Lo strano caso della fiera di Erba e del convegno annullato perché “divisivo”
di AGRARIAN SCIENCES e di EMILIO MOLTENI
Sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature Scientific Reports” è uscita alcuni mesi orsono un’indagine condotta da un gruppo di ricerca del Collegio Sant’Anna e dell’Università di Pisa (Pellegrino et al., 2018) che analizzando i risultati di oltre 600 lavori scientifici pubblicati dal 1996 ad oggi, dimostrava (se ancora venne fosse bisogno) la superiorità dei mais OGM rispetto ai corrispettivi isogenici in termini produttivi, di sicurezza alimentare per uomo e animali domestici e di sostenibilità ambientale. Al riguardo Luigi Mariani e Alberto Guidorzi (2018) scrissero su questo blog un articolo elogiativo il cui titolo si concludeva tuttavia con la domanda “MA SERVIRA’ A QUALCOSA?”.
Verrebbe da dire di no, almeno a giudicare da quanto accaduto di recente a Como e documentato in un articolo apparso sulla Newsletter della CIA Alta Lombardia news, articolo che riproduciamo per intero per comodità dei lettori.
E sempre a beneficio dei lettori - che già conoscono Luigi Mariani che collabora con il nostro sito da anni - vogliamo ricordare che Luca Sebastiani e Laura Ercoli sono rispettivamente direttore e vicedirettore dell’Istituto per le scienze delle vita presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che è uno del principali e più innovativi centri di ricerca italiani nel settore agronomico. Nello specifico Luca Sebastiani è professore ordinario di Frutticoltura mentre la professoressa Laura Ercoli è professore associato di agronomia e coltivazioni erbacee.
Il convegno annullato rafforza in noi l’evidenza di essere di fronte a una deriva ideologica oscurantista che spinge a considerare come “provocatori e divisivi” gli interventi di accademici illustri. E’ chiaro che in queste condizioni il Paese sia destinato al declino e cioè a vivere di “antichi saperi” che altro poi non sono che “becere superstizioni”. Illuminante in proposito è il recente intervento del presidente Coldiretti Moncalvo che dall’alto della sua profonda cultura agronomica ha bollato come “pseudoscienza” la ricerca di Pellegrino et al. sui mais OGM. Non c’è proprio speranza!
Verrebbe da dire di no, almeno a giudicare da quanto accaduto di recente a Como e documentato in un articolo apparso sulla Newsletter della CIA Alta Lombardia news, articolo che riproduciamo per intero per comodità dei lettori.
E sempre a beneficio dei lettori - che già conoscono Luigi Mariani che collabora con il nostro sito da anni - vogliamo ricordare che Luca Sebastiani e Laura Ercoli sono rispettivamente direttore e vicedirettore dell’Istituto per le scienze delle vita presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che è uno del principali e più innovativi centri di ricerca italiani nel settore agronomico. Nello specifico Luca Sebastiani è professore ordinario di Frutticoltura mentre la professoressa Laura Ercoli è professore associato di agronomia e coltivazioni erbacee.
Il convegno annullato rafforza in noi l’evidenza di essere di fronte a una deriva ideologica oscurantista che spinge a considerare come “provocatori e divisivi” gli interventi di accademici illustri. E’ chiaro che in queste condizioni il Paese sia destinato al declino e cioè a vivere di “antichi saperi” che altro poi non sono che “becere superstizioni”. Illuminante in proposito è il recente intervento del presidente Coldiretti Moncalvo che dall’alto della sua profonda cultura agronomica ha bollato come “pseudoscienza” la ricerca di Pellegrino et al. sui mais OGM. Non c’è proprio speranza!
Elisa Pellegrino, Stefano Bedini, Marco Nuti e Laura Ercoli, 2018. Impact of genetically engineered maize on agronomic, environmental and toxicological traits: a meta-analysis of 21 years of field data, Nature Scientific Reports, 8:3113, DOI:10.1038/s41598-018-21284-2.
La lettera di CIA ALTA LOMBARDIA a Lariofiere e a CCIAA di Como e Lecco
Egr. Dott. Silvio Oldani (Direttore Lariofiere)
Apprendiamo solo da ieri che il previsto convegno dal titolo “Modelli innovativi di agricoltura sostenibile” programmato per Agrinatura 2018 non avrà luogo, ciò nonostante l’iniziale vostra entusiastica adesione alla nostra proposta.
Ad informarci di ciò, una sua collaboratrice, che con grande imbarazzo riferiva che la decisione dipendeva dal fatto che gli argomenti del convegno sarebbero stati troppo “divisivi”.Tale cambio di programma giunge all’improvviso, a pochi giorni dall’evento, dopo circa un mese di intensa attività che ci ha visti impegnati al fine di coinvolgere le importanti personalità del mondo scientifico i cui nominativi erano stati concordati con la sua segreteria.
