IL FUTURO? NON E’ NEL BIO MA NELL’INTEGRAZIONE DELLE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI
Nota introduttiva al documento a cura di LUIGI MARIANI, BRUNO MEZZETTI e DONATELLO SANDRONI
Far assurgere le produzioni di nicchia del biologico e del biodinamico a pilastri dell’agricoltura nazionale è una scelta improvvida per un Paese dove solo il 70% del cibo che consumiamo è prodotto dalla nostra agricoltura e che vede la propria sovranità alimentare inesorabilmente erosa da decenni di rifiuto dell’innovazione nel settore della genetica vegetale e delle tecniche colturali.
Sessantacinque fra docenti universitari, ricercatori e imprenditori agricoli, in un documento inviato a tutti i Deputati, commentano la recente discussione alla Camera sul testo unificato in tema di agricoltura biologica, approvato lo scorso 11 dicembre ed auspicano “un più elevato livello di attenzione alle istanze del mondo dell’agricoltura” nella prossima discussione della proposta di legge che sarà svolta in Senato.
L’agricoltura italiana - ricordano i 65 firmatari del documento - per mantenersi competitiva merita un’attenta valutazione dei dati disponibili e un atteggiamento culturale aperto all’innovazione e rispettoso della libertà di innovare nelle nostre imprese che devono in ciò essere adeguatamente supportate dai nostri centri di ricerca.
Per garantire sicurezza alimentare a un mondo che nel 2050 raggiungerà i 10 miliardi di abitanti, in larga maggioranza inurbati, non è sufficiente fare appello ai valori della tradizione ma occorre mirare all'integrazione delle conoscenze dell’agronomia e agroecologia con le migliori tecnologie che la ricerca scientifica mette a nostra disposizione (genomica, nuove biotecnologie, proteomica, metabolomica, tecniche di difesa integrata, RNAi, informatica, robotica, micro-fertirrigazione, ecc.), fondamentali per migliorare la produttività, la sostenibilità e la sicurezza delle produzioni agricole.
Secondo i dati 2007-2015 raccolti dall'Académie d'Agriculture de France il frumento convenzionale francese produce in media 7,3 tonnellate per ettaro mentre il frumento biologico ne produce 2,9 (il 68% in meno). Il caso francese è esemplare in quanto la Francia oltre a essere tecnologicamente all’avanguardia è il primo produttore di frumento dell’Unione Europea e produce sette volte l’Italia. Oggi nel nostro Paese il 10% della superficie coltivata a frumento usa il metodo biologico e abbiamo un livello di autosufficienza del 60% per tale cereale. L’autosufficienza si abbasserebbe però al 45% se il biologico andasse a occupare il 40% della superficie totale a frumento e addirittura al 22% se tutta la superficie a frumento fosse coltivata a biologico.
Ancor più deleteria si rivelerebbe una conversione globale al biologico. Dimezzandosi infatti la produzione per unità di superficie, occorrerebbe raddoppiare le superfici coltivate, con danni irreparabili alle foreste e alle praterie naturali. A ciò si aggiunga che il rifiuto dei concimi azotati di sintesi che è sostenuto dai seguaci del bio si tradurrebbe nella riduzione del 50% della disponibilità mondiale di proteine per l’alimentazione umana, con conseguenze catastrofiche sul piano della sicurezza alimentare.
La sicurezza alimentare globale sarebbe messa a repentaglio non solo dal calo assoluto di disponibilità di alimenti, ma anche da prezzi che per i prodotti biologici sono molto più elevati, fino al doppio e oltre, rispetto a quelli dell’agricoltura convenzionale.
In sintesi dunque non vi è nulla di male se il biologico continua a mantenersi come un prodotto di nicchia appannaggio di piccole elites ma la sua diffusione generalizzata sarebbe deleteria sotto molti punti di vista. Quello che chiede la collettività è oggi cibo salubre in quantità adeguate e a prezzi bassi. Queste sono le garanzie che governi sensibili alle esigenze della popolazione debbono impegnarsi a garantire, indipendentemente dal metodo usato per produrre tale cibo. Su questo sono impegnati gli agricoltori italiani che per tale ragione debbono essere visti dall’intera collettività come una categoria benemerita.
