi di essere per mentalità e metodi di “convincimento” nel…1922 (anno I)! Di fronte a tali manifestazioni di intolleranza (e ignoranza), si può restare indifferenti?
Sitografia dei numeri censurati sul terzo canale della Tv nazionale del Festival di Monte Carlo, serate del 24 e 31 dicembre 2021
Martin Lacey jr (grandi felini) https://www.youtube.com/watch?v=XwCR_SykvU4
Famiglia Gärtner (elefanti) https://www.youtube.com/watch?v=V2CNMkEQKoU
Marcel Kramer (bisonti) https://www.youtube.com/watch?v=cUDAZLf9Oso
Marcel Kramer (asini) https://www.youtube.com/watch?v=EWYrCabHzZM
Sergey Nesterov (grandi felini) https://www.youtube.com/watch?v=Ca8Bb5TvmSgIn aggiunta, per ricordare alcuni degli artisti italiani che si sono distinti nelle passate edizioni:
La famiglia di Leonida Casartelli: un Colwn d’Oro indimenticabile 1996 (Circus News Tv) https://www.youtube.com/watch?v=8Bv9d8nd7mw
Stefano Orfei Nones & Anna Giurintano XXVIII edizione del festival di Monte Carlo 2004 (Circus Fans italia) https://www.youtube.com/watch?v=GeW_N1v4UbY
Bibliografia e sitografia consultata
Accademia d’Arte Circense. Su: https://www.accademiadartecircense.it/
Berton Andrea. “I circhi non maltrattano gli animali”: don Mirko Dalla Torre risponde agli insulti dopo l’uscita del suo libro. Quotidiano del Piave-QdPnews.it, lunedi 24/02/2020. Su: https://www.qdpnews.it/comuni/sernaglia-della-battaglia/i-circhi-non-maltrattano-gli-animali-don-mirko-dalla-torre-risponde-agli-insulti-dopo-l-uscita-del-suo-libro/
Bianchin Roberto, Serena Alessandro. La battaglia del circo con animali, è una battaglia di democrazia: intervista a Stéphanie di Monaco. Circo.it, 07/01/2019. Disponibile su: https://www.circo.it/la-difesa-del-circo-con-animali-e-una-battaglia-di-democrazia-intervista-a-stephanie-di-monaco/
Burioni Roberto. Balle mortali. Meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani. Rizzoli ed., 2018
Burioni Roberto. Il vaccino non è un’opinione. Le vaccinazioni spiegate a chi proprio non le vuole capire. Mondadori, Oscar Saggi, Milano, 2018.
Burioni Roberto (con la collaborazione di Pier Luigi Lo Palco). Virus, la grande sfida. Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità. Rizzoli ed., Milano, 2020 (prima ed.).
Burioni Roberto. La congiura dei somari. Rizzoli ed., Milano, 2017.
Cantarelli Alessandro. Dalla parte del Circo. W il Circo e con gli animali! (seconda parte). Agrarian Sciences, venerdi 2/8/2019. Disponibile su: https://www.agrariansciences.it/2019/08/dalla-parte-del-circo-seconda-parte.html
Cantarelli Alessandro. Il bagnetto dell’elefante che ha scandalizzato gli animalisti. Viva il Circo e con gli animali! Agrarian Sciences, venerdi 2/11/2018. Disponibile su: https://www.agrariansciences.it/2018/11/il-bagnetto-dellelefante-che-ha.html
Cantarelli Alessandro. Natale al Circo. Agrarian Sciences, lunedi 24/12/2018. Disponibile su: https://www.agrariansciences.it/2018/12/natale-al-circo.html
Cantarelli Alessandro. Natale al Circo 2019. Agrarian Sciences, martedi 24/12/2018. Disponibile su: https://www.agrariansciences.it/2019/12/natale-al-circo-2019.html
Capua Ilaria. Io, trafficante di virus. Una storia di scienza e di amara giustizia. Rizzoli ed., Milano, 2017.
Cattaneo Elena. Armati di Scienza. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2021.
Cernunzio Salvatore, Tomarro Marina. Clown e acrobati in Aula Paolo VI, il Papa: “La bellezza porta a Dio”. Vatican News; su: https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-01/papa-circo-ronny-roller-udienza-generale.html
Circo.it. Strafalcioni animalisti. Lunedi 7/11/2011. Disponibile su: https://www.circo.it/strafalcioni-animalisti/
Dalla Torre Mirko. Gli animali del Circo. “Diritti” animali e responsabilità dell’uomo. L’Azione-Fondazione Dina Orsi, Vittorio Veneto, 2020.
