di Luigi Mariani
Sono stati pubblicati gli atti del Seminario sugli insetti utili tenutosi il 16 ottobre 2014 a Sant’Angelo Lodigiano e organizzato del Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura (MULSA) in collaborazione con Fondazione Morando Bolognini, Società Agraria di Lombardia e Accademia dei Georgofili sezione Nordovest. Gli atti sono disponibili nell'area di download del sito del (MULSA). Il seminario, svoltosi in occasione dell’edizione 2014 della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ha avuto lo scopo di porre all’attenzione dei nostri concittadini la tematica degli insetti e della loro importanza per l’umanità.
Perché parlare di insetti utili
Con 1,5 milioni di specie gli insetti rappresentano il 20% in numero delle specie viventi presenti sul nostro pianeta e, in virtù delle enormi doti di adattabilità che li caratterizza, sono presenti in tutti gli ecosistemi (dai deserti infuocati alle lande gelate dell'Antartide, dalle grandi pianure agli ambienti di altissima montagna) svolgendo un ruolo essenziale nelle catene alimentari e nella chiusura dei cicli degli elementi. Ad esempio moltissime specie di insetti “popolano” la catena alimentare detritivora del suolo, essenziale per la mineralizzazione della sostanza organica e per la genesi dell'humus, elemento chiave per la fertilità.
L’uomo convive con gli insetti da migliaia di anni e spesso nei loro confronti nutre una preconcetta avversione che si lega al fatto che varie specie infliggono danni rilevanti alle derrate alimentari conservate ed alle produzioni agrarie (si pensi alle invasioni della Locusta migratoria L., immortalate nella Bibbia come una delle sette piaghe d’Egitto) o ancora sono vettori di gravi malattie (es: la malaria). E’ tuttavia innegabile che gli insetti siano di importanza unica per l’uomo sia come fonte di emozioni estetiche (è questo il caso del volo delle farfalle o delle forme e dei colori di molti coleotteri) sia come elementi essenziali per molte attività umane. Ad esempio molti fruttiferi non potrebbero darci i loro prodotti in assenza di insetti impollinatori, api o impollinatori selvaggi. Le api stesse sono poi all’origine di un prodotto alimentare di grande importanza: il miele. Altro insetto di grande interesse economico è stato ed è tuttora il Bombyx mori L. (baco da seta), da cui proviene la materia prima per l’industria serica e che si alimenta con le foglie di gelso (Morus alba L.), ricchissime in proteine. Proprio l’ape ed il baco da seta sono considerati animali domestici a tutti gli effetti. Le evidenze storiche indicano infatti che il baco da seta fu domesticato in Cina circa 5000 anni fa’ e l’ape fu domesticata nel sudest asiatico circa 6000 anni orsono. Dalla domesticazione sono derivate importanti modificazioni morfologiche che hanno reso in particolare il baco da seta non più in grado di sopravvivere in un ambiente naturale. Vale altresì la pena di ricordare che il baco da seta presenta un’importanza unica che lo pone spesso al centro della riflessione degli storici dell’agricoltura. Infatti tale insetto, inscindibilmente legato alla coltura del gelso, è stato per i nostri territori un fattore primario per il reddito dell’azienda agraria con conseguente accumulazione di capitali che hanno consentito lo sviluppo del settore industriale, sia in ambito serico sia al di fuori di esso.
E’ infine interessante evidenziare che gli insetti possono oggi essere visti come fonte di proteine nobili di origine animale, proseguendo in ciò con una tradizione che presso svariati popoli esiste da sempre. Gli insetti infatti hanno indici di conversione molto interessanti, il che li rende assai competitivi rispetto ai classici animali da carne (bovini, suini, ovicaprini, ecc.).
Cosa c’è negli Atti
Negli atti il lettore troverà una relazione introduttiva di inquadramento del tema (prof. Luciano Süss), un approfondimento storico sull’allevamento dell’ape e sulla produzione di miele (prof. Gaetano Forni), una disamina delle problematiche attuali dell’allevamento dell’ape (d.ssa Maria Cristina Reguzzi), un'analisi delle tecnologie di produzione del miele delle tipologie di miele e delle qualità organolettiche (d.ssa Carla Gianoncelli), un approfondimento economico sull’allevamento delle api e la produzione del miele (d.ri Daniele Cavicchioli e Federico Tesser), una relazione storica dedicata ai gelsi, ai bachi e alla seta in Lombardia nell’età moderna e contemporanea (prof. Alberto Cova), un’analisi storica dedicata alla bachicoltura con particolare riferimento all’Italia del Nord (d.ri Luciano Cappellozza, Alessio Saviane e Silvia Cappellozza), una relazione sugli aspetti attuali dell’allevamento del baco da seta (d.ssa Silvia Cappellozza) ed infine una relazione dedicata al tema degli insetti per l’alimentazione umana (dott. Luigi Mariani).