ARPTRA, Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura, c/o Europe Direct Puglia, Bari
Elena Baraldi, Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari . Università di Bologna
Rossano Massai, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Università degli Studi di Pisa
Gianfranco Tempesta, ENOTRIA – Azienda Vivaistica Viticola, Treviso
Livio Trainotti, Dipartimento di Biologia e Orto Botanico, Università di Padova
Zeno Varanini, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
Antonio Venturi, Dottore in Scienze Agrarie, Esperto settore Viticolo, Ravenna
Ignazio Verde, CREA, Roma
Alessandro Vitale, IBBA - CNR, Milano
Anita Zamboni, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
ESTENSORI E FIRMATARI
Alessandro Alessandrini, Agricoltore, Ancona
Lodovico Alfieri - laureato in Scienze Agrarie - Museo Lombardo di Storia
dell'Agricoltura, Milano ARPTRA, Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura, c/o Europe Direct Puglia, Bari
Elena Baraldi, Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari . Università di Bologna
Flavio Barozzi, Dottore agronomo, Società Agraria di Lombardia
Daniele Bassi, Ordinario di Arboricoltura, DISAA, Università degli Studi di Milano
Maurizio Antonio Battino, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Maurizio Antonio Battino, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Giuseppe Bertoni, Ordinario di Zootecnia Speciale e già Direttore dell’Ist. Di Zootecnia UCSC di Piacenza
Luigi Besozzi, Dottore Agronomo e Imprenditore Agricolo
Antonio Biancardi, Imprenditore Agricolo, Lodi Franco Biondini, Agricoltore, Montefano, Ancona
Egidio Bongiorni, Dottore Agronomo, Società Agraria di Lombardia
Egidio Bongiorni, Dottore Agronomo, Società Agraria di Lombardia
Lamberto Borrelli, Perito agrario, Esperto in foraggicoltura
Alessandro Bozzini, Dottore Agronomo, già Dirigente FAO.
Ettore Cantù, Dottore agronomo, già Presidente di Confagricoltura Lombardia e di ERSAF Lombardia, Presidente Onorario della Società Agraria di Lombardia
Franco Capocasa, D3A-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Antonio Casana, Dottore Agronomo e Amministratore delegato SOLANA - Lodi
Dario Casati, Ordinario di Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Milano
Agostino Cella, Dottore agronomo
Danila Cianciosi, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Maurizio Cocucci, Emerito di Fisiologia Vegetale, DISAA, Università degli Studi di Milano
Ettore Cantù, Dottore agronomo, già Presidente di Confagricoltura Lombardia e di ERSAF Lombardia, Presidente Onorario della Società Agraria di Lombardia
Franco Capocasa, D3A-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Antonio Casana, Dottore Agronomo e Amministratore delegato SOLANA - Lodi
Dario Casati, Ordinario di Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Milano
Agostino Cella, Dottore agronomo
Danila Cianciosi, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Maurizio Cocucci, Emerito di Fisiologia Vegetale, DISAA, Università degli Studi di Milano
Luca Corelli Grappadelli, Ordinario di Arboricoltura, DISTAL – Università di Bologna
Matteo Crovetto, Ordinario di Nutrizione e alimentazione animale, Università degli studi di Milano
Matteo Crovetto, Ordinario di Nutrizione e alimentazione animale, Università degli studi di Milano
Roberto Defez, Istituto di Genetica e Biofisica - CNR, Napoli
Luca Dondini, Ordinario di Arboricoltura, DISTAL - Università di Bologna
Marco Fabbri, Dottore Agronomo, già Presidente Ordine dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano
Luca Dondini, Ordinario di Arboricoltura, DISTAL - Università di Bologna
Marco Fabbri, Dottore Agronomo, già Presidente Ordine dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano
Osvaldo Failla, Ordinario di Viticoltura, DISAA - Università degli Studi di Milano
Giovanni Ferrari, Dottore Agronomo, Lodi
Aldo Ferrero, Ordinario di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee, Università degli Studi di Torino
