di VALERIA PRAT
Poster di propaganda all’agricoltura biodinamica nei campi sperimentali di Dachau, 1944. Fonte - Dachau Concentration Camp Memorial Site . |
Nel fanatismo del terzo Reich si innestò l’ossessiva passione di Hitler e di molti gerarchi, Himmeler, Goebbels, Hess, per l’esoterismo e le scienze occulte, riqualificate come “fiabe germaniche”. Maghi, veggenti, rabdomanti, sensitivi consolidano il potere del dittatore. Lo presentano come un gigante, un titano. Solo lui, vero superuomo profondamente saggio, saprà donare benessere e progresso. Quasi una missione divina (o satanica?).
Anche il mondo economico si impregna di magia. Ed ecco l’agricoltura biodinamica, creatura del veggente sloveno Rudolf Steiner (1861-1925) che nel 1924 formula la dottrina della nuova agricoltura, una dottrina che proclama di elargire vitalità alla terra nell’assoluto rispetto di congiunzioni astrali, influenze lunari e dinamismo cosmico.
A questa dottrina dedica un intero capitolo Eric Kurlander nel proprio, recente I mostri di Hitler. La vita dei contadini che ne faranno il proprio credo non sarà una vita agevole, imponendo la medesima credenza una serie infinita di pratiche razionalmente incomprensibili, ma essenziali per incrementare la produttività del terreno in armonia con le energie cosmiche, l’armonia tra “Sangue, Suolo e Cosmo.” Gli adepti si servono di amuleti e misture prodigiose come corna di vacca (che abbia figliato almeno una volta) riempite di sterco del medesimo animale (che abbia accesso al pascolo). Interrano poi per il “corno letame” in un prato e lo lasciano "fermentare" fino a primavera. Oppure usano il “cornosilice”, ottenuto mescolando quarzo e acqua piovana, o il “preparato di achillacea” ottenuto seppellendo vesciche di cervo maschio farcite di fiori di achillea raccolti in una giornata di sole, o ancora bucefali in cui macerano corteccia di quercia tritata e fiori di tarassaco di prima fioritura . Tutti queste preparati, concentrati sicuri di energie astrali, sotterrati in autunno, all'inizio del riposo della terra, vanno dissotterrati secondo un preciso calendario astronomico, che indica quando trapiantare, seminare, potare, concimare. Diluiscono, infine il compost con acqua piovana che devono, però, “dinamizzare”, al chiarore delle stelle, rimescolandolo per un'ora nel mastello nel quale debbono creare vortici mediante il moto prescritto dal Veggente. Quindi lo irrorano sul terreno e sulle piante con la pompa a spalla, stimolando la fertilità del primo, la fruttificazione delle seconde clara et exaustiva latitant .Storici diversi della filosofia di Steiner hanno sottolineato il rilievo, nell'analisi del pensiero del negromante sloveno, delle ripetute asserzioni sui propri incontri con il "Grande guardiano della porta" che il mago stesso identifica in Satana. Kurlander sfiora l’argomento come un’ala di gabbiano il mare. Evita di affrontare il cuore del problema. Naufraga in un pelago di citazioni, di divagazioni, di riferimenti storiografici, tra i quali, peraltro, menziona la conferenza su "Cristo in relazione a Lucifero e Arimane", che Steiner avrebbe tenuto nel corso di una visita a Linz, esaltando l'elemento luciferino, portatore di saggezza che l'umanità, evolvendosi, avrebbe smarrito. Commentatori diversi hanno sottolineato che la rivelazione capitale di Satana al discepolo sarebbe stata il ruolo capitale di Atlantide nella storia dell'umanità. Nel continente di cui nessun geologo ha mai individuato l'ubicazione il volere degli astri avrebbe raccolto, secondo i medesimi lettori di Steiner, larve provenienti dai pianeti diversi del sistema solare, alcune destinate a convertirsi in creature umane di carattere superiore, altre in creature di attitudini animalesche, genitrici delle "razze inferiori". Kurlander non affronta l'argomento, limitandosi a riferire rilievi di Edmund Kiss, che avrebbe sostenuto l'esistenza, ad Atlantide, di una società progredita, rifugiatasi nel Tibet dopo una catastrofe globale. Ai riferimenti di Kiss ne aggiunge alcuni di un altro occultista, Otto Rahn. Kurlander annota, peraltro, che nel volume La Corte di Lucifero, pubblicato nel 1937, il Veggente favoleggerebbe di adoratori del Demonio, praticanti una religione indoariana e ultimi rappresentanti della civiltà di Thule (Atlantide), eliminati dalla Chiesa Cattolica. La loro dottrina sarebbe stata tramandata da monaci tibetani.
