di ANTONIO SALTINI
Riletto,
ripetutamente, l'articolo sulla querela dell'Istituto Sant'Anna diPisa, una delle più prestigiose istituzioni universitarie nazionali,
all'Osservatore Romano, trovo difficile, in quanto cattolico,
controllare lo sdegno: nel corso di nessun pontificato l'organo che
esprime il pensiero della Chiesa sugli eventi politici, sociali e
culturali, si era coperto di tanto fango, merito preclaro di questo
Papa-gaucho, che non consulta uomini di scienza ma si circonda di
capocuochi e dei loro collaboratori (professionalmente lavapiatti
culturali), e affida loro la formulazione del pensiero di Madre
Chiesa sul futuro dell'alimentazione di un pianeta popolato da sette
miliardi di esseri umani.
Lo
chef che decide la strategia della Chiesa sul problema della fame
futura sa perfettamente che, con i metodi agronomici che propone, si
tornerebbe all'agricoltura deli'800, quando le produzioni della terra
alimentavano un miliardo di creature umane, e che il soprannumero
sarebbe obbligato a seguirebbe le orme di Lazzaro verso il Cielo dei
beati, mentre il "consulente pontificio" ricalcherebbe,
verosimilmente, quelle del "ricco epulone" della parabola,
coinvolgendo nell'eventualità il proprio padrone, responsabile di
avere affidato il problema più arduo del futuro dell'umanità a un
incompetente, a quanto si mormora arricchito accendendo il terrore
del volgo verso gli strumenti che hanno consentito di sospingere il
numero degli esseri umani a quello attuale, gli strumenti senza i
quali quel numero non potrebbe essere conservato.
Tragicamente
le menzogne degli attuali "inesperti" pontifici
corrispondono ai dati in libertà dall'attuale alta dirigenza Fao,
costituita da funzionari scelti tra aristocratici orientali educati,
fino da infanti, a mentire, e a invertire ogni menzogna nel suo
contrario, secondo l'interesse quotidiano del despota il cui servizio
costituisce l'aspirazione più alta di ogni aristocratico di cultura
asiatica. Essendo i nuovi padroni della Fao i governanti di Cina,
India, Brasile e Russia, interessati, essenzialmente, a celare la
situazione alimentare di paesi in cui regioni intere, e immense
classi sociali, si misurano con la fame quotidiana, una situazione
indegna dei futuri dominatori del Globo, è verosimile ritenere che
gli esseri umani denutriti del Pianeta siano il doppio di quelli
dichiarati dai rapporti Fao, cioè almeno due miliardi anzichè gli
800 milioni strombettati.
In
una conversazione che chi scrive reputa uno degli eventi più
significativi della propria vita professionale, il Nobel Borlaug gli spiegava, il 30 maggio 2003, che non è immaginabile alcuna
sicurezza alimentare dove ai coltivatori manchi ogni istruzione e
ogni mezzo tecnico, dove non esistano ospedali, dove non sussistano i
mezzi per spostare le derrate da aree che abbiano realizzato raccolti
sufficienti ad aree colpite da siccità o inondazioni a poche decine
di chilometri di distanza. Quale sia la situazione nella Cina
interna, quella delle sconfinate regioni freddo-aride, concludeva
Borlaug, nessuno è in grado di sapere. Si conosce perfettamente,
invece, la situazione dei rayat indiani, i miserabili contadini delle
caste inferiori, autentici schiavi della classe degli usurai, gli
usurai la cui agente per le pubbliche relazioni, la maga Shiva,
attribuisce l'inedia contadina al prezzo delle sementi americane,
che la più impudente mentitrice del Globo pare avere dimenticato di
avere contribuito a bandire categoricamnte dal Paese, imponendo
l'impiego di sementi assolutamente primitive, matrici di raccolti che
non consentiranno alla famiglia di rayat di pagare la rata
dell'usuraio, che si impadronirà della casupola cacciandone gli
abitanti, che, per non unirsi al numero dei moribondi nel fango delle
strade di Calcutta sceglieranno la terribile strada del suicidio di
famiglia.
Siccome
gli "inesperti" di cui si circonda il Papa-gaucho sono
corresponsabili del dilagare della fame planetaria prossima ventura,
alfieri del neocolonialismo che costituisce la matrice morale degli
auspici dell'emiciclo di Strasburgo che all'Africa non sia più
inviato un sacco di fosfato ammonico o un barattolo di qualunque
antiparassitario, per non alterare gli equilibri della "prodigiosa"
agricoltura del Continente nero, in cui la fame costituisce, ancora,
lo scrematore naturale degli eccessi demografici, chi scrive
proclama l'auspicio che l'Istituto pisano Sant'Anna, parte di un
contesto che comprende una delle scuole superiori di giurisprudenza
più prestigiose d'Italia, pretenda dall'Osservatore Romano un
risarcimento di almeno un milione di euro (la Chiesa non manca di
liquido, in parte certamente eccessiva devoluta agli sfarzi epulonici
dei propri porporati), che dovrebbe essere convertito in una nave di
fertilizzanti con destinazione Nairobi.
Il
bastimento di fosfato ammonico donato, nel 2007, da un'associazione
umanitaria belga, all'Uganda ha dimostrato che con un piano di
fertilizzazione adeguato la produzione di riso che sulle pendici del
Ruwenzori viene realizzata nella stagione delle piogge può essere
quadruplicata, nelle situazioni più favorevoli quintuplicata (da 1,5
a 8 t/ha). Se gli strateghi della fame della corte papale si
suicidassero per la disperazione di vedere l'Africa usare tecnologie
agronomiche moderne, Sua Santità non mancherebbe di ordinare esequie
solenni in San Pietro, per dirigerli al destino beato del suo santo
prediletto, Martin Luther.
Quelle
esequie saranno certamente radiose se, come è prevedibile Carlo
Petrini sarà stato nomiato, nel contempo, cardinale. Paolo VI aveva
destinato alla porpora il laico Jacques Maritain, il maggiore
pensatore politico cattolico del secolo scorso: se Sua Santità
attribuirà la veste scarlatta a Petrini produrrà la dimostrazione
necessaria e sufficiente che solo per misericordia divina "portae
Inferi non praevalebunt" su una Chiesa che è stata nelle mani
di decine di vicari avidi, nepotisti, intriganti, da papa Formoso al
successore Sergio, da Alessandro Borgia a Leone de' Medici e Paolo
Farnese.
Antonio Saltini
Già Docente di
Storia dell'agricoltura all'Università di Milano, giornalista, storico
delle scienze agrarie. Ha diretto la rivista mensile di agricoltura
Genio Rurale ed è stato vicedirettore del settimanale, sempre di
argomento agricolo, Terra e Vita. E' autore della Storia delle Scienze
Agrarie opera in 7 volumi. www.itempidellaterra.com (qui)
Nessun commento:
Posta un commento