Giovanni Ferrari, Dottore Agronomo, Lodi
Aldo Ferrero, Ordinario di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee, Università degli Studi di Torino
Dario Gianfranco Frisio, Ordinario di Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Milano
Ausilio Galimberti, Dottore Agronomo Cremona
Massimiliano Gasparrini, D3A-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Francesca Giampieri, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Green Farm - azienda agricola, Ancona
Alberto Guidorzi, Dottore in Scienze Agrarie, Mantova
Massimiliano Gasparrini, D3A-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Francesca Giampieri, DISCO-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Green Farm - azienda agricola, Ancona
Alberto Guidorzi, Dottore in Scienze Agrarie, Mantova
Guido Leopardi, Agricoltore, Osimo, Ancona
Michele Lodigiani, Agricoltore e Dottore Agronomo, Piacenza
Tommaso Maggiore, Ord. di Agronomia Generale e Colt. Erbacee, DISAA - Università degli Studi di Milano Società Agraria di Lombardia, Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali
Luigi Mariani, Società Agraria di Lombardia, DISAA - Università degli Studi di Milano
Michele Lodigiani, Agricoltore e Dottore Agronomo, Piacenza
Tommaso Maggiore, Ord. di Agronomia Generale e Colt. Erbacee, DISAA - Università degli Studi di Milano Società Agraria di Lombardia, Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali
Luigi Mariani, Società Agraria di Lombardia, DISAA - Università degli Studi di Milano
Francesco Marino, Responsabile blog Agrarian Sciences, Docente di Biotecnologie
Agrarie - Referente di Indirizzo, Tecnico Agrario F. Enriques
Castelfiorentino “ FI”.
Simona Masiero, Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano Rossano Massai, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Università degli Studi di Pisa
Bruno Mezzetti, D3A, Università Politecnica delle Marche - Disa
Piero Morandini, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano
Oriano Navacchi, Vitroplant Italia, Cesena
Tiziana Pandolfini, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
Marco Aurelio Pasti, Agricoltore, Padova
Paolo Pesaresi, Dipartimento di Bioscienze, Università degli studi di Milano
Deborah Piovan, Agricoltore, Padova
Luigi Rossi, Presidente Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali, Roma
Piero Morandini, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano
Oriano Navacchi, Vitroplant Italia, Cesena
Tiziana Pandolfini, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
Marco Aurelio Pasti, Agricoltore, Padova
Paolo Pesaresi, Dipartimento di Bioscienze, Università degli studi di Milano
Deborah Piovan, Agricoltore, Padova
Luigi Rossi, Presidente Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali, Roma
Silvia Sabbadini, D3A-Università Politecnica delle Marche, Ancona
Francesco Salamini, Ordinario Di Genetica Agraria, Università degli studi di Milano, Accademico dei Lincei
Francesco Salamini, Ordinario Di Genetica Agraria, Università degli studi di Milano, Accademico dei Lincei
Donatello Sandroni, Dottore in Scienze Agrarie, Divulgatore scientifico
Anna Sandrucci, Ass. di Zootecnia Speciale, Università degli Studi di
Anna Sandrucci, Ass. di Zootecnia Speciale, Università degli Studi di
Milano-Disaa
Giuseppe Sarasso,
dottore agronomo, imprenditore agricolo, Accademia di Agricoltura di
Torino
Ugo Scuro, Studio Legale Scuro & Partners, Roma
Andrea Sonnino, dirigente Enea e ex dirigente FAO
Antonella Stacchiotti, Azienda vivaistica Innesti Leopardi srl, Montefano, Ancona
Michele Stanca, Docente di Genetica agraria, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Stefano Tartarini, DISTAL – Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Ugo Scuro, Studio Legale Scuro & Partners, Roma
Andrea Sonnino, dirigente Enea e ex dirigente FAO
Antonella Stacchiotti, Azienda vivaistica Innesti Leopardi srl, Montefano, Ancona
Michele Stanca, Docente di Genetica agraria, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Gianfranco Tempesta, ENOTRIA – Azienda Vivaistica Viticola, Treviso
