martedì 2 giugno 2015

E l' uomo creò il cane


di Luigi Mariani
 

Alcune evidenze genetiche porterebbero a postdatare ad almeno 27000 anni orsono la domesticazione del cane.
 
La domesticazione del cane (Canis lupus familiaris L.) è un evento importantissimo per l’evoluzione delle comunità umane, sia per quelle di cacciatori -raccoglitori(caneda caccia e da guardia) sia per quelle di agricoltori e allevatori (cane da guardia e da pastore).  Peraltro quella del cane è probabilmente la prima specie domesticata dall’uomo, per cui può considerarsi come una sorta di battistrada del processo di domesticazione degli animali, che così grande importanza ha avuto per la genesi e l’evoluzione della nostra civiltà. Sull’origine del cane ricordo, per averlo letto tanti anni fa’, il bel libro del 1950 “E l’uomo incontrò il cane” nel quale Konrad Lorenz, oltre a sviluppare un’interessante analisi dell’etologia e della psicologia del cane e del rapporto uomo - cane, individuava nello sciacallo dorato (Canis aureus L.) l’antenato selvatico delle razze canine moderne, eccezion fatta per alcune razze nordiche fra cui gli Usky, i Samoiedo e i chow-chow, che sarebbero invece derivate dal lupo (Canis lupus L.). La teoria di Lorenz circa l’origine del cane è da tempo tramontata in quanto l’analisi genetica ha consentito di accertare che tutte le razze di cane domestico sono derivate dal lupo e che in particolare dal lupo siberiano derivano l’husky siberiano ed altre razze canine del nord, il che dà almeno in parte ragione a Lorenz.


La domesticazione del cane sarebbe avvenuta nel corso dell’ultima glaciazione
ed il periodo esatto di tale evento è tuttora oggetto di dibattito, anche se si verifica una curiosa dicotomia fra le evidenze genetiche, le quali indicano che il cane si sarebbe separato dal lupo fra 11000 e 16000 anni orsono (Freedman et al., 2014) e quelle paleontologiche che attestano origini ben più antiche e antecedenti ai 30000 anni orsono (Ovodov et al, 2011).
Sempre secondo Freeman et al. (2014), il patrimonio genetico del cane domestico si colloca in posizione intermedia rispetto ai genotipi delle odierne popolazioni di lupo grigio di Israele, Cina e Croazia. Ciò potrebbe voler dire che il cane domestico si è evoluto da un antenato lupino diverso dal lupo grigio e ora estinto.
I problemi aperti sopraesposti (epoca di domesticazione, possibile antenato lupino estinto) sono affrontati nell’articolo scientifico uscito su Current biology a firma di un gruppo di ricercatori guidato da Pontus Skoglund (Skoglund et al., 2015) e di cui ci informa Neuman (2015). Skoglund et al. documentano lo studio compiuto sul DNA mitocondriale del più antico lupo siberiano oggi disponibile e cioè un individuo di sesso maschile vissuto 35000 anni orsono nella penisola di Taimyr (Siberia settentrionale) ed i cui resti sono stati ritrovati da una spedizione condotta nel 2010.
Gli autori hanno scoperto che l’individuo lupino indagato apparteneva a una popolazione che si distaccò dall’antenato comune del cane e del lupo odierni in epoca molto prossima a quella di comparsa del cane domestico. Lo studio ha consentito altresì di ricalibrare il tasso di mutazione lupino, portando ad arguire che il DNA del cane moderno si sarebbe separato da quello del lupo non meno di 27000 anni orsono e cioè prima del massimo glaciale di Wurm che è datato fra 19000 e 26000 anni fa’. Tale dato peraltro corrobora quello ottenuto da un gruppo di ricercatori dell’Università della California (Thalmann et al., 2013; ), i quali basandosi sull’analisi del DNA mitocondriale concludevano che il cane sarebbe stato domesticato in Europa a partire dal lupo europeo in un’epoca compresa fra 18800 e 32100 anni orsono.
Skoglund et al. (2015) hanno anche evidenziato che il DNA dell’antico lupo di Taimyr contribuisce oggi al patrimonio genetico delle razze dell’area compresa fra Siberia Nordorientale e Groenlandia per una quota che va dall’1.4 al 27.3 %, e ciò indica anche che il patrimonio genetico delle razze canine odierne sarebbe derivato da quello di varie popolazioni regionali di lupi.
E’ anche possibile ipotizzare che il lupo di Taimyr si nutrisse in prevalenza della megafauna presente in Siberia durante l’era glaciale. Con l'estinzione di tale megafauna anche tale lupo si sarebbe estinto venendo sostituito dal lupo grigio, che era più piccolo e che proveniva da sud.

