di FLAVIO BAROZZI, ALBERTO GUIDORZI e LUIGI MARIANI
Dal 15 al 17 novembre 2018 il Politecnico di Milano ospiterà il convegno internazionale di biodinamica (qui) il cui programma “scientifico” è disponibile (qui ).
Abbiamo messo lo “scientifico” fra virgolette perché trattasi di una disciplina agronomica a base magica e nella quale la totale assenza di basi scientifiche si associa ad un altissimo tasso di strampalataggine, descritto in modo magistrale da Dario Bressanini su Le scienze (Biodinamica®: cominciamo da Rudolf Steiner) e a più riprese stigmatizzato anche qui, su Agrarian Sciences:
Ora ci domandiamo in nome di cosa (la fama, il denaro o cos'altro) un'istituzione scientifica prestigiosa possa arrivare ad ospitare una kermesse di personaggi che propugnano come apoditticamente “buone”, “etiche” e “salutistiche” pratiche destituite da qualsiasi fondamento scientifico.
Analogamente troviamo discutibile (anche se probabilmente giustificato dal ritorno di immagine che ne deriva, specie in certi ambienti “radical-chic” dell’alta società milanese) il patrocinio offerto dal Comune di Milano con il Sindaco Sala che interverrà di persona. A ben guardare peraltro quest’ultimo patrocinio non è più di tanto stupefacente se pensiamo allo spazio che tali ideologie “agricole” hanno avuto in ambito Expo. Sconcertante qualora confermato (noi l’abbiamo trovato indicato qui) : sarebbe il patrocinio dato dal Consiglio Nazionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali paragonabile, se ci è consentita la battuta, al patrocino dell’Ordine dei Medici a un convegno di pranoterapeuti.
Certo, Milano non è nuova a queste cadute di stile e di credibilità scientifica, se pensiamo che nel 2015 un convegno dei biodinamici fu ospitato in Bocconi, e questo dovrebbe indurci a riflettere sulle criticità che minano nel profondo alcune delle nostre istituzioni accademiche più prestigiose. D’altro canto non sono mancati negli ultimi anni i casi di enti ed autorità pubbliche che hanno elargito con generosa sollecitudine patrocini, premi, riconoscimenti e…sponsorizzazioni a figure perlomeno controverse, quali assertori di metodi colturali sedicenti “naturali”, di diete o protocolli terapeutici dalle presunte proprietà “miracolistiche”, spesso rivelatisi insostenibili (quando non truffaldini) sul piano scientifico. E forse val la pena osservare il “parterre de rois” di rappresentanti politico-istituzionali di cui è prevista la presenza al convegno di biodinamica in contrapposizione all’infastidito disinteresse che spesso le istituzioni riservano alle iniziative di carattere autenticamente scientifico applicate al campo agricolo. E riflettere se anche questo non sia un ulteriore segno di un processo di ineluttabile declino di una cultura occidentale che pare ormai gaiamente avviata a verso una “decrescita” che non potrà essere felice.
Abbiamo sognato che un docente di fisica del Politecnico di Milano teneva una lezione sulle energie cosmiche che sono alla base dell'agricoltura biodinamica, grazie alle quali le piante si nutrono (in palese violazione della legge degli equilibri di reazione di Lavoisier) ed in virtù delle quali le vacche hanno le corna, antenne con cui scrutano il cosmo intercettandone le energie. Certo, è solo un sogno ma in un domani prossimo potrebbe divenire realtà. Con infinita tristezza rileviamo infatti i molti segnali (non cosmici ma molto più terrestri) che ci indicano che il mondo accademico universitario italiano è ahinoi pronto ad ospitare corsi di laurea in biodinamica. Speriamo che i docenti siano all’altezza di cotanta “scienza”!
Abbiamo messo lo “scientifico” fra virgolette perché trattasi di una disciplina agronomica a base magica e nella quale la totale assenza di basi scientifiche si associa ad un altissimo tasso di strampalataggine, descritto in modo magistrale da Dario Bressanini su Le scienze (Biodinamica®: cominciamo da Rudolf Steiner) e a più riprese stigmatizzato anche qui, su Agrarian Sciences:
Ora ci domandiamo in nome di cosa (la fama, il denaro o cos'altro) un'istituzione scientifica prestigiosa possa arrivare ad ospitare una kermesse di personaggi che propugnano come apoditticamente “buone”, “etiche” e “salutistiche” pratiche destituite da qualsiasi fondamento scientifico.