Livio Trainotti, Dipartimento di Biologia e Orto Botanico, Università di Padova
Zeno Varanini, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
Antonio Venturi, Dottore in Scienze Agrarie, Esperto settore Viticolo, Ravenna
Ignazio Verde, CREA, Roma
Alessandro Vitale, IBBA - CNR, Milano
Anita Zamboni, Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona
FIRMATARI MEDIANTE FORM
- Emilio Andena, Agrotecnico
-
Enrico Fravili, Dottore Agronomo
- Ausilio Galimberti, Dott. Agronomo
- Ermanno Comegna, Economista Agrario E Giornalista Pubblicista
- Costantino Sigismondi, Professore Di Fisica E Astronomia
- Loris Groppo, Titolare Di Azienda Vitivinicola
- Antonio Calo', Presidente A IVV
- Alessandra Stella, Ricercatore IBBA-CNR
- Felice Curti, Imprenditore Agricoltura
- Pellegrino Conte, Professore Ordinario Di Chimica Agraria, Università Degli Studi Di Palermo
- Giovanni Bailo, Ricercatore Presso Il Dipartimento Di Medicina Veterinaria Dell'università Degli Studi Di Milano
- Domenico Ventrella, Ricercatore CREA
- Alessandro Bermano, Dottore In Scienze Agrarie / Agronomo
- Gabriele Bernardini, Biologo
- Enrico Bucci, Professore Aggiunto In Biologia Dei Sistemi - Temple University
- Stefano Rusca, Dottore In Agraria
- Francesco Specchia Dottore Agronomo
- Maria Antonietta Morello Docente Scuola Secondaria Di Secondo Grado
- Gabriele Raimondi Biologo
- Marco Bonaldo Diploma In Agraria, Agroalimentare E Agroindustria
- Gianluigi Mazzolari Dottore Agronomo Cremona
- Maurizio Paternoster, Agricoltore, Funzionario Provincia Autonoma Di Trento, Ispettore Fitosanitario
- Antonio Cannatà, Chimico Libero Professionista
- Maria Carmela Bonomo, Imprenditrice Agricola Basilicata
- Angelo Minguzzi, Costitutore Di Varietà Frutticole
- Carlo Boscaini, Imprenditore Agricolo
- Alice Mosconi, Studentessa.
- Sergio Stoccoro, Docente Di Chimica Presso UNISS
- Isaia Laghi, Informatore Scientifico Farmaceutico
- Marino Mosconi, Agricoltore
- Gruppo Di Studio Auser, Gruppo Di Studi Su Agricoltura Italiana, Passata, Presente E Futura, Di Orientamento Sovranista
- Fausta Rovaria, Dottore Agronomo
- Teresa Monaco, Laurea Scienze Biologiche
- Giuseppe Malnati, Dottore Agronomo, Varese
- Sergio Saia, Dottore Di Ricerca, Consiglio Per La Ricerca In Agricoltura E l'Analisi Dell'economia Agraria (CREA)
- Marco Lanzavecchia, Dottore In Scienze Agrarie
- Miro Siccardi, Agente Di Commercio
- Luca Napolitano, Dottore Agronomo - Funzionario Di Pubblica Amministrazione
- Fernando Antonio Di Chio, Agronomo
- Pasquale Losciale, Ricercatore, Consiglio Per La Ricerca In Agricoltura E L'analisi Dell' Economia Agraria, Certo Di Ricerca Agricoltura E Ambiente (CREA-AA)
- Bonaga Gilberto, Ricercatore Universitario
- Franco Nulli, Agricoltore
- Antonello Cannas, Professore Ordinario di Nutrizione ed alimentazione animale, Università di Sassari
- Grazia Maria Scarpa, Docente di Orticoltura e di Coltivazione delle specie officinali, Dipartimento di Agraria, Università di Sassari
- Claudia Caneto, Dottore in chimica, consulente per la sicurezza alimentare
- Carla Vinci, Medico
- Riccardo Gallina, Dr in Chimica
- Claudia Ciavatta,Ordinario Di Chimica Agraria, Università Di Bologna, Accademico Accademia Nazionale Di Agricoltura e Dell'accademia delle Scienze Dell'istituto Di Bologna
- Roberto Cappelletti, Vitroplant, Cesena
- Daniela Palma, OT Presso Crea-Of Mondmapolo Del Tronto
- Luca Girolomini, Dott. In Scienze E Tecnologie Agrarie
- Antonella Losa, Nutrizionista E Divulgatice Scientifica
- Giuseppe Camilli, Enologo
- Stefano La Malfa, Università Di Catania
- Eddo Rugini, Già Ordinario Di Coltivazioni Arboree-Università Della Tuscia-Viterbo
- Elisa Costantini, Collaboratore Tecnico
- Pietro Parisi, Dirigente Aziendale Ed Agronomo
- Carlo Dalmonte, Imprenditore Agricolo
- Francesco Iocoli, Agronomo E Imprenditore Agricolo
- Silvestro Gallipoli, Dottore In Scienze Agrarie, Responsabile Servizi Agronomici GE.PRO.TER. Soc. Coop.