Circa infine il modo in cui ebbe luogo la domesticazione del cane a partire dal lupo, una prima ipotesi (descritta da Neuman, 2015) prevede che i cacciatori – raccoglitori catturassero cuccioli di lupo che venivano poi tenuti come animali domestici (ad esempio come compagni di gioco dei bambini), il che avrebbe in breve portato alla domesticazione. Uno scenario alternativo è quello secondo cui i lupi avrebbero iniziato a seguire le bande nomadi di cacciatori raccoglitori, i quali avrebbero poi gradualmente domesticato gli esemplari di lupo più propensi ad adottare l’uomo come capobranco.Ricordo infine che all’affezione dell’uomo per il cane potrebbe non essere estranea l’individuazione nel lupo di un animale totemico visto in relazione con singoli individui o gruppi (
qui).
Ricapitolando, il lavoro di Skoglund et al. evidenzia che come antenato lupino può essere almeno in parte accreditato il lupo di Taimyr in quanto rende conto di parte del patrimonio genetico delle razze canine più settentrionali che si sono evidentemente evolute a seguito di più eventi di domesticazione. Inoltre la domesticazione del cane potrebbe essere retrodatata a non meno di 27000 anni fa’ e dunque il cane avrebbe da allora seguito i nostri antenati cacciatori-raccoglitori progenitori nel loro peregrinare, raggiungendo ad esempio le Americhe a seguito dei cacciatori Clovis che attraversarono l’istmo (oggi stretto) di Bering intorno a 13000 anni orsono.
Una storia affascinante dunque e senza dubbio molto umana.


Bibliografia

 Freedman et al., 2014. Genome Sequencing Highlights the Dynamic Early

 
History of Dogs, PlOS genetics (qui) Greenfieldboyce N., 2013. Old Dogs, New Data: Canines May Have Been Domesticated In Europe, NPR qui
 
Lorenz K., E l'uomo incontrò il cane, traduzione di (qui), Adelphi, settembre 1983, 123 pp.
Neuman S., 2015. Who Let The Dogs In? We Did, About 30,000 Years Ago, NPR (qui)

Ovodov N.D., Crockford S.J., Kuzmin Y.V., Higham T.F.G., Hodgins G.W.L., van der Plicht J., 2011. A 33,000-year-old incipient dog from the Altai Mountains of Siberia: evidence of the earliest domestication disrupted by the Last Glacial Maximum. PLoS ONE 6, e22821.

Skoglund etal 2015 Ancient Wolf Genome Reveals an Early Divergence of Domestic Dog Ancestors and Admixture into High-Latitude Breeds, Current Biology 25 , 1–5, June 1, 2015 (
qui))

Thalmann O. et al. 2013. Complete Mitochondrial Genomes of Ancient Canids Suggest a European Origin of Domestic Dogs. Science, vol. 342, no. 6160, pp. 871-874; doi: 10.1126/science.1243650


 

Luigi Mariani
Già docente di Agronomia e Agrometeorologia all'Università degli Studi di Milano, è attualmente condirettore del Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiani.











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