Analogamente troviamo discutibile (anche se probabilmente giustificato dal ritorno di immagine che ne deriva, specie in certi ambienti “radical-chic” dell’alta società milanese) il patrocinio offerto dal Comune di Milano con il Sindaco Sala che interverrà di persona. A ben guardare peraltro quest’ultimo patrocinio non è più di tanto stupefacente se pensiamo allo spazio che tali ideologie “agricole” hanno avuto in ambito Expo. Sconcertante qualora confermato (noi l’abbiamo trovato indicato qui) : sarebbe il patrocinio dato dal Consiglio Nazionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali paragonabile, se ci è consentita la battuta, al patrocino dell’Ordine dei Medici a un convegno di pranoterapeuti.
Certo, Milano non è nuova a queste cadute di stile e di credibilità scientifica, se pensiamo che nel 2015 un convegno dei biodinamici fu ospitato in Bocconi, e questo dovrebbe indurci a riflettere sulle criticità che minano nel profondo alcune delle nostre istituzioni accademiche più prestigiose. D’altro canto non sono mancati negli ultimi anni i casi di enti ed autorità pubbliche che hanno elargito con generosa sollecitudine patrocini, premi, riconoscimenti e…sponsorizzazioni a figure perlomeno controverse, quali assertori di metodi colturali sedicenti “naturali”, di diete o protocolli terapeutici dalle presunte proprietà “miracolistiche”, spesso rivelatisi insostenibili (quando non truffaldini) sul piano scientifico. E forse val la pena osservare il “parterre de rois” di rappresentanti politico-istituzionali di cui è prevista la presenza al convegno di biodinamica in contrapposizione all’infastidito disinteresse che spesso le istituzioni riservano alle iniziative di carattere autenticamente scientifico applicate al campo agricolo. E riflettere se anche questo non sia un ulteriore segno di un processo di ineluttabile declino di una cultura occidentale che pare ormai gaiamente avviata a verso una “decrescita” che non potrà essere felice.
Abbiamo sognato che un docente di fisica del Politecnico di Milano teneva una lezione sulle energie cosmiche che sono alla base dell'agricoltura biodinamica, grazie alle quali le piante si nutrono (in palese violazione della legge degli equilibri di reazione di Lavoisier) ed in virtù delle quali le vacche hanno le corna, antenne con cui scrutano il cosmo intercettandone le energie. Certo, è solo un sogno ma in un domani prossimo potrebbe divenire realtà. Con infinita tristezza rileviamo infatti i molti segnali (non cosmici ma molto più terrestri) che ci indicano che il mondo accademico universitario italiano è ahinoi pronto ad ospitare corsi di laurea in biodinamica. Speriamo che i docenti siano all’altezza di cotanta “scienza”!
Flavio Barozzi
Dottore
agronomo libero professionista ed imprenditore agricolo, già
coordinatore della Commissione di Studio "Agricoltura sostenibile-PSR"
dell' ODAF di Milano, è accademico aggregato all' Accademia dei
Georgofili di Firenze. Nel dicembre 2016 è stato eletto Presidente della
Società Agraria di Lombardia, istituzione accademica e culturale fondata nel 1861.
Alberto Guidorzi
Agronomo. Diplomato all' Istituto Tecnico Agrario di Remedello (BS) e laureato in Scienze Agrarie presso UCSC Piacenza. Ha lavorato per tre anni presso la nota azienda sementiera francese Florimond Desprez come aiuto miglioratore genetico di specie agrarie interessanti l'Italia. Successivamente ne è diventato il rappresentante esclusivo per Italia; incarico che ha svolto per 40 anni accumulando così conoscenze sia dell'agricoltura francese che italiana.
Agronomo. Diplomato all' Istituto Tecnico Agrario di Remedello (BS) e laureato in Scienze Agrarie presso UCSC Piacenza. Ha lavorato per tre anni presso la nota azienda sementiera francese Florimond Desprez come aiuto miglioratore genetico di specie agrarie interessanti l'Italia. Successivamente ne è diventato il rappresentante esclusivo per Italia; incarico che ha svolto per 40 anni accumulando così conoscenze sia dell'agricoltura francese che italiana.