- Daniele Costalunga, Dottore Agronomo
- Luigi Cattivelli, Direttore CREA Centro Di Ricerca Genomica E Bioinformatica
- Giuseppe Potentini, Enologo
- Lorenzo Cocciaglia, Agronomo
- Simonetta Campo, Libero Professionista
- Alessandro Cantarelli, Agronomo
- Francesco Guastamacchia, Agronomo
- Francesco Ciro Cirillo, Dottore Agronomo
- Francesco Paolo Gallo, Agronomo/Imprenditore
- Roberto Orsini, Ricercatore - Dipartimento Di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali - Università Politecnica delle Marche
- Francesco Spinelli, Ricercatore Universitario, Coordinatore del Corso di Laurea in International Horticultural Sciences
- Maria Antonietta Palombi, Ricercatrice
- Paolo Grossi, Dottore Di Ricerca In Produzioni Animali Sostenibili
- Cristiano Casucci, Docente Universitario D3A- Università Politecnica delle Marche
- Giovanni Perini, Studente di Medicina Veterinaria
- Tommaso Stefanacci, Laurea triennale in Scienze Agrarie, studente del corso di laurea magistrale "Gestione Sostenibile dell'Agroecosistema", Università di Firenze
- Andrea Sassoli, Laurea magistrale in Biotecnologie Molecolari
- Roberto Bruni, Dottore, Agronomo
- Pasquale Valente, Cuoco
- Romano Burzi, Agricoltore
- Gabriele Beccaro, Professore associato, Dipartimento di scienze agrarie, forestali e Alimentari, Università di Torino
- Marina Robino, Counselor, Ancona
- Giuseppina Del Signore, Ricercatore
- Gabriele Trebeschi, Direttore Confagricoltura Brescia
- Giustiliano Bellini, Imprenditore agricolo
- Paolo Bani, Ricercatore - DIANA - Università Cattolica del Sacro Cuore
- Giancarlo Ricci, Dottore agronomo
- Gaetano Forni, Centro Studi di Museologia Agraria "F.Pisani" e Mulsa
- Marco Deromedi, Operaio agricolo specializzato presso fondazione Edmund Mach S.Michele A/A (TN)
- Mario Gianelli, Consulente Gestione del Rischio in Agricoltura
- Roberto Tuberosa, Professore Ordinario di Genetica Vegetale DISTAL, Università di Bologna
- Vittorio Filì, Agronomo
- Giovanni Damato, Consulente Tecnico Agrario
- Pasquale Napolitano, Agronomo
- Savino Diliddo, Dottore agronomo
- Sebastiano Vanadia, Ricercatore senior del CNR in pensione
- Lorenzo Tosi, Agronomo
- Teodoro Membola, Agronomo
- Giuseppe Depinto, Laureato in Scienze Agrarie
- Giampaolo Rubinaccio, Coltivatore diretto
- Rocco Resta, Perito Agrario
- Donato Carenza, Perito Agrario
- Massimo Chianella, Centro di Saggio S. P.F.