Luigi Mariani
Perché parlare di insetti utili
Con 1,5 milioni di specie gli insetti rappresentano il 20% in numero delle specie viventi presenti sul nostro pianeta e, in virtù delle enormi doti di adattabilità che li caratterizza, sono presenti in tutti gli ecosistemi (dai deserti infuocati alle lande gelate dell'Antartide, dalle grandi pianure agli ambienti di altissima montagna) svolgendo un ruolo essenziale nelle catene alimentari e nella chiusura dei cicli degli elementi. Ad esempio moltissime specie di insetti “popolano” la catena alimentare detritivora del suolo, essenziale per la mineralizzazione della sostanza organica e per la genesi dell'humus, elemento chiave per la fertilità.
L’uomo convive con gli insetti da migliaia di anni e spesso nei loro confronti nutre una preconcetta avversione che si lega al fatto che varie specie infliggono danni rilevanti alle derrate alimentari conservate ed alle produzioni agrarie (si pensi alle invasioni della Locusta migratoria L., immortalate nella Bibbia come una delle sette piaghe d’Egitto) o ancora sono vettori di gravi malattie (es: la malaria). E’ tuttavia innegabile che gli insetti siano di importanza unica per l’uomo sia come fonte di emozioni estetiche (è questo il caso del volo delle farfalle o delle forme e dei colori di molti coleotteri) sia come elementi essenziali per molte attività umane. Ad esempio molti fruttiferi non potrebbero darci i loro prodotti in assenza di insetti impollinatori, api o impollinatori selvaggi. Le api stesse sono poi all’origine di un prodotto alimentare di grande importanza: il miele. Altro insetto di grande interesse economico è stato ed è tuttora il Bombyx mori L. (baco da seta), da cui proviene la materia prima per l’industria serica e che si alimenta con le foglie di gelso (Morus alba L.), ricchissime in proteine. Proprio l’ape ed il baco da seta sono considerati animali domestici a tutti gli effetti. Le evidenze storiche indicano infatti che il baco da seta fu domesticato in Cina circa 5000 anni fa’ e l’ape fu domesticata nel sudest asiatico circa 6000 anni orsono. Dalla domesticazione sono derivate importanti modificazioni morfologiche che hanno reso in particolare il baco da seta non più in grado di sopravvivere in un ambiente naturale. Vale altresì la pena di ricordare che il baco da seta presenta un’importanza unica che lo pone spesso al centro della riflessione degli storici dell’agricoltura. Infatti tale insetto, inscindibilmente legato alla coltura del gelso, è stato per i nostri territori un fattore primario per il reddito dell’azienda agraria con conseguente accumulazione di capitali che hanno consentito lo sviluppo del settore industriale, sia in ambito serico sia al di fuori di esso.
E’ infine interessante evidenziare che gli insetti possono oggi essere visti come fonte di proteine nobili di origine animale, proseguendo in ciò con una tradizione che presso svariati popoli esiste da sempre. Gli insetti infatti hanno indici di conversione molto interessanti, il che li rende assai competitivi rispetto ai classici animali da carne (bovini, suini, ovicaprini, ecc.).
Cosa c’è negli Atti
Negli atti il lettore troverà una relazione introduttiva di inquadramento del tema (prof. Luciano Süss), un approfondimento storico sull’allevamento dell’ape e sulla produzione di miele (prof. Gaetano Forni), una disamina delle problematiche attuali dell’allevamento dell’ape (d.ssa Maria Cristina Reguzzi), un'analisi delle tecnologie di produzione del miele delle tipologie di miele e delle qualità organolettiche (d.ssa Carla Gianoncelli), un approfondimento economico sull’allevamento delle api e la produzione del miele (d.ri Daniele Cavicchioli e Federico Tesser), una relazione storica dedicata ai gelsi, ai bachi e alla seta in Lombardia nell’età moderna e contemporanea (prof. Alberto Cova), un’analisi storica dedicata alla bachicoltura con particolare riferimento all’Italia del Nord (d.ri Luciano Cappellozza, Alessio Saviane e Silvia Cappellozza), una relazione sugli aspetti attuali dell’allevamento del baco da seta (d.ssa Silvia Cappellozza) ed infine una relazione dedicata al tema degli insetti per l’alimentazione umana (dott. Luigi Mariani).
Luigi Mariani
Già docente di Agronomia e Agrometeorologia all'Università degli Studi di Milano, è attualmente condirettore del Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiano.
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