Scuola di paesaggio Emilio Sereni 2020
XII edizione della Summer School
25-29 Agosto 2020
Il programma completo (qui) |
Agrarian Sciences è patrocinatore dell' evento.
L’edizione di quest’anno, dedicata al “Paesaggio nel rapporto città-campagna”, riprende un tema classico della storia italiana per affrontare la crisi delle relazioni tra mondo rurale e mondo urbano e per elaborare strategie e linee di intervento finalizzate alla necessaria ricostruzione di questo rapporto, che trova nelle dinamiche del paesaggio una delle espressioni più eloquenti.
Il paesaggio è l’esito visibile dei processi storici di territorializzazione, nei quali l’interazione città-campagna assume un ruolo determinante. Nel corso del tempo queste due componenti territoriali fortemente distinte (la campagna e la città) hanno dialogato tra di loro, producendo paesaggio: i circuiti del lavoro e del cibo (cioè dell’energia), con i loro profondi risvolti culturali e politici (cioè del sapere e del dominio), sono stati gli elementi base di questa relazione incessante e problematica, economica e antropologica al tempo stesso, ma anche filosofica e religiosa. La storia ci dice che spesso l’urbano ha matrici rurali e viceversa (Sereni parlava di “supremazia”).
Per questo appare necessario superare la contrapposizione e costruire (o ricostruire) un’alleanza tra città e campagna. Nuove relazioni devono essere prodotte, non in senso gerarchico ma funzionale, che partano dal cibo, dal tempo libero, dal paesaggio, dagli stili di vita con l’obiettivo di progettare un nuovo circolo virtuoso, che rimetta al centro l’agricoltura e i legami tra la multifunzionalità rurale e i contesti urbani e che si rispecchi nella qualità del paesaggio come contenitore di armonie, anziché di separazioni.
Il paesaggio è l’esito visibile dei processi storici di territorializzazione, nei quali l’interazione città-campagna assume un ruolo determinante. Nel corso del tempo queste due componenti territoriali fortemente distinte (la campagna e la città) hanno dialogato tra di loro, producendo paesaggio: i circuiti del lavoro e del cibo (cioè dell’energia), con i loro profondi risvolti culturali e politici (cioè del sapere e del dominio), sono stati gli elementi base di questa relazione incessante e problematica, economica e antropologica al tempo stesso, ma anche filosofica e religiosa. La storia ci dice che spesso l’urbano ha matrici rurali e viceversa (Sereni parlava di “supremazia”).
Per questo appare necessario superare la contrapposizione e costruire (o ricostruire) un’alleanza tra città e campagna. Nuove relazioni devono essere prodotte, non in senso gerarchico ma funzionale, che partano dal cibo, dal tempo libero, dal paesaggio, dagli stili di vita con l’obiettivo di progettare un nuovo circolo virtuoso, che rimetta al centro l’agricoltura e i legami tra la multifunzionalità rurale e i contesti urbani e che si rispecchi nella qualità del paesaggio come contenitore di armonie, anziché di separazioni.
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