A questa dottrina dedica un intero capitolo Eric Kurlander nel proprio, recente I mostri di Hitler. La vita dei contadini che ne faranno il proprio credo non sarà una vita agevole, imponendo la medesima credenza una serie infinita di pratiche razionalmente incomprensibili, ma essenziali per incrementare la produttività del terreno in armonia con le energie cosmiche, l’armonia tra “Sangue, Suolo e Cosmo.” Gli adepti si servono di amuleti e misture prodigiose come corna di vacca (che abbia figliato almeno una volta) riempite di sterco del medesimo animale (che abbia accesso al pascolo). Interrano poi per il “corno letame” in un prato e lo lasciano "fermentare" fino a primavera. Oppure usano il “cornosilice”, ottenuto mescolando quarzo e acqua piovana, o il “preparato di achillacea” ottenuto seppellendo vesciche di cervo maschio farcite di fiori di achillea raccolti in una giornata di sole, o ancora bucefali in cui macerano corteccia di quercia tritata e fiori di tarassaco di prima fioritura . Tutti queste preparati, concentrati sicuri di energie astrali, sotterrati in autunno, all'inizio del riposo della terra, vanno dissotterrati secondo un preciso calendario astronomico, che indica quando trapiantare, seminare, potare, concimare. Diluiscono, infine il compost con acqua piovana che devono, però, “dinamizzare”, al chiarore delle stelle, rimescolandolo per un'ora nel mastello nel quale debbono creare vortici mediante il moto prescritto dal Veggente. Quindi lo irrorano sul terreno e sulle piante con la pompa a spalla, stimolando la fertilità del primo, la fruttificazione delle seconde clara et exaustiva latitant .Storici diversi della filosofia di Steiner hanno sottolineato il rilievo, nell'analisi del pensiero del negromante sloveno, delle ripetute asserzioni sui propri incontri con il "Grande guardiano della porta" che il mago stesso identifica in Satana. Kurlander sfiora l’argomento come un’ala di gabbiano il mare. Evita di affrontare il cuore del problema. Naufraga in un pelago di citazioni, di divagazioni, di riferimenti storiografici, tra i quali, peraltro, menziona la conferenza su "Cristo in relazione a Lucifero e Arimane", che Steiner avrebbe tenuto nel corso di una visita a Linz, esaltando l'elemento luciferino, portatore di saggezza che l'umanità, evolvendosi, avrebbe smarrito. Commentatori diversi hanno sottolineato che la rivelazione capitale di Satana al discepolo sarebbe stata il ruolo capitale di Atlantide nella storia dell'umanità. Nel continente di cui nessun geologo ha mai individuato l'ubicazione il volere degli astri avrebbe raccolto, secondo i medesimi lettori di Steiner, larve provenienti dai pianeti diversi del sistema solare, alcune destinate a convertirsi in creature umane di carattere superiore, altre in creature di attitudini animalesche, genitrici delle "razze inferiori". Kurlander non affronta l'argomento, limitandosi a riferire rilievi di Edmund Kiss, che avrebbe sostenuto l'esistenza, ad Atlantide, di una società progredita, rifugiatasi nel Tibet dopo una catastrofe globale. Ai riferimenti di Kiss ne aggiunge alcuni di un altro occultista, Otto Rahn. Kurlander annota, peraltro, che nel volume La Corte di Lucifero, pubblicato nel 1937, il Veggente favoleggerebbe di adoratori del Demonio, praticanti una religione indoariana e ultimi rappresentanti della civiltà di Thule (Atlantide), eliminati dalla Chiesa Cattolica. La loro dottrina sarebbe stata tramandata da monaci tibetani.
Valeria Prat
Ha insegnato con passione per 37 anni materie umanistiche. Ultimamente ha esordito come scrittrice con "A volte basta una piuma" e la storia vera di Felice di Felice Pedroni, “Un cercatore d ' oro modenese di fine '
800 che fa fortuna in Alaska”.
Non capisco perché si insista a definirlo sloveno. Steiner nacque in un villaggio dell'allora parte ungherese dell'impero austroungarico, oggi in Croazia, da un dipendente delle ferrovie di nazionalità austriaca. La Slovenia non c'entra nulla. Andrej Drosghig
RispondiElimina