- Luigi Radaelli, Dottore agronomo
- Enrico Domenico Marchesini, dottore di ricerca in entomologia agraria
- Alessandro Liverani, pensionato ex ricercatore CREA
- Mariagrazia Gentile, Avvocato
- Miriam Bisagni, Sociologa dirigente
- Sandro Fracasso, Laurea in Chimica
- Felice Conte, Agronomo
- Domenico Sellan, Perito Agrario/consulente
- Ali Abdallah, Dottore di ricerca in protezione delle colture, Ispettore Certificazione agro-alimentare
- Claudio Avella, Agronomo e imprenditore agricolo
- Renato Pavia, Agrotecnico
- Michelino Tridentino, Perito agrario
- Francesco Cellini, Direttore centro di ricerche
- Felice Cutolo, Agronomo
- Crescenza Dongiovanni, Ricercatrice /Imprenditore agricolo
- Fabio Burroni, dottore Agronomo
- Maurizio Petroli, consigliere CdA Fondazione E.Mach
- Cesare Lasorella, tecnico sperimentatore Università
- Vito Lasorella, agronomo
- Luigi Bodria, Ordinario di Meccanica e meccazizzazione agricola nell'Università degli Studi di Milano
- Marco Maccaferri, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
- Silvano Dalla Libera, Agricoltore
- Marco Troisi, Biologo- Tecnico sperimentatore di campo
- Silvano Dalla Libera, agricoltore
- Alessandro Buonaccorsi, Dottore Agronomo e Forestale Ordine Pisa-Lucca-Massa. Consulente tecnico del tribunale. Docente di ruolo MIUR.
- Alfonso Pascale, Presidente CeSLAM (Centro Sviluppo Locale in Ambiti Metropolitani)
- Claudio Filosa, Imprenditore Agricolo in agro pontino Latina
- Samuele Burati, Perito agrario
- Giorgio Dalpiaz, Insegnante di diritto agrario presso la Fondazione Mach
- Franco Nigro, Professore Associato di Patologia Vegetale - Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"
- Aronne Galeotti, Agronomo
- Rossella Gigli, Direttrice FreshPlaza.IT
- Silvio Salvi, Professore associato, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, ALMA MATER STUDIORUM Università di Bologna
- Giuseppe Conte, Ricercatore Unipi
- Ilaria Filippetti, Prof. Associato Viticoltura Università di Bologna
- Ettore Gasparetto, Ordinario di Meccanica Agraria, Università degli Studi di Milano
- Cesare Intrieri, Professore Emerito di viticoltura. Università di Bologna
- Enzo Deambrogio, Dottore in Scienze Agrarie. M.Sc. in Plant Breeding
- Bruno Piraccini, Presidente Consorzio Fruttadoro
- Marco Caliceti, Dottore Agronomo, Agricoltore, Vicepresidente Confagricoltura Bologna
- Annamaria Contesini, Dottore in Scienze Agrarie
- Damiano Bott, Imprenditore agricolo
- Roberto Zangrillo, Agrotecnico
- Silvio Fritegotto, Agronomo Professionista
- Gianpaolo Destefani, Dottore Agronomo
- Carlo Alberto Roncarati, Dottore agronomo, Agricoltore
- Carlo Fideghelli, già direttore dell'Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma
- Pasquale Parente, Dottore in Medicina delle Piante
- Nunzio Prencipe, Agronomo
- Claudio Panizza, enologo, consulente
- Walther Faedi, Già direttore Crea Forlì
- Stefano Fontana, Crop Manager
- Andrea Vannucchi, Allevatore
- Federica Rossi, Istituto di Biometeorologia, CNR, Bologna
- Antonino Magnano di San Lio, Dott. Chimica Organico-Biologica
Il biologico e il biodinamico non sono sistemi agricoli, sono certificazioni, rispettivamente pubblica e privata, di processi e non garantiscono per se maggiore qualità sensu latu o minore impatto ambientale. Non forniscono prodotti più salutari per l'uomo rispetto a prodotti non certificati per il semplice fatto di avere la certificazione.
RispondiEliminaL'esistenza presso il MIPAAFT di una <> che include esplicitamente la biodinamica, un marchio privato, appare come un endorsement (scusate il termine) a una azienda privata e sarebbe del tutto analoga a fantomatici comitati permanenti "per le auto ibride e fiat", "per la pasta integrale e barilla", per i carburanti rinnovabili e ERG", etc. Prego le aziende di scusarmi per aver utilizzato il loro nome per fare gli esempi, non reputo alcuna di queste aziende migliore o peggiore delle altre.
Il biologico può fornire importanti informazioni per la ricerca del settore, ma è innegabile che non differisce dai sistemi non biologici per moltissimi aspetti di cruciale importanza per l'uomo e per la natura. Il biodinamico non è obbligatoriamente un sistema biologico in ogni parte del mondo e alla luce delle sperimentazioni replicabili e replicate nel settore, non appare dissimile da altri sistemi non biodinamici.