Luigi Mariani
Docente di Storia dell' Agricoltura Università degli Studi di Milano-Disaa, condirettore del Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiano. E' stato anche Docente di Agrometeorologia e Agronomia nello stesso Ateneo e Presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia.
Docente di Storia dell' Agricoltura Università degli Studi di Milano-Disaa, condirettore del Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiano. E' stato anche Docente di Agrometeorologia e Agronomia nello stesso Ateneo e Presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia.
che commento si può fare?
RispondiEliminavien da allargare le braccia e dire: mi arrendo
Antonio
RispondiEliminaAnch'io sono cosciente che per il tempo che mi rimane da vivere lo scrivere di queste cose non produrrà effetti (anzi il commento più benevolo che mi è arrivato è di essere un vecchio agronomo pensionato decrepito (in realtà mi sono autopensionato). Tuttavia conscio di avere tutte le ragioni dalla mia parte non demordo dallo scrivere e gridarlo!!!
il guaio è che non si vedono alternative
Eliminaalle ultime elezioni per la prima volta nella mia vita non sono andato a votare: non mi fidavo di nessuno
comunque, Alberto, continua a scrivere
è istruttivo ed interessante e poi … non si sa mai ...
Innanzitutto viene da chiedersi come mai i biodinamici abbiano scelto un Politecnico e non, invece, la Facoltà (si può dire ancora così'?) di Agraria.In quest'ultimo caso, forse qualche docente avrebbe potuto metterli in difficoltà?
RispondiEliminaFurbi i biodinamici: il messaggio che passerà ai più è che comunque l'egida di un'importante istituzione accademica vi sarà stata, funzionale per darsi un aurea di rispettabilità.
Questa triste vicenda (per la scienza e l'agricoltura italiane), è chiaramente da ascriversi nel filone molto nitidamente delineato dal Prof. Saltini nell'intervista non pubblicata al quotidiano La Stampa, quando rilevava, dopo il verificarsi di alcune circostanze (l'U.E. che si rafforzava cominciava a fare paura agli U.S.A.), del diffondersi in Europa dell'agricoltura biologica:
https://agrariansciences.blogspot.com/2017/10/marco-pivato-giornalista-di-tutto.html
Un'aurea di rispettabilita, che per chi crede ancora nella vera scienza e non nelle elucubrazioni satanico- biodinamiche di Steiner, non potra' mai essere riconosciuta.
RispondiEliminacredo che sia stato scelto il politecnico perchè lì non ci sono agrari, gli architetti non sanno neanche cosa sia il biodinamico, anzi credono sia qualcosa di elegante, che si sposa bene con l'architettura. Ad Agraria non avrebbero avuto chance di organizzare un bel nulla.
RispondiEliminaVittoria, purtroppo non sono d'accordo con te, la mia facoltà di Agraria ( Firenze), ha organizzato per anni un master in agricoltura biodinamica diretto dal dott. Triarico, ancora Presidente dell' Associazione , laureato in lettere. Tra i docenti l' ex direttore del dipartimento di Agronomia. Nell' ex dipartimento di Zootecnia l' unico docente in materie zootecnia laureato in veterinaria è omeopata veterinario e biodinamico, e poi abbiamo un altro prof. considerato il massimo esponente scientifico dei biodinamici, per non parlare di un altro luminare Neurobiologo Vegetale e potrei continuare...Me ne vergogno un po! Per fortuna ci supera Agraria di Bologna , li sono oltre con gli studi sulla cristallizzazione sensibile.
EliminaSiamo alle solite, la scienza ufficiale addrizza gli aculei come fece esattamente molti anni fa con il biologico (e che continua a fare
RispondiEliminacon buona coerenza). Scienziati che criticano qualcosa che nella sostanza non conoscono se non a livello di battuta da osteria; sono agronomo e ho trovato e trovo molta più scienza nella biodinamica (non nei personaggi che la rappresentano) che non, ad esempio, nel biologico. Ma le cose bisogna conoscerle a fondo prima di criticarle.
Forza mostraci le nostre asinerie che così ne discutiamo, ma con il tuo nome vero e non anonimamente, che è sinonimo di vigliaccamente, in modo che così sappiamo chi ti ha dato la laurea.
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