Duranti Dario. Addio a David Sassoli, Presidente Parlamento Europeo. CircusFans Italia, 11/01/2021. Su: https://www.circusfans.eu/2022/01/11/addio-a-david-sassoli-presidente-commissione-europea/
Fantozzi Matteo. Replica del Circo di Montecarlo, RAI 3/Diretta streaming video della seconda parte dello show. Il Sussidiario.net, 02/01/2021. Su: https://www.ilsussidiario.net/news/replica-44-festival-del-circo-di-montecarlo-rai-3-diretta-streaming-video-della-seconda-parte-dello-show/2111950/
Il Festival di Latina ricorda David Sassoli. CircusFans Italia, 11/02/2021. Su: https://www.circusfans.eu/2022/01/11/il-festival-di-latina-ricorda-david-sassoli/
Festival International du Cirque de Monte-Carlo-Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo https://www.montecarlofestival.mc/it/
Festival Internazionale del Circo di Roma capitale https://www.goldencircusfestival.it/
International Circus Festival of Italy https://www.festivalcircolatina.com/2015/
Il Circo Italiano (a cura della Redazione). Gli animalisti sbagliano tutto, ecco perché gli animali stanno bene al circo. L’Eco di Parma, 19/05/2017. Disponibile su: https://www.ecodiparma.it/2017/05/19/gli-animalisti-sbagliano-perche-gli-animali-stanno-bene-al-circo/
Lobby Animalista; interessante sito che tratta dell’animalismo nei suoi risvolti scientifici, filosofici e politici. Disponibile su: https://lobbyanimalista.com/
Mocellin Francesco. Non censurate i numeri con animali dal Festival di Montecarlo su RAI3. “Sette giorni di Circo”, rivista on line del Club Amici del Circo, 26/12/2018. Disponibile su: https://www.amicidelcirco.it/index.php/it/25-amici-del-circo/novita/1150-non-censurate-i-numeri-con-animali-dal-festival-di-montecarlo-su-rai3
Ue, Sassoli: incontro con Stéphanie di Monaco su promozione dell’arte circense europea. Agcult.it, 02/10/2019. Su: https://www.agenziacult.it/esteri/ue-sassoli-incontro-con-stphanie-di-monaco-su-promozione-dellarte-circense-europea/
Vanoli Antonio. Strappati 600 manifesti del circo Alex Medini. Protesta animalista. Circus Fans Italia, 04/01/2022. Su: https://www.circusfans.eu/2022/01/04/strappati-600-manifesti-del-circo-alex-medini/
Zaccaron Alice. Animali nei circhi, nuovi insulti a don Mirko: “Non hanno letto il libro, copia omaggio per loro”. Quotidiano del Piave-QdPnews.it, venerdi 12/06/2020. Su: https://www.qdpnews.it/comuni/sernaglia-della-battaglia/animali-nei-circhi-nuovi-insulti-a-don-mirko-non-hanno-letto-il-libro-copia-omaggio-per-loro/
Sul diktat della ex direttrice di RAI 3 Daria Bignardi contro il Circo classico o moderno:
https://www.today.it/media/circo-animali-rai-tre-chiude.html
https://tv.fanpage.it/stop-al-circo-con-gli-animali-su-rai-3-bignardi-dal-2017-non-andra-in-onda/
http://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/19966/Default.aspx
Sull’animalismo e il legame con l’ideologia no-vax:
La sperimentazione animale contro il coronavirus. Il Post, sabato 26/12/2020. Su: https://www.ilpost.it/2020/12/26/sperimentazione-animale-italia-coronavirus-vaccini/
Libertà di scelta e sperimentazione dei vaccini su milioni di animali: il punto di vista degli Animalisti Italiani, 06/08/2021; https://animalisti.it/liberta-di-scelta-e-sperimentazione-dei-vaccini-su-milioni-di-animali-il-punto-di-vista-degli-animalisti-italiani/
Rondolino Fabrizio. Perché i no vax vaccinano i loro cani e non sé stessi? E’ un caso di suicidio di specie. Corriere della Sera, 27/11/2021; https://www.corriere.it/animali/bonnie-e-co/notizie/perche-no-vax-vaccinano-loro-cani-non-se-stessi-caso-suicidio-specie-44a7eb3c-4f86-11ec-9b93-c93a5c51cd9e.shtml
Vegano rifiuta il vaccino “perché testato sugli animali” e muore a 55 anni. Il Fatto Quotidiano, 29/11/2021; https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/29/vegano-rifiuta-il-vaccino-perche-testato-sugli-animali-e-muore-a-55-anni/6408778/
Per il vaccino anti-covid gli animalisti preferiscono le cavie umane. Il Foglio, 24/04/2020. Su: https://www.ilfoglio.it/scienza/2020/04/24/news/per-il-vaccino-anti-covid-gli-animalisti-preferiscono-le-cavie-umane-315009/
Laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Piacenza, con tesi in patologia vegetale. Dal febbraio 2005 lavora presso il Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca di Parma (STACP), della Regione Emilia Romagna (ex Servizio Provinciale), dapprima come collaboratore esterno, successivamente come dipendente. E’ stato dipendente presso la Confederazione Italiana Agricoltori di Parma. Ha svolto diverse collaborazioni, in veste di tecnico, per alcuni Enti, Associazioni e nel ruolo di docente per la formazione professionale agricola. Iscritto all’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali ed alla FIDAF parmensi.
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