di Sergio Salvi
La
reazione di Maillard che da zucchero e asparagina porta alla
sintesi
di acrilammide (fonte: www.sicurezzanutrizionale.org). |
La
moda del consumo di prodotti a base di cereali “antichi”, in
particolare frumento, prende una sberla da una ricerca appena
pubblicata sulla rivista Plant
Biotechnology Journal.
Lo
studio effettuato da un gruppo di ricercatori inglesi, francesi ed
ungheresi è stato condotto su 150 varietà di frumento tenero,
caratterizzate da ampia diversità di provenienza geografica e
comprendenti sia landraces sia cultivars “antiche” e “moderne”,
e si è svolto nell’arco di tre annate agrarie consecutive e in
vari siti europei.
La finalità era di valutare, mediante analisi spettroscopica 1H-NMR (risonanza magnetica nucleare protonica), gli effetti del genotipo e dell’ambiente sul contenuto di asparagina libera, un aminoacido che è responsabile della formazione di acrilammide durante la cottura.
La finalità era di valutare, mediante analisi spettroscopica 1H-NMR (risonanza magnetica nucleare protonica), gli effetti del genotipo e dell’ambiente sul contenuto di asparagina libera, un aminoacido che è responsabile della formazione di acrilammide durante la cottura.
L’acrilammide
è un prodotto cancerogeno e neurotossico che si forma mediante la
nota reazione di Maillard in presenza di zuccheri riducenti (vedi
figura). Non è quindi un caso se uno dei tanti obiettivi perseguiti
oggi dal miglioramento genetico vegetale riguardi proprio la
riduzione del contenuto di asparagina libera presente nelle piante
eduli.
Uno
dei risultati più rimarchevoli emersi da questo studio è dato dalla
correlazione individuata tra la statura delle piante e il contenuto
di asparagina libera: in altre parole, le varietà di frumento
caratterizzate dall’avere un fusto più lungo erano anche quelle in
cui la presenza di asparagina libera presentava valori maggiori,
rispetto alle varietà semi-nane. Una correlazione che ha trovato
conferma, come era facile immaginare, anche rispetto alla data di
registrazione delle cultivars. Infatti, le varietà moderne,
registrate in epoca più recente, sono notoriamente caratterizzate
dal possedere un fusto più corto rispetto alle varietà “antiche”
a fusto lungo. Quindi, stando a questo studio, i tanto vituperati
frumenti “moderni” presenterebbero tendenzialmente una minore
attitudine a sviluppare acrilammide durante la cottura rispetto ai
frumenti “antichi”, oggi largamente celebrati per le loro
presunte prerogative salutistiche.
Inoltre,
il confronto tra genotipi coltivati in siti multipli ha mostrato un
notevole impatto esercitato dai livelli delle precipitazioni e della
temperatura registrati durante lo sviluppo delle cariossidi sulla
concentrazione di asparagina libera nella granella matura, tanto che
solo il 13% della variazione osservata dei livelli di asparagina è
legato all’ereditarietà, mentre il contributo dato dall’ambiente
è risultato essere del 36% e quello delle interazioni tra genotipo e
ambiente addirittura del 43%.
La
possibilità di intervenire sulla riduzione del livello di asparagina
libera nel frumento attraverso il miglioramento genetico sembra
presentare, dunque, non poche difficoltà, sebbene proprio grazie al
miglioramento genetico sia stato possibile ottenere, nel recente
passato, una riduzione del livello di aminoacido libero attraverso le
massimizzazioni della resa e dell’indice di raccolto associate alla
riduzione della taglia.
Bibliografia
Corol D.I., Ravel C., Rakszegi M., Charmet G., Bedo Z., Beale M.H., Shewry P.R., Ward J.L., 2015. 1H-NMR screening for the high-throughput determination of genotype and environmental effects on the content of asparagine in wheat grain. Plant Biotechnology Journal, doi: 10.1111/pbi.12364.
Corol D.I., Ravel C., Rakszegi M., Charmet G., Bedo Z., Beale M.H., Shewry P.R., Ward J.L., 2015. 1H-NMR screening for the high-throughput determination of genotype and environmental effects on the content of asparagine in wheat grain. Plant Biotechnology Journal, doi: 10.1111/pbi.12364.
Sergio Salvi
Laureato
in Scienze Biologiche presso l’Università di Camerino, nel corso della
sua attività di ricercatore si è occupato di genetica lavorando presso
Enti di ricerca pubblici e privati. Attualmente svolge attività di
ricerca e divulgazione storico-scientifica su tematiche riguardanti il
settore agroalimentare e la genetica agraria in particolare (biografia
storico-scientifica di Nazareno Strampelli, origine ed evoluzione delle
varietà tradizionali di frumento e del concetto di prodotto tipico,
recupero di varietà agrarie d’interesse storico).
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