Lo sviluppo dell'agricoltura, anche in ambito locale quale la nostra dimensione nazionale, deve seguire le acquisizioni dei risultati replicabili e replicati da gruppi mutuamente indipendenti e ignorare le certificazioni la cui produzione, a dispetto della bontà d'intenti, non implica maggiore garanzia per il consumatore.
Fugare questo obiettivo, nei termini mediatici spesso frequenti negli ultimi anni e nelle loro incursioni nella vita politica e talvolta anche accademica, implica un degrado del sistema agricolo italiano e anche del sistema della ricerca nel settore, che dobbiamo evitare per aggravare i già numerosi problemi strutturali dell'ambito agricolo.
Concordo pienamente.
EliminaSempre, ovviamente, in un'impostazione di prudenza e del massimo rispetto della salute, dell'ambiente e degli equilibri ecologici.
RispondiEliminaLuca la buona agricoltura deve sempre fermarsi prima di travalicare i punti che tu hai elencato. I nostri nonni , seppure nei limiti e nelle ristrettezze che avevano, lo facevano, perchè ora noi che abbiamo più strumenti e possibilità ce ne dobbiamo dimenticare?
RispondiEliminaOCCORRE RACCORDARE PARERI SCIENTIFICI E TECNICI PER CONTRASTARE LA DERIVA OSCURANTISTA NEO-MEDIOEVALE.
RispondiEliminaLa nostra sopravvivenza dipende dalla ricerca. Lasciatela lavorare...
RispondiEliminaCondivido pienamente il testo del documento, complimenti per questa iniziativa.
RispondiEliminaCompletamente d'accordo
RispondiEliminaSottoscrivo.
RispondiEliminaCompletamente Concorde.
RispondiEliminaConcordo pienamente.
RispondiEliminaCondivido
RispondiEliminaSono d'accordo
RispondiEliminasottoscrivo!
RispondiEliminacondivido in pieno lo spirito del documento
RispondiEliminasiamo al medioevo culturale
RispondiEliminaRispetto il terreno che coltivo, perché mi fa vivere con dignità.
RispondiEliminaSolo la ricerca scientifica è la base di un futuro sicuro, anche per il Biologico.
RispondiEliminaPer non tornare all'oscurantismo del Medioevo
RispondiEliminacambiamento attraverso la ragione.
RispondiEliminaContrariamente alla vulgata comune, il progresso scientifico va nella direzione del produrre cibo piú sano, con minore impatto ambientale, e migliorando il benessere degli animali cosiddetti da reddito. Puntare sul luddismo dei marchi commerciali "bio", significa dilapidare proprio quel capitale culturale agroalimentare di cui ci facciamo vanto; è, cioè, un vero e proprio suicidio sociale ed economico.
RispondiEliminaAuspico un sereno approccio alle problematiche dell’agricoltura senza steccati ideologici ma nel rispetto del metodo scientifico e della sostenibilità ambientale.
RispondiEliminaL'innovazione del settore è d'obbligo per la sua sopravvivenza autonoma.
RispondiEliminaCondivido pienamente il documento
RispondiEliminaSpero questo documento serva a una seria discussione sulla programmazione futura dell'agricoltura italiana. Grazie ancora
RispondiEliminaNuove tecnologie, anche per dare risposte adeguate rispetto ai mutamenti climatici e ai fenomeni estremi sempre più frequenti. Anticipi vegetativi, eccessi o carenze di piovosità, aumento della temperature estive e dell'esposizione ai raggi solari, sono eventi che possono trovare resilienze e adattabilità attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie.
RispondiEliminaAnalisi e studio del clima (il clima -anche forzato- è il fattore produttivo principale di ogni agricoltura), anche per fornire elementi conoscitivi diretti agli agricoltori per una più efficace tecnica produttiva.
Sottoscrivo il documento.
