trascrizione di Sergio Salvi
Tra le attività svolte
da Nazareno Strampelli a Camerino subito dopo il conseguimento della
laurea in Agraria (1891) e prima del suo trasferimento a Rieti (1903) vi
fu anche quella di redattore e direttore del Bollettino del Comizio Agrario Camerinese.
Su questo periodico
Strampelli scrisse oltre 60 articoli, prevalentemente a carattere
tecnico-divulgativo, otto dei quali dedicati alla vite e al vino.
Insieme ad altre due brevi note, pubblicate sempre in quegli anni su L’Agricoltura Italiana,
vi proponiamo, in dieci puntate, uno Strampelli nella veste inedita di
cultore della materia vitivinicola, sperando che i contenuti di questi
articoli, scritti tra il 1896 e il 1901, siano utili a fornire qualche
spunto di riflessione e di confronto rispetto alla realtà vitivinicola
odierna.
(Bollettino del Comizio Agrario Camerinese, anno XXXIV, 1901, Settembre, n. 9, pp. 57-58)
«La fillossera,
il terribile afide che tanto sconforto e desolazione ha arrecato
nelle più ricche e fiorenti zone viticole, ha sino ad ora, per
quanto è noto, lasciate immuni le nostre Marche, ma il pericolo di
una possibile invasione fillosserica nella nostra regione si fa
sempre più grave.Già da qualche
anno esistevano vigneti fillosserati nella provincia di Perugia, e la
vicinanza di detta provincia ci dava ragione a temere che la
fillossera da un momento all’altro potesse facilmente venirci
importata da quella parte; ora però le condizioni si sono
maggiormente aggravate, poiché da pochi giorni è stata riscontrata
l’infezione in un’altra provincia limitrofa, nella provincia di
Teramo.Siamo dunque
minacciati da due parti e, non per esser profeti di cattivo augurio,
ma, data la prossimità ed i rapporti continui che passano tra noi e
le due provincie, siamo convinti che, se dalle autorità competenti
non si prenderanno e si porteranno in atto rigorosamente tutte le
precauzioni e le misure efficaci ad impedire l’introduzione, da
centri fillosserati, di piante e di ogni altra cosa possibile
trasportatrice di fillossere, fra non molto avremo la dolorosa
sorpresa di veder comparire anche fra noi l’afide tanto temibile.
E
capitandoci l’invasione, così impreparati come siamo, i danni non
potranno essere che enormi; avremo indubbiamente la distruzione delle
nostre viti.Altre volte su
queste colonne si è parlato della necessità d’introdurre nel
nostro circondario viti americane, di quelle riconosciute veramente
resistenti all’attacco della fillossera, per premunirci dai danni
di una possibile visita di un ospite tutt’altro che gradito; oggi
per l’imminenza del pericolo torniamo con insistenza a raccomandare
vivamente ai nostri agricoltori di non perder tempo più oltre. Il
tempo è prezioso sempre, ma mai potrà esserlo tanto, quanto nel
caso presente, in cui l’indugio non può apportare che il più
amaro dei pentimenti.È urgente
l’impianto di viti americane da innestare con viti europee, per
avere ceppi a radici resistenti alla fillossera ed a parti aeree,
producenti ottima uva.Il ministero di
Agricoltura provvidamente distribuisce gratis le talee americane a
chi ne fa domanda su foglio di carta bollata da L. 0,60. Per la
nostra provincia, è la R. Scuola pratica d’Agricoltura che pensa
alla distribuzione; adunque, senza indugio, a questa scuola si
inviino le opportune richieste per avere le talee indispensabili per
premunirci contro l’inevitabile fillossera».
Sergio Salvi
Laureato in Scienze Biologiche presso l’Università di Camerino, nel corso della sua attività di ricercatore si è occupato di genetica lavorando presso Enti di ricerca pubblici e privati. Attualmente svolge attività di ricerca e divulgazione storico-scientifica su tematiche riguardanti il settore agroalimentare e la genetica agraria in particolare (biografia storico-scientifica di Nazareno Strampelli, origine ed evoluzione delle varietà tradizionali di frumento e del concetto di prodotto tipico, recupero di varietà agrarie d’interesse storico).È socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Marche.
Laureato in Scienze Biologiche presso l’Università di Camerino, nel corso della sua attività di ricercatore si è occupato di genetica lavorando presso Enti di ricerca pubblici e privati. Attualmente svolge attività di ricerca e divulgazione storico-scientifica su tematiche riguardanti il settore agroalimentare e la genetica agraria in particolare (biografia storico-scientifica di Nazareno Strampelli, origine ed evoluzione delle varietà tradizionali di frumento e del concetto di prodotto tipico, recupero di varietà agrarie d’interesse storico).È socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Marche.
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