Scopo dell’iniziativa, com’è noto, era quello di realizzare un confronto fra “addetti ai lavori”: organizzazioni professionali agricole, imprenditori del settore, ricercatori, agronomi, in merito a quelle tematiche di grande attualità che riguardano la sostenibilità dei vari sistemi di produrre in agricoltura.
Pensavamo quindi di poter discutere, una volta tanto in modo serio, ma anche serenamente, riguardo ai vantaggi che possono derivare per l’ambiente oltre che per i bilanci delle nostre aziende agricole da quell’innovazione che è frutto della ricerca avanzata e della sperimentazione. Avremmo voluto veder affrontate tali tematiche in modo laico, senza alcun pregiudizio: a partire quindi da quei dati di fatto che solo il metodo scientifico è in grado di fornire. Avremmo discusso della cosiddetta Agricoltura 4.0, confrontandoci con coloro che lo sviluppo tecnologico lo realizzano quotidianamente nei propri laboratori, così come avremmo parlato –perché no? –delle nuove frontiere della ricerca biotecnologica in agricoltura.
E ci saremmo confrontati su tali fondamentali argomenti così come siamo soliti fare, ovvero senza alcun tipo di paraocchi ideologico. Questa, in sintesi, la grande occasione mancata che la sua (?) decisione ha prodotto.
E di tale mancata occasione dovremo oggi dare conto a quegli illustri ricercatori che avevano volentieri espresso la loro disponibilità a partecipare all’evento (con quale faccia, lascio a lei immaginare). Dovremo quindi spiegare loro -ammesso che ce ne sia bisogno -, che affrontare in piena libertà certe tematiche che attengono il rapporto fra scienza -società e agricoltura è di fatto diventato un tabù in questo paese, e che ad infrangere certi tabù si corre il rischio di farsi del male. Molto meglio crogiolarsi con quelle tematiche che tanto appassionano i molti estimatori di quell’agricoltura dei bei tempi andati. E poco importa, poi, se le aziende del nostro settore primario continuano a morire come mosche, incapaci di sostenere il confronto con quei sistemi agricoli che dell’innovazione hanno fatto tesoro.
E di tale mancata occasione dovremo oggi dare conto a quegli illustri ricercatori che avevano volentieri espresso la loro disponibilità a partecipare all’evento (con quale faccia, lascio a lei immaginare). Dovremo quindi spiegare loro -ammesso che ce ne sia bisogno -, che affrontare in piena libertà certe tematiche che attengono il rapporto fra scienza -società e agricoltura è di fatto diventato un tabù in questo paese, e che ad infrangere certi tabù si corre il rischio di farsi del male. Molto meglio crogiolarsi con quelle tematiche che tanto appassionano i molti estimatori di quell’agricoltura dei bei tempi andati. E poco importa, poi, se le aziende del nostro settore primario continuano a morire come mosche, incapaci di sostenere il confronto con quei sistemi agricoli che dell’innovazione hanno fatto tesoro.
Emilio Molteni
Presidente Cia Alta Lombardia
Certo questo non è divisivo in quanto manca il contraddittorio.
RispondiEliminahttp://www.sementi.it/articoli/492/convegno-bio-3-maggio-2018-programma-definitivo
Fino a non molto tempo fa, quando si invitavano i politici del territorio a portare un contributo ai convegni, per togliersi dall'imbarazzo dell'essere accusati da frange estremiste di avere prestato attenzione ai "pericolosi scienziati Frankestein", alcuni di essi dopo i saluti al pubblico si allontanavano frettolosamente dalla sala, senza così avere capito nulla di quanto sarebbe emerso.
RispondiEliminaLa fase evolutiva successiva a questi comportamenti, è consistita nel mandare il funzionario di fiducia a sostituire il politico che, si noti la finezza, come nel primo caso si vedeva il nome stampato sulla locandina del programma (come a dire: ci sono anch'io), ma nei fatti non era esattamente così. Un'esperienza diretta la si è avuta alla giornata di studi sulla "Terra" e l'agricoltura presso l'Istituto "Alcide Cervi"-Biblioteca archivio "Emilio Sereni di Gattatico (Re), organizzata nel novembre 2015 anche in collaborazione con la CIA reggiana e l'ANP-CIA nazionale, i cui contributi e la vicenda richiamata sono stati pubblicati su A.S.
L'ultima evoluzione (nel frattempo i partiti politici si sono sempre più liquefatti), è così risultata quella di cancellare direttamente i convegni o le migliori occasioni di divulgazione e confronto. In ossequio agli umori della lobby più forte (che magari si sceglie anche l'assessore, il sindaco od il ministro, a seconda delle circostanze), che in quanto tale non ascolta ragioni.
Nella contingenza del caso, tutto fa "brodo" con le lettere rese pubbliche del presidente Federbio al Presidente della Repubblica...