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo il contenuto del documento
RispondiEliminaCondivido
RispondiEliminaApprovo in toto il documento
RispondiEliminaCondivido pienamente le osservazioni critiche sul documento
RispondiEliminaAnche il Biologico ha bisogno di Ricerca e Innovazione. Guardare solo al passato impedisce ogni forma di progresso
RispondiEliminacondivido e sottoscrivo il documento sopra riportato
RispondiEliminaSottoscrivo il documento
RispondiEliminaPaese Francesco Dott.Agronomo,sottoscrivo perché condivido pienamente il documento
RispondiEliminaSolo chi non conosce l' agricoltura può pensare che l'agricoltura biologica possa essere più salubre dell'agricoltura integrata. Solo la scienza e la tecnologia applicata alle tecniche agronomiche può permettere di sfamare il numero sempre crescente di persone che popoleranno la Terra. Considero l'agricoltura biologica una forma di egoismo alimentare che non potra sostenere la crescita ed il sostentamento della popolazione mondiale. Se tutto il mondo abbandonasse la strada dell' agricoltura integrata e dello sviluppo tecnologico torneremmo ad una sorta di Medioevo alimentare dove l'accesso ad una nutrizione adeguata sarebbe possibile solo a poche persone. Invece bisogna investire maggiormente in ricerca di tecnologie che permettano di migliorare la qualita e la quantità delle produzioni da utilizzare razionalmente per produrre in maniera il più possibile sostenibile. In poche parole fare quella che oggi viene definita "agricoltura integrata".
RispondiEliminaI principi a cui si rifà la scienza in generale, devono essere i fondamenti anche per tutte le decisioni prese in merito di agricoltura.
RispondiEliminacondivido l'iniziativa e mi complimento con i colleghi che l'hanno intrapresa
RispondiEliminaSono contro il "Bio-integralismo"
RispondiEliminaCondivido
RispondiEliminaL'agricoltura biologica avrebbe un impatto maggiore sul clima rispetto a quella tradizionale
RispondiEliminaL'obiettivo dell'agricoltura è fornire alla crescente popolazione mondiale alimenti sani e prodotti in modo sostenibile e si può raggiungere solo adottando le più recenti tecniche di miglioramento genetico. Il biologico è un settore interessante ma certamente limitato a una nicchia di mercato.
RispondiEliminaCondivido il documento che sottoscrivo ritenendo "l'agricoltura biologica" così come oggi attuata una gravissima truffa perché di fatto non sostenibile e dal punta di vista concettuale un oscurantismo medievale di fronte al progresso scientifico del quale si ha paura perché per ignoranza non si riesce a comprenderlo
RispondiEliminaBiologico sinonimo di vecchia agricoltura. Biodinamici assimilabili ai no vax più vicini ai maghi. Innovazionevevricerva in agricoltura uguale a miglior benessere anche per la salute. Vedi aflatossine nelle"ottime polente biologiche"
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo.
RispondiEliminaOccorre riaffermare con ogni mezzo il primato della Scienza sull'ignoranza, pena la progressiva perdita di autorevolezza di tutte quelle persone che studiano seriamente e/o si impegnano per il progresso dell'Agricoltura
Purtroppo l'Italia e' ancora un paese dove l'agricoltura,pur rappresentando la vera fonte di sostentamento e , in molti casi di "identita' ed orgoglio" per una moltitudine di zone tipiche ,non viene adeguatamente difesa e soprattutto valorizzata e pianificata come dovrebbe .Il biologico rappresenta solo cio' che e' stato.... e che in certe realta' puo' ancora essere..ma non puo' ,dati i costi ,essere accessibile a tutti
RispondiEliminaHai colpito nel segno se i coltivatori ce la fanno a fare biologico lo facciano, quando si discute di agricoltura e alimentazione però occorre chi lo fa sappia come si riempiono gli scaffali dei supermercati e i suoi piatti e a quali costi e disponibilità in prospettiva. Inoltre non bisogna dimenticare mai con quali fasce sociali abbiamo a che fare. Vi è della gente che deve farcela con 1000 € al mese ed anche meno e quelli non non si possono lasciare con il piatto vuoto e neppure far loro mangiare della porcheria certo.
EliminaConcordo pienamente, solo l'approccio scientifico può tentare di dare una risposta organica alle sfide del nuovo millennio contemperando le esigenze alimentari di una popolazione in crescita e la sostenibilità ambientale, la quale si basa anche sul principio di non dover sfruttare nuove superfici agrarie necessarie a compensare le scarse rese di forme di agricoltura definite sostenibili dai relativi sostenitori in modo autoreferenziale e senza alcun supporto di analisi scientifica dei dati.